Era notte. Una notte silenziosa. Tutta la città taceva. Quasi. L’unico suono che si sentiva era quello della sirena di un’ambulanza, diretta verso l’ospedale. A bordo c’erano due ragazzi, di cui uno aveva una mascherina per l’ossigeno poggiata su naso e bocca. Al suo fianco sedeva il suo compagno di stanza, con un’espressione sul viso preoccupata.