The Days of the Innocence - I Giorni dell'Innocenza



Prologo: Lullaby


Era una gelida notte d'inverno.
Delle urla disperate rompevano l'innaturale silenzio che avvolgeva la natura. 
Lì, tra le nuvole che coprivano il cielo, si stagliava un immenso e maestoso castello. Nessuno dormiva in quel luogo. Il palazzo era  un via vai di ancelle, un'interminabile corsa nella camera della Regina.
"Cosa sta succedendo?"
Una giovane yasha richiamò l'attenzione di una Demone adulta. dall'aspetto piacevole ed attraente.
"L'Erede ha fretta di vedere la luna... Va' a chiamare il Padrone. Corri veloce al fronte Ovest!"
La giovane fece un veloce inchino e partì, lasciandosi alle spalle il pianto e le grida disperate della sua Padrona.

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Il grande Inu no Taisho stava combattendo ontro gli ultimi nemici rimasti. Ne uccise due con un colpo di frusta e ne decapitò un altro con gli artigli. Feroce ed implacabile.
La giovane si chiese se sarebbe stato in grado di essere un buon padre per quel cucciolo. Di una cosa era certa: il figlio di quello Spettro non averbbe avuto un infanzia facile.
Lo youkai si volse impassibile verso la donna, guardandola con distaccata freddezza.
"Cosa c'è? Ti ha mandata Hime?"
La sua voce rombante la scosse nel profondo
"No, mio Signore. La mia Padrona, in questo momento, giace nel suo futon, piangendo e gemendo, preda delle doglie."
La yasha si aspettò di vedere un lampo di preoccupazione ed emozione nei suoi occhi. Invece, lo sguardo di Inu no Taisho rimase indifferente, come sempre.
Senza rivolgerle parola le passò accanto, trasformandosi e correndo verso il castello, avvolto da una nuovola di polvere.
Sì, si disse la ragazza, quel cucciolo non avrebbe avuto un'infanzia facile.

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Quando il Signore dell'Ovest giunse al suo castello, si trovò di fronte ad un'attività frenetica. Le ancelle si inchinavano frettolosamente al suo cospetto, per poi scomparire velocemente chissà dove. Ricomparivano poi magicamente, con in mano chi delle erbe mediche, chi stracci sporchi di sangue ed altre ancora acqua e stracci puliti.
Il culmine di quella follia era la stanza della sua compagna, dalla quale provenivano le grida disperate ed i singhiozzi di quella donna che portava in grembo il suo cucciolo. Il suo Erede.
Fu seguendo quel pensiero che si ritrvò a fermare la levatrice di corte, la più esperta. La yasha che, probabilmente, coordinava le altre e che aveva fatto in modo di fargli recapitare il messaggio.
"Come stanno?"
La yasha si inchinò di fronte al suo Signore, che le era arrivato silenziosamente alle spalle.
Lo sguardo di ambra ghiacciata dello spettro si posò sulla figura di quella donna. Aveva le braccia sporche di sangue, il corpo ricoperto di un sottile velo di sudore, la stanchezza le si poteva leggere negli occhi, eppure i suoi occhi celesti erano limpidi.
"Mio Signore,, siete preoccupato per loro? State tranquillo, il parto sta procedendo normalmente. Sia la mia Signora che il cucciolo stanno bene. Sono forti entrambi."
Inspiegabilmente, Inu no Taisho sentì uno strano calore accendersi in fondo al suo cuore. che era sempre stato avvolto esclusivamente dal ghiaccio dell'indifferenza.
"Quanto manca?"
Si stupì della propria loquacità. Di solito si limitava ad impartire ordini secchi, non si era mai fermato ad intessere una conversazione con un suo servitore.
"Non lo so, mio Signore. Ma non molto, ormai... Il cucciolo ha fretta di respirare l'aria della notte."
Lo youkai annuì e la donna si congedò con un rapido inchino.
Quella lunga notte non era ancora finita.

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Quando la yasha rientrò negli appartamenti della sua Signora, si trovò davanti una scena pietosa.
La Regina giaceva sul futon, le lacrime scendevano copiose lungo il bel viso alabastrino. I lunghi capelli candidi circondavano il corpo, ma in contrasto con il sangue sullecoperte, non evocavano maestosità.
Tutt'intorno alla donna accorrevano demoni che cercavano di alleviare la sofferenza della loro Padrona.
Mancava davvero poco. La yasha poteva sentire l'odore del cucciolo immerso in quella confusione di odori d'erbe mediche, lacrima, sudore e sangue.
"Mia Signora, ormai è quasi fatta... un ultimo sforzo!"

Gli occhi della partoriente parvero riaccendersi di quel coraggio e determinazione che avevano spinto il Signore degli InuYoukai a sceglierla come compagna.
Con un ultimo grido, se possibile più acuto degli altri, l'Erede vide la luce delle tenebre.
Il pianto del cucciolo fece sorridere sia lamadre che la levatrice. Era nato, finalmente!
In quel momento, la luna calante si afffacciò dalla finestra, illuminando con i suoi flebili raggi gli aurei occhi magnetici di quel cucciolo  he era appena stato ripulito dal sangue.
Una luna calante blu sulla fronte faceva da specchio a quella luna che gli stava dando il benvenuto nel mondo.
"Posso vederlo?"
La voce stanca della sua Signora la riscosse dalla contemplazione. Quel bambino sarebbe diventato molto potente. Un figlio della Luna.
Lo riconsegnò alla madre, che lo studiò attentamente.
"Mia signora, è un bel maschietto. Se permettete, andrei a chiamare il padre."
"Vai pure."
Mentre usciva, seguita dalle ancelle, vide con la coda dell'occhio la Regina che posava un leggero bacio sulla fronte del cucciolo.
Sorrise. Forse quel piccolo avrebbe avuto l'amore di quella donna tanto chiusa in se stessa.

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"Padrone, la mia Signora vi sta aspetttando per scegliere il nome"
Il Sommo Inu no Taisho annuì, dirigendosi alla camera della sua Hime.
"Hai fatto un buon lavoro, Aris"
Disse, prima di scomparire oltre la soglia, chiudendosi la porta alle spalle.
Appena entrò, vide la sua compagna che teneva amorevolmente in braccio quel fagottino, che era niente meno che suo figlio.
Quella consapevolezza lo attraversò come un colpo di spada. Fino a quel momento non aveva avuto la reale percezione che sarebbe dovuto essere padre per quel l'esserino che cresceva nel ventre della yasha che aveva scelto per generare un Erede.
"Avvicinatevi, mio Signore. Non volete conoscere vostro figlio?"
La voce della Hime lo raggiunse e si affrettò ad arrivarle di fronte, sedendosi a gambe incrociate, studiando entrambe con curiosità.
Sapeva cosa doveva fare.
Doveva prendere in braccio quel cucciolo e lasciarsi annusare, ringhiando perchè capisse chi fosse suo padre. Eppure non riusciva a muovere un muscolo. La sua calma proverbiale era scomparsa chissà dove appena aveva messo a fuoco il musetto vivace di suo figlio.
"Mio Signore... Dovete scegliere un nome per nostro figlio , non vi pare?"
Sì, aveva pensato ad un nome. E quel cucciolo sarebbe stato in grado di sopportarne il peso, ne era sicuro.
"Ho già scelto un nome, Hime. Il suo nome è Sesshomaru."
Attese la reazione della sua consorte, che si limitò ad accarezzare quei capelli argentei, che erano già abbastanza lunghi, com'era nomale per gli InuYoukai.
Con un movimento lento e delicato, Inu no Taisho prese quel cucciolo dalle braccia della donna e lo sistemò nelle proprie, imitando la posizione di quelle della compagna.
Il cucciolo parve accettare quello spostamento. Aprì gli occhi dorati, fissandoli in quelli del padre.
Il Grande Inu no Taisho, che in quel momento non si sarebbe creduto meritevole di quell'appellativo, avvicinò un dito al viso di suo figlio, che lo annusò curioso, tentando di mordicchiarlo.
Il Signore dell'Ovest sorrise, ma si ricompose in fretta, iniziando a ringhiare e aspettando la reazione del  piccolo, che lo imitò.
Soddisfatto, ritornò alla calma iniziale, rivolgendo lo sguardo aureo al cucciolo.
"Sì, sarai degno di questo nome. Sesshomaru"


Angolo della Pazza XD

Sciao a tutti!!!!
Sono tornata con un'altra follia... la mia mente vomita arcobaleni (cit- mizu_chan_foREVer) ha partorito quest'ennesima idea folle.
Che ve ne pare?
Come avrete capito questa ff parlerà dell'infanzia di Sesshomaru.
Sì, ho altre fanfiction in corso... ma l'dea di indagare un po' nell'infanzia del Principino mi attraeva troppo e così...
Be', questo capitolo è solamente io prologo della storia e quindi spero che vi sia piaiuto e che vi abbia incuriositi.
Ringrazio i coraggiosi che hanno letto e tutti coloro che, gentilissimamente, mi lasceranno una recensione (anche piccolissima e/o negativa)
Baci<3<3<3
RedSonja