Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: amors    11/01/2014    0 recensioni
Questa storia parla di lei… Loren. Una ragazza come tante, con sogni ed ambizioni.
Lei vive di passioni…ama scrivere e pensa che questo suo amore sconfinato la aiuterà a conoscersi.
Poche certezze pervadono la sua esistenza, tante invece sono le incertezze che continuamente la fanno vacillare.
Questa è la sua quotidianità. La vita di un’adolescente di 15 anni che come tante desidera qualcosa di migliore, sogna la tanto attesa felicità. Un sentimento che sfugge troppo velocemente se raggiunto. Ma un giorno ci sarà un incontro, che cambierà radicalmente la visione che Loren ha del mondo…qualcuno la salverà proprio quando tutta la sua realtà comincerà a sgretolarsi, inarrestabilmente, prepotentemente…come acqua fra le dita.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note dell’autrice.
Buona sera care. Questa è la prima storia che scrivo spero di essere abbastanza brava da trasmettervi con le mie parole nel racconto, emozioni forti.
Ci proverò.
‘il compito che mi spetta e che cerco di assolvere è di riuscire, col potere della parola scritta, a farvi udire, a farvi sentire…di riuscire, soprattutto, a farvi vedere’
Joseph Conrad.

Intanto vi lascio la trama ed il prologo, così da farvi assaporare un assaggio del racconto.
Vi ringrazio dell’attenzione.
Loren

 


Trama

Questa storia parla di lei… Loren. Una ragazza come tante, con sogni ed ambizioni.
Lei vive di passioni…ama scrivere e pensa che questo suo amore sconfinato la aiuterà a conoscersi.
Poche certezze pervadono la sua esistenza, tante invece sono le incertezze che continuamente la fanno vacillare.
Questa è la sua quotidianità. La vita di un’adolescente di 15 anni che come tante desidera qualcosa di migliore, sogna la tanto attesa felicità. Un sentimento che sfugge troppo velocemente se raggiunto. Ma un giorno ci sarà un incontro, che cambierà radicalmente la visione che Loren ha del mondo…qualcuno la salverà proprio quando tutta la sua realtà comincerà a sgretolarsi, inarrestabilmente, prepotentemente…come acqua fra le dita.

 
 

 
 
 

Prologo.

 
La sveglia prepotentemente interrompe il mio riposo, distrattamente porto il palmo della mano a disattivarla. Un altro giorno inizia, come una giostra senza sosta, la notte lascia spazio al mattino.
Decido con rammarico di tirarmi giù dal letto. Un ultimo sguardo al display del cellulare…è tardi, devo sbrigarmi. Corro in bagno, mi lavo e vesto in maniera istantanea e scendo al piano di sotto. Non perdo tempo a guardarmi alla specchio nemmeno per un istante, non ho intenzione di rovinare il mio umore ancor più di quanto già lo sia. Bevo velocemente un caffè macchiato senza zucchero, il solito. Prendo il vocabolario di Latino ed esco per andare alla fermata dell’autobus. Anche oggi non ho voglia di parlare con nessuno, metto le cuffiette e compio il viaggio così…in piedi, aggrappata ad un corrimano curandomi di non scivolare ad ogni curva.
Arrivata a scuola decido di entrare per l’entrata secondaria, dove intravvedo il solito gruppetto di ragazzi intenti a fumare la prima sigaretta della giornata, prima di entrare ad affrontare cinque ore pesantissime. La loro espressione è di assenzio. Sorrido. Comprendo i voro volti, sono come il mio, hanno dormito poco, troppo poco e non si sono ancora svegliati completamente.
Mi siedo dietro il mio banco, lì…all’angolo fra i due muri.
Questa sono io, solitaria, terrorizzata dal mondo. Se dovessi descrivermi in tre aggettivi certamente userei ‘testarda’ ‘orgogliosa’ e ‘consapevole’ si, consapevole di non conoscermi abbastanza, consapevole di aver troppo timore per volare, per aprirmi con gli altri in modo sincero.
Non amo farmi conoscere. Penso sempre che se lo facessi verrei giudicata o non verrei capita, non da tutti almeno. Io stessa non mi accetto. Non accetto il mio modo di fare, il mio inusuale modo di ridere. Il mio bisogno costante di affetto, costantemente insaziato. Ma sopra ogni cosa, odio il mio corpo.
L’unica cosa di me che non disprezzo sono i capelli e gli occhi. Il mio crine è di un colore caldo, ambrato, con tanti riflessi color del grano. Gli occhi invece sono nocciola con pigmenti più luminosi.
Per il resto odio le mie forme, a mio dire troppo accentuate. Vivo di passioni. Ciò che mi aiuta ed allieta nei momenti più grigi è la scrittura. Come dice D’Avenia, uno dei miei scrittori preferiti, ‘’noi scriviamo storie per cercare la nostra. ’’ Forse proprio per questa necessità scrivo, per capirmi…per fare ordine in questo chiasso infernale, per mettere a tacere quella voce che urla dentro di me.
A riportare i miei pensieri verso la realtà, è Giorgia, la mia vicina di banco che con fare preoccupato mi invita a prestare attenzione a cosa la professoressa sta proferendo.
La signora sulla quarantina che siede dietro la cattedra fissa il compito di greco per la settimana prossima, aiuto. Inizio ad imprecare silenziosamente.
Malgrado questa pessima notizia le ore passano velocemente.
A ricreazione il corridoio è colmo di parole, chiasso, schiamazzi…vita.
Due ragazzi si baciano nascosti dietro una colonna…un gruppetto ripassa prima di un presumibile compito o interrogazione, altri ridono e fanno la fila alle macchinette…io li osservo mentre parlo con loro, i miei amici. Persone meritevoli che mai avrei pensavo di incontrare. Esprimo con loro la mia evidente preoccupazione per il compito di greco. Greta si offre di darmi una mano per aiutarmi a rimettermi a pari con il programma, visto che sono rimasta indietro. Mi dà appuntamento per questo pomeriggio alle 4.00, qui a scuola, in biblioteca.
Mi sta salvando. Lei è meravigliosa, c’è sempre se ho bisogno, e questo mi fa sentire bene.
Poi mi viene fame e decido di andare anch’io a prendere qualcosa da mangiare, mi metto in fila.
Passano dieci minuti, mi sto stufando e la campanella è suonata già da qualche minuto…devo tornare in classe, ma per una questione di principio, non me ne andrò senza portare con me il mio tanto atteso Mars.
Sono quasi arrivata, un ragazzo abbastanza alto, sui diciotto anni, mi fa cenno di passare avanti.
Sorrido nel ringraziarlo e mi affretto per prendere la merenda.
Prima di rientrare in classe do un ultimo sguardo alle mie spalle, rimango colpita improvvisamente dalla bellezza di quel ragazzo: occhi verdi e capelli biondo grano, con un sorriso luminoso.
Mi sembra strano che fino a quel giorno non l’avessi mai incontrato…
Pomeriggio.
Sono di nuovo qui a scuola ad aspettare Greta…non mi sembra vero, non voglio crederci. Sono di nuovo a scuola, come se il tempo che già vi trascorro non mi bastasse. Che noia!
La mia amica arriva velocemente e ci accomodiamo. Intorno a noi il silenzio e la quite. Per dirla tutta, io ho sempre amato questo spazio della scuola, perché ho sempre amato il silenzio e la pace.
Ci accingiamo a ripassare e a tradurre un paio di versioni di Eschilo.
Resto qui, mentre Greta riordina distrattamente le sue matite visto che ha un impegno.
Mi saluta e mi dice di stare tranquilla, che il compito andrà bene, non c’è bisogno che io mi preoccupi.
La ringrazio e le dico che resterò ancora un po’ seduta ad esercitarmi.
Intanto mi guardo intorno e inesorabilmente, irrefrenabilmente il mio sguardo vaga per l’ampia aula con il soppalco, e si sofferma in un angolo…proprio lì i miei occhi incontrano una presenza.
Il ragazzo biondo dai capelli spettinati che ho incontrato questa mattina, si alza dalla sua postazione e in maniera molto tranquilla mette in ordine il libro che stava consultando. Viene verso di me.
 

Loren.
 

 
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: amors