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Autore: Tess_3112    11/01/2014    0 recensioni
Due ragazzi, un sogno.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Tieni gli occhi chiusi." un rumore di rametto spezzato
"Li sto tenendo chiusi!" una risata limpida
"Beh tienili più chiusi!" uno sbuffo 
"Uff ma quanto manca?" un sorriso silenzioso
"Arrivati" la ragazza può finalmente aprire gli occhi e quello che si trova davanti le mozza il fiato: sono al limitare della foresta e davanti a loro si apre una radura verde, cento metri quadrati di erba verde scurita dal buio della notte sfociano in un lago piatto come uno specchio e tutto illuminato dai grani che ci volano sopra senza però sfiorare l'acqua, l'odore di erba fresca mischiato a quello dei pini...l'ha fatta camminare mezz'ora per un lago in mezzo a una radura...un ghigno sadico le si forma sul volto.
"CHI ARRIVA ULTIMO AL LAGO È UNA MOZZARELLA!!" all'urlo della ragazza lui sorride, pensando di esserselo meritato, e si perde a guardare l'amica che corre verso il lago: i capelli castani mossi che di notte illuminati dalla Quinta Luna acquisiscono sfumature rossastre, le gambette corte ma in fondo proporzionate e i fianchi con le curve appena accennate; poi pensa agli occhi giganti color nocciola che brillano sempre e comunque e al sorriso che potrebbe sciogliere una montagna. 
"EHI MOZZARELLA! SEI ARRIVATO ULTIMO" e quell'espressione compiaciuta quando lo batte in qualcosa...
Cammina una trentina di metri poi si sdraia a pancia in su e guarda il cielo. Aspetta che lei arrivi e si sdrai accanto a lui prima di parlare.
"Bel posto eh?"
"Già...come lo hai trovato? Pensavo non ci fosse niente oltre alla foresta." sorride, contento di averla sorpresa.
"Per caso, mi sono perso durante la scorsa Luna e beh...sono capitato qui...ci ho messo altri quattro cicli a ritrovarlo." 
"È bellissimo, si vedono le stelle." 
"Non sono stelle qualunque! Sono le stelle che vedono dalla Terra. Sai che mi è sempre piaciuta la cultura terrestre, potrei raccontarti un sacco di storie su di loro...non hanno idea di quanto ci sia oltre al loro piccolo pianeta." 
Ora era il turno di lei guardarlo e perdersi nei suoi occhi: quegli occhi così verdi che davano i brividi, che bruciavano di passione ogni volta che si perdevano a guardare il cielo o quando lui leggeva quei rotoli di pergamena vecchi di settecento anni; e i capelli neri come è nero l'inchiostro, sempre spettinati ma anche affascinanti, i lineamenti del viso appena induriti e gli addominali ormai ben visibili. 
"Raccontami una delle tue storie, come quella dei Terrestri che tremila anni fa erano convinti di essere il centro dell'universo e..."
"Nah! Niente di scientifico! Oggi solo magia!" annuisce serio mentre lei scoppia a ridere vedendo la faccia convinta del ragazzo.
"Ei pulce! Ridi di me?!" 
"No no, non lo farei mai." 
"Meglio per te. E ora concentrati e ascoltami: sulla terra ci sono molte leggende su come si formino le stelle, ma la mia preferita è quella che racconta che per ogni bambino che nasce il suo primo sorriso si trasformi in una stella. È bello da pensare non trovi? È un pensiero egocentrico sì, ma è bello pensare che sia tutto lì per te, che ci sia qualcuno che crei per te." il ragazzo sorride pensando a tutto quello che lo affascina della Terra, a tutto quello che lo spinge a non partire, quello che lo tiene legato a casa: LEI.
"È bello pensare che ci sia qualcuno con te." trova la sua mano sull'erba e la stringe.
"Rose, perché ti piacciono le stelle? In fondo sono solo punti luminosi."
"Sono bellissime, brillano." 
"Esattamente come i tuoi occhi." come i suoi occhi...i suoi occhioni da cerbiatto sempre vispi e curiosi. 
"Raccontami qualcos'altro." 
"Beh i terrestri credono nell'esistenza di una divinità, un'entità superiore che li protegge e che gli dona la vita e il mondo, ma tremila anni fa credevano che esistessero più dei, che gli dei controllassero ogni cosa e per loro il mondo fosse solo come un grande tavolo di gioco e gli uomini fossero pedine inutili da usare e buttare. È un po' deprimente non trovi?"
"Mh mh"
"Mi stai ascoltando Rose?" a lui piaceva sempre riprenderla quando si distraeva, perché poteva usare quel tono che lei usava quando lo costringeva a studiare tutti i concetti fisici e noiosi che spiegavano come mai la Terra è tonda o che le stelle sono sfere rocciose e bollenti ricoperte di cristalli che gli danno effetti bellissimi e le fanno brillare...
"E sulla Terra sono convinti che le stelle siano ammassi di gas bollenti."
"Da dove viene il tuo nome?" quella domanda lo sorprende, dovrebbe saperlo...
"Da una stella, Antares, la stella più luminosa di quella che per i Terrestri è la costellazione dello scorpione: significa contro Marte. Antares è una stella rossa e molto luminosa che quindi molto spesso viene scambiata per Marte, il pianeta. Sai, Antares è il cuore dello Scorpione: sarò megalomane ma è bello essere il cuore di qualcuno!"
Il ragazzo si alza e corre verso il lago per poi buttarcisi e fare il morto; e mentre guarda la sua stella e pensa: brilla esattamente come i suoi occhi.
  
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