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Autore: vivodipaure    11/01/2014    1 recensioni
"Spesso ci ritroviamo a fare delle scelte, ci sembrano giuste, ma se fossero sbagliate? Se tutto fosse solamente un errore?"
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Ricordo ancora, quando quattro anni fa andai a finire dalla bellissima Florida, alla grigia e piovosa Londra.
Tutto questo solo per coronare un sogno: le olimpiadi.
Una bambina di soli dodici anni, messa su un aereo e mandata dall'altro lato del mondo,
incosapevole di che cosa le riservava la vita, lontano da amici e familiari.
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CHAPTER ONE.

Quella sveglia, quella fottutissima sveglia.
Come ogni mattina rompe il silenzio che c'era in casa, mi giro dall'altra parte: la voglia di alzarmi è pari a zero, anzi, sotto zero.
Ripresi il mio bel sogno, quando mi sentii arrivare in testa una secchiata d'acqua gelida.
"Ma dico sei fuori per caso?" mi misi a sbraitare contro la mia migliore amica, Destiny.
"Alex è tardi andiamo, abbiamo l'allenamento."
Ecco qua, la solita sbadata. Mi chiamo Alexandra Smith, molti amici mi chiamano Alex, ho sedici anni e sono una ginnasta.
Due mondiali, quattro regionari, due nazionali e cerco di ottenere anche la prima olimpiade.
Campionessa mondiale, campionessa nazionale a parallele asimetriche e trave, vice campionessa regionale al volteggio e al corpo libero.
Bionda, occhi verdi, non troppo alta e magra. Vivo in una piccola villetta con la mia migliore amica Destiny.
"Guardaci" sospirai.
"Eh?"
"Dico, guardaci Des, sono le cinque e mezza, siamo qui in piedi nella stanza mentre la gente normale dorme. Alle sei e mezza avremo un allenamento che finirà alle cinque e mezza di stasera. Staremo tutto quel tempo a provare esercizi da lasciarci la pelle, a volte mi chiedo se siamo normali; o perchè sono ancora qui."
"Lo sai meglio di me perchè lo facciamo"
Presi la mia roba e andai in bagno, aveva ragione Destiny.
Dopo aver fatto una doccia ed essermi preparata, misi un body bianco-grigio con delle stelline nere e dei pantaloncini neri sopra.
Infilai sopra gli jeans, una felpa con la cerniera davanti nera, sotto una canottiera grigia, i miei adorati scarponcini. Mi misi giusto un filo di eyeliner waterproof e un po' di mascara dopo aver raccolto i capelli in una coda.
Presi la borsa.
"Des, sono pronta!" urlai.
"Alex non urlare mi sembri una pescivendola!"
"Non osare"
"Andiamo da starbucks a prenderci un caffè dai"
Dieci minuti di strada e arrivammo.
Nemmeno il tempo di arrivare al tavolo, che scivolai su qualcosa, facendo scivolare un ragazzo e il cameriere.
Grazie a Dio c'erano solo loro al negozio, non oso immaginare la figura che avrei fatto se fosse stato pieno.
Mi rialzai e mi scontrai con il ragazzo che avevevo fatto cadere quando sentii un urlo.
In pochi istanti vidi Des catapultarsi sul ragazzo e abbracciarlo, anzi quasi stangolarlo.
"Destiny ma sei pazza?"
"Alex è Louis dei One Direction, cazzo!"
"Ah, sì quei cinque tizi, però da come urli la pescivendola qui sei tu, non io"
"Pescivendola?" chiese stupito Louis.
"Lunga storia" rispose Des.
Sì Destiny era una Directioner, io no, non li cagavo proprio ma non avevo nulla contro di loro.
"Destiny sono le sei e un quarto andiamo"
"Ma"
"No"
"Dai, saltiamo l'allenamento di mattina ti pregooo"
"Destiny, non mi interessa. Anche l'amico tuo sicuramente avrà da fare quindi anidamo" la trascinai fuori e andammo in palestra.
Lasciammo lì il ragazzo a guardarci stupito con una faccia in stile 'pesce lesso'.
Destiny non mi parlò per tutto il giorno, l'allenamento non fu dei migliori, odiavo litigare con lei, infatti sbagliai tutto, avevo bisogno di riflettere così alla pausa pranzo andai a farmi un giro, quando mi sentii afferrare e trascinare in un vicolo.
"Ehi" disse un ragazzo, quando lo guardai meglio mi accorsi che era il tizio dei One Direction.
"Che vuoi?"
"Dirti che domani passo a prenderti alle otto di sera, se rifiuti vengo e sfondo la porta di casa tua."
Mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò.
"Mah, cosa da pazzi" pensai.
Mi diressi verso il fiume Tamigi, mi misi a fissarlo dal ponte assorta nei miei pensieri.
Da un po' di tempo avevo dei dubbi. Stavo rinunciando ad avere una vita, degli amici, uscire ogni sera per rincorrere un sogno che molto probabilmente non si sarebbe mai avverato.
Dovevo mollare tutto? Dovevo tornare in Florida? Forse era tutto solamente un errore?

*POV'S LOUIS*
Era veramente carina quella ragazza, già la conoscevo era da tempo che sognavo di incontrarla, mi piaceva molto come ginnasta.
Ha un bel caratterino, ed è una cosa che mi piace veramente molto.
Poi ammettiamolo, è bellissima dai. Domani vedremo come va.
Mi avviai verso casa, sorridendo come un idiota.

FINE CAPITOLO UNO.
  
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