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Autore: TheDoctor1002    11/01/2014    3 recensioni
Gli scosto i capelli rosso fiamma dal viso. Ora non è certo difficile capire perchè lo stessero inseguendo. Faccio scorrere le dita lungo la giugulare e, incredibile, ma c'è battito. Flebile e tenace, come a gridargli che per lui non è ancora venuto il momento di andarsene. Ho le traveggole: quell'indice si è davvero mosso? No, certo che no, è stata solo un'impressione. Deve esserlo anche quel leggero tremolio della palpebra: dovrei dormire più a lungo.
"Si sta riprendendo!" Constata Lance subito dopo.
Ma che diamine...?

Nota: la storia presenta forti divergenze dal fumetto
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 

Riesco a vederla da lontano. Bella, bellissima, nera come la notte. Con il telaio affusolato e basso, leggera e snella, con la sella di pelle lucida. Il marchio è scritto in vernice bianca su un lato, i caratteri hanno un non so che di aggressivo e seducente, ma certi modelli si riconoscono al volo, anche senza leggerne la marca. 
"Ducati Monster 695 del 2007" sussurro affascinata "perfetta"
Il gruppo di draculiani mi passa accanto quasi senza accorgersi della mia presenza. Con un ampio sorriso appena sbocciatomi sul volto esco dal mio nascondiglio tra gli scheletri delle altre macchine della stazione di servizio abbandonata e inizio a correre verso la moto che uno di loro ha appena lasciato. Riesco quasi a sentire i rimproveri che si auto-infliggono quando faccio rombare il motore. Si girano di scatto come se avessero appena visto un fantasma. Io mi abbasso gli occhialini sul volto,
porto due dita al sopracciglio e faccio una sorta di saluto militare, prima di gridare "See yah*!" e sparire in una nube di polvere. Tutto ciò che resta di me è la scia della mia risata, coperta da un ruggito profondo e minaccioso.

Alla base mi accoglie un lungo fischio. Arresto la moto, metto il cavalletto e mi scompiglio i corti capelli neri per togliere la polvere. 
"Bottino di guerra?" Chiede Lance. Per tutta risposta gli sventolo una chiave luccicante sotto il naso "Vedi? Non era nella tasca interna del suo giubbotto, quindi finisce nella mia." 
Il vecchio Wall-mart non è male, anche se è una sistemazione provvisoria: non dappertutto c'è corrente elettrica, ma qui ce n'è abbastanza da far funzionare le porte automatiche. Ovviamente tutto il flusso viene deviato al generatore secondario e utilizzato durante la notte per le telecamere. "Novità?" Chiedo con tono monotono,
avanzando risolutamente attraverso la hall e attirando gli sguardi di una trentina di persone che si trovavano all'interno. Lui scuote i ricci scuri "Niente, hanno persino ridotto gli uomini di pattuglia. Ci ignorano." 
Merda, penso tra me. 
"Al contrario, ci stanno tenendo fin troppo in considerazione. Stanno tramando qualcosa..." Rispondo, abbandonando su una sedia la mia lunga giacca nera. Lance mi lancia una lattina di cola, calda e scadente, ma pur sempre cola. Dal tetto c'è una vista mozzafiato: Battery city è solo un minuscolo ammasso lontano, a dominare il paesaggio sono la terra e il cielo. Quella terra arida e severa, capace di ucciderti se non ti fai più scaltro di lei, e quel cielo terso talmente blu da entrarti nel cuore come una freccia, erano la mia unica casa. La migliore che potessi desiderare. "Quindi? Che si fa?" 
Già, bella domanda. Vorrei davvero saperlo. 
"Si aspetta, credo. Qualcosa inventeranno. E qualcosa di meglio inventeremo noi" 
"E se andasse male? Se fossero più svelti di noi? Loro sono una nazione intera, noi qualche ragazzino con dei giocattoli nuovi di zecca, cosa potremmo fare se si presentassero con un esercito?"
La so, la risposta. È terribile nella sua semplicità. Dannatamente perentoria, un ordine impartitoci dal destino. La verità è che non ne usciremmo vivi nemmeno se scendessero tutti i santi e imbracciassero le armi insieme a noi. 
"Qualcosa inventeremo" ripeto in modo più rassegnato che fiducioso. Gran bel leader che sei, non ci credi nemmeno tu. 

 
   
 
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