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Autore: ineedhoran    12/01/2014    20 recensioni
Niall e Emma si conoscono online e fra di loro si instaura un'insolita amicizia a distanza, destinata però a terminare nel momento in cui il ragazzo - grazie al grande successo dovuto a un talent show canoro - scopre la fama. Emma è delusa dal comportamento dell'ormai ex amico e decide di non avere più niente a che fare con lui. Ma non sa che dovrà affrontare ciò che il destino ha in serbo per lei.
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Questa fanfiction è l'intreccio di cinque storie diverse, ma tuttavia legate fra loro. Liam, Zayn, Louis e Harry ne saranno protagonisti tanto quanto Niall.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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look amazing



- Tu hai capito cosa è successo? - domandò Macy non appena Liam e Charlie si furono allontanati dal loro tavolo.
Louis alzò le spalle. - Charlie non gliela dà e Liam è convinto che abbia subito qualche violenza negli anni passati o qualcosa del genere... sai, lui è un po' paranoico - le spiegò, addentando il suo burrito e lasciando cadere metà del contenuto nel piatto.
Macy rimase leggermente sorpresa. - Be', considerando ciò che succede al giorno d'oggi, non sarebbe da escludere.
- Dubito. Comunque almeno lei non usa il ciclo come scusa - la schernì, ridendo sotto i baffi.
Lei immediatamente si fece seria. - Sono due situazioni completamente diverse.
Louis notò il repentino cambiamento d'umore della ragazza e lasciò perdere il cibo per un secondo.
- Guarda che se continui così fai diventare paranoico anche me - ammise, facendo una smorfia.
Si voltò completamente verso di lei e prese le piccole e bianche mani fra le sue.
- Che ne dici se riprendiamo il discorso di questa mattina? - propose il castano, alludendo al momento in cui stava per confessarle ciò che provava davvero per lei.
Macy aspettava di poter sentire le sue parole a riguardo da tutto il pomeriggio, così, un po' titubante ma tuttavia speranzosa, fece cenno di sì con la testa.
- Però poi tocca a te dirmi la verità - aggiunse il ragazzo, accarezzandole il dorso della mano con un pollice. Lei fece per ribattere, ma - L'hai promesso - la interruppe lui.
- Louis, io non credo che...
- Da quando io e i ragazzi abbiamo avuto tutto questo successo, io ho avuto solo una ragazza - la fermò di nuovo, introducendo un argomento di cui non aveva mai parlato con nessuno, se non con i suoi compagni di band. - Lo sapevi?
La rossa scosse la testa, confusa.
- Si chiamava Savannah - continuò lui, scrutando lo sguardo di Macy per assorbirne ogni singola reazione. - Ovviamente ci sono state altre ragazze dopo di lei, ma non sono mai riuscito ad affezionarmi a nessuna di loro - sospirò. - Di Savannah ero davvero cotto - ammise, e Macy provò una punta di gelosia nel sentire che a Louis riuscisse così facile confessare ciò che provava per la sua ex, ma non quello che provava per lei. - Ad ogni modo non è durata: giusto il tempo di fare mille progetti mai realizzati e lei era già sparita. Le avevo promesso che le avrei insegnato a suonare il pianoforte e lei aveva promesso a me che mi avrebbe spiegato i passi base del latino americano - raccontò, sorridendo in modo malinconico. - Sembravano cose divertenti, cose che fanno le coppiette, capisci?
Macy ascoltò assorta ogni parola, provando quasi compassione per lui.
- Ma ero cieco, non mi ero accorto che mi girava attorno solo per la popolarità - riprese a parlare il castano, lo sguardo ora duro. - Non le interessavo io, ma finire sulle riviste di gossip. In quel periodo eravamo dappertutto: foto di noi che ci tenevamo per mano, che ci baciavamo, che facevamo shopping, mangiavamo assieme... qualsiasi cosa. Poi ha voluto finire in bellezza, facendosi fotografare mentre usciva da casa mia subito dopo che avevamo fatto... - interruppe repentinamente il suo discorso, accigliandosi un poco e fissando lo sguardo sul pavimento. - Quella mattina, quando mi sono svegliato e non l'ho trovata affianco a me, non un biglietto, non un messaggio a spiegarmi perché mi avesse lasciato lì come un idiota, ho capito che fino ad allora avevo perso il mio tempo. Che mi ero illuso, avevo finto di non vedere come mi stesse sfruttando.
La rossa gli accarezzò dolcemente una guancia, facendogli alzare nuovamente il volto. Sentiva parecchi sguardi addosso, ma in quel momento le altre persone non avrebbero potuto interessarle meno.
- Non mi ha neanche più scritto per darmi spiegazioni. Aveva ottenuto ciò che voleva e dava per scontato che finalmente avessi aperto gli occhi. A me sarebbe piaciuto accorgermene prima di rimanere fottuto. - Fece un lungo respiro, poi scostò la mano della ragazza dal proprio viso e la strinse nuovamente fra le sue. - Ha pure concesso un'esclusiva qualche settimana dopo, sai? Per una qualche trasmissione televisiva, ora non ricordo nemmeno quale. So che si inventò un sacco di cazzate su ciò che era stata la nostra relazione e anche su come e perché avessimo chiuso. Tutto pur di finire sotto i riflettori - spiegò, sembrando quasi schifato dal comportamento della sua ex ragazza. - Io non smentii nemmeno ciò che aveva detto, se mi chiedevano di lei evitavo l'argomento facendo una battuta o cambiando discorso.
Rimase pensieroso per qualche secondo, poi si accorse dello sguardo triste della ragazza e le diede una spintarella. - Hey, cos'è quella faccia da funerale? C'è un motivo se ti ho raccontato tutto questo, e di sicuro non è suscitare la tua pena e rovinarti la serata, Macy del mio cuore - rise, avvicinando le proprie labbra alle nocche della ragazza per un dolcissimo baciamano. - E' per colpa sua che non sono più stato interessato ad iniziare nuove relazioni - continuò. - Ma poi sei arrivata tu, con i tuoi occhi verdi e la risata facile, e sei stata capace di farmi sentire così bene che mi sono reso conto di quanto fosse sbagliato non voler dare una chance a nessuna per paura che si sarebbe presa gioco di me come aveva fatto Savannah. E dopo le tue parole di ieri sera non potevo continuare ad ignorare che noi siamo più di "qualcosa". Più di quello che sono Harry e Emma, più di due semplici amici. Credo di poterti considerare ufficialmente la mia morosa e, se lo vuoi, non ho problemi a presentarti come tale al resto del mondo. Anche se il fatto che mangi biscotti per cani un po' mi imbarazza, ma penso che potrei passarci oltre...
Macy scoppiò a ridere e gli diede una pinta sulla spalla destra. - Sei proprio un cretino - disse, prima di prendere il viso del castano fra le mani e baciarlo teneramente.


Charlie era rimasta spiazzata da quella domanda così diretta. Lei era ancora seduta sul gradino del retro di quel ristorante, Liam accovacciato di fronte a lei, e le parole del ragazzo rimbombavano nella testa della riccia come il suono dei piatti di una batteria.
Perché, ogni volta che erano sul punto di fare l'amore, lei si tirava indietro?
- Charlie - la chiamò di nuovo il castano. Le strinse una mano come per spronarla a parlare, per convincerla che si sarebbe potuta fidare di lui.
La ragazza fece per alzare lo sguardo, e i suoi occhi caddero su qualcosa che pendeva dal collo del suo ragazzo. Un ciondolo in oro bianco, a forma di C.
Allungò la mano per sfiorarlo, facendolo oscillare leggermente. Pensò a tutte le promesse che quel piccolo oggetto racchiudeva.
Fu allora che decise di aprire bocca.
- Io e te siamo legati da qualcosa di forte, Liam - cominciò, puntando lo sguardo nel suo, la voce che tremava leggermente. - Lo siamo sempre stati. E da quando stiamo assieme, questa cosa non è cambiata.
Il castano la stava osservando attentamente, impegnato ad assimilare ogni parola per poi giungere alla risposta alla domanda che lo tormentava da settimane.
- Non è cambiata in peggio - continuò Charlie - e non è cambiata in meglio.
Il ragazzo corrugò leggermente la fronte, improvvisamente confuso. - Cosa vuoi...
- Se ti ho detto che ti amo è perché era ciò che pensavo, non potrei mai mentirti - lo interruppe, scuotendo la testa quasi impercettibilmente, abbassando poi lo sguardo. Si sentì una codarda, non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi. - Te l'ho detto perché anche io, come te, credevo di amarti già da tempo, ed è per questo che ero convinta fosse normale che il nostro rapporto, in fin dei conti, non avesse subito nessun cambiamento. Perché in definitiva è così, no? - domandò retoricamente. - Facciamo esattamente ciò che facevamo prima, con l'unica eccezione per i momenti... intimi. Che però non superano mai un certo confine perché io - prese un lungo respiro, poi chiuse gli occhi - io non mi sento pronta ad andare oltre - ammise, il tono di voce che sembrava mortificato. - Ti ho sempre visto come il mio migliore amico, e non credevo che questa cosa avrebbe condizionato il nostro rapporto, ora che stiamo assieme. E invece io non ho... non... voglio - sembrò pronunciare quell'ultima parola con estrema fatica - fare l'amore con te. E l'unica risposta a tutto ciò è che forse...
In men che non si dica la preoccupazione che attanagliava Liam si tramutò in paura. Se prima era curioso di sapere, in quel momento avrebbe preferito trovarsi dall'altra parte del mondo, piuttosto che sentire ciò che era convinto la sua ragazza stesse per dirgli.
- ...forse non ti amo davvero - concluse infatti lei, con una voce talmente flebile che sembrava impossibile avesse appena detto qualcosa che alle orecchie di Liam suonava così orribile.
Tutto ciò che il ragazzo riusciva a provare era sconforto. Fra le ipotesi più disparate che aveva ideato, l'unica che non gli era neanche passata per l'anticamera del cervello era il fatto che la sua Charlie non lo amasse.
E in quel momento le spiegazioni della riccia gli sembravano talmente assurde da credere che in realtà fossero scuse e la verità fosse tutt'altra. Possibile che fosse quello il motivo per cui la sua ragazza, nonché migliore amica da quasi dieci anni, fosse così restia nei suoi confronti ogni qual volta un semplice bacio si trasformava in qualcosa di più passionale?
Lei non lo amava?
Piano piano la rabbia prese il posto dello sconforto. Liam si sentì preso in giro, tradito dalla persona in cui aveva riposto tutta la sua fiducia, fregato dal sentimento più potente che avesse mai provato.
Davvero Charlotte non era innamorata di lui?
E non avrebbe potuto dirglielo prima? Prima che Liam annunciasse la loro relazione in diretta televisiva? Prima che le regalasse il ciondolo con la "L", iniziale del suo nome, promettendole che l'avrebbe sempre protetta e non avrebbe mai smesso di prendersi cura di lei? Oppure ancora prima di trascorrere una giornata in compagnia di lei e dei suoi alunni? Di renderla partecipe a tutte le serate passate con i suoi migliori amici, come quella in cui giocarono a Twister o videro la partita dell'Italia contro l'Irlanda... Perché non si era morsa la lingua, invece di sussurrargli "ti amo" all'orecchio la prima volta che avevano condiviso il suo letto? Oppure quando gli aveva confidato che era innamorata di lui fin dal liceo.
Liam si alzò lentamente, tutte le emozioni a mescolarsi come in un uragano che era arrivato e aveva spazzato via ogni sua certezza.
Paura, sconforto, rabbia, ed ora anche confusione.
Perché tutte quelle menzogne?
Perché mentire? Perché inscenare tutto quel teatrino con il suo amico gay, se alla fine la riccia non teneva a lui come aveva sostenuto?
Un piccolo presentimento gli si insinuò nella testa. Quel Tyler. A questo punto stentava anche a credere che lui fosse davvero omosessuale.
E se in realtà fosse stato proprio lui la vera ragione di ciò che Charlie gli aveva appena detto?
Con l'espressione corrucciata, prova della miriade di pensieri che stavano attraversando la sua mente in quel momento, Liam si diresse a passo deciso verso la porta del retro del ristorante, senza nemmeno degnare la sua ragazza di uno sguardo.
- Aspetta! - esclamò lei, alzandosi di scatto e facendolo arrestare. - D-dove stai andando? - domandò ingenuamente, come se non avesse capito il peso delle parole appena pronunciate, come se non avesse ferito Liam più di quanto avrebbe potuto fare una pistola. Il ragazzo continuò a darle le spalle, senza voltarsi.
Fece il possibile per mantenere la calma, per non farle capire quanto in realtà fosse in collera, per non perdere il controllo e magari spaventarla.
Però si sentiva come se Charlotte si fosse divertita alle sue spalle per tutto quel tempo, approfittando della sua bontà e del suo amore.
Ed è questo che lo fece incazzare più di tutto.
- Lontano da te - ringhiò, entrando nel locale e sbattendosi la porta alle spalle.


- Come sarebbe a dire "è finita"? - domandò Zayn esterrefatto, sicuro che Heather lo stesse prendendo in giro.
La ragazza lo guardò a metà fra il divertito e lo stupito. - Dai, su, ora non fare finta che ti importi di me. Abbiamo iniziato ad uscire assieme perché entrambi cercavamo un passatempo, e come tutti i passatempi, dopo un po' stufano.
- Ma io...
- Zayn, non renderla più tragica di quanto non sia! Possiamo rimanere amici, okay? Sei simpatico e di compagnia, non hai nulla che non va. Però io sono stanca di questa relazione che non va da nessuna parte, stanca di tutto ciò che stare con Zayn Malik degli One Direction implica e soprattutto stanca di tutto questo sesso.
- Non mi sembra tu ti sia mai lamenta, anzi - rispose lui, scettico.
- Sì, all'inizio era divertente, ma come ti ho detto mi sono stufata. Non capisco perché reagisci così, ti sei per caso affezionato a me? - lo schernì la mora.
- No... - mentì.
- Bene, allora non vedo quale sia il problema. E' stato bello finché è durato - disse, baciandolo sulla guancia e dirigendosi verso la propria casa. - Comunque se hai bisogno di qualcosa hai il mio numero!
Il Pakistano annuì, del tutto frastornato, mentre Heather spariva dietro la porta di casa sua.
Dopo l'inaspettato incontro con Victoria, Zayn aveva aspettato ancora qualche minuto prima che Heather uscisse dal bagno della kebabberia e poi, come se nulla fosse successo, i due avevano pagato ed erano usciti dal locale.
Avevano chiacchierato tranquillamente per tutto il tragitto verso casa, sebbene il moro avesse avuto tutto il tempo per la mente le parole di Vicki e l'idea di dover lasciare Heather si facesse ogni secondo che passava più concreta.
Poi, arrivati sotto casa della ragazza, era successa l'ultima cosa che lui si sarebbe aspettato: era stata lei a lasciare lui.
Doveva ammettere di esserci rimasto un tantino male. Tralasciando il fatto che ormai tenesse almeno un po' a Heather e vederla mandare all'aria tutto con così tanta leggerezza gli fosse dispiaciuto, era pur sempre Zayn Malik ed era davvero raro che fosse una ragazza a porre la parola "fine" su una relazione, qualunque tipo di rapporto fosse.
Ad ogni modo, era ovvio che la rottura con Heather fosse in realtà un peso in meno. Dopo il recente incontro con l'unica ragazza di cui era veramente innamorato, tutto ciò che desiderava fare era andare da lei e riprendersela. E adesso che Heather non era più un problema, doveva semplicemente trovare il modo migliore per farlo.


- Ora però tocca a te dirmi perché ultimamente sei sempre così lunatica, Mercy - sorrise Louis, dandogli un leggero pizzicotto sul naso.
- Uno dei motivi è appunto questa merda di soprannome che continui a usare, sebbene ti abbia detto mille volte che mi fa schifo - si imbronciò lei, incrociando le braccia.
- Ma perché? - ridacchiò lui, sempre più incuriosito.
Macy sbuffò, esasperata dall'insistenza del castano. Poi però pensò alla storia di Savannah e a quanto probabilmente gli fosse costato raccontargliela, così decise di parlare.
- Ricordi quando mi hai chiesto qual era il mio più grande segreto, ed io non ho voluto rispondere?
Louis annuì, ricordando la giornata in cui erano rimasti chiusi nel negozio di animali a causa della neve.
- Ecco, si tratta appunto del mio nome.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio. - Macy? - domandò, ma la ragazza scosse la testa.
- Macy non è il mio vero nome, ma mi sono sempre presentata così, a chiunque, perché odio il mio nome anagrafico. L'unica ad ostinarsi a usarlo ancora è mia madre, anche perché è stata lei a volermi chiamare così.
- Intendi Mercy? Ma non è così male! Ricorda "merci", "grazie" in frances...
- Mercedes - prese parola la rossa, con le gote divenuto del colore dei suoi capelli. - Mercedes è il nome scritto sul mio certificato di nascita. Mercedes, come l'automobile. Ho il nome di un'automobile - confessò finalmente lei, sopraffatta dalla vergogna.
Tuttavia era già pronta scoccargli un'occhiata omicida non appena si fosse messo a ridere, ma con sua grande sorpresa non lo fece.
- Mercedes - ripeté semplicemente Louis, grattandosi il mento. - Mi piace. Il nome di una bella automobile per una bella ragazza. Niente di più azzeccato.
- Io lo trovo ridicolo - disse lei, facendo una smorfia. - E i tuoi commentini da pesce lesso non aiutano. Però ora che te l'ho detto mi sento meglio, almeno sai perché mi arrabbiavo quando mi chiamavi Mercy.
Il castano rise a fior di labbra, giocherellando con una ciocca di capelli della ragazza. - E l'altro motivo, quello vero, qual è?
Macy rimase in silenzio per qualche secondo, chiedendosi se fosse il caso di raccontargli tutto oppure no. Nel profondo avrebbe preferito non dovergliene mai parlare, non renderlo partecipe di ciò che le stava accadendo. Ma in fin dei conti lui c'era dentro quanto lei, e non poteva tenerlo all'oscuro per sempre. - Da quanto tempo non accedi a Twitter, Louis?
- Da un bel po', perché?
La ragazza fece per rispondere alla domanda, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
- Hey, ma quello non è Liam? - domandò, e Louis si girò appena in tempo per vedere l'amico, con lo sguardo infuriato, attraversare a grosse falcate il ristorante e uscire dalla porta di ingresso senza nemmeno avvertirli.


Emma si chiuse la porta di casa sua alle spalle e poi ci si appoggiò sopra, rimanendo qualche minuto nella penombra della stanza, illuminata solamente dalla luce della luna che filtrava dalla finestra del salotto.
Riusciva ancora a percepire le mani di Niall strette ai suoi fianchi e il respiro dell'Irlandese a fondersi col suo, e senza ombra di dubbio era quello il motivo per cui il suo cuore sembrava impazzito a furia di battere come un tamburo.
Ormai non aveva più dubbi.
- Em? - sentì la voce assonnata della sua amica Camilla dall'altro capo del telefono, dopo che ebbe cercato il suo numero in rubrica e premuto il tasto verde. - Spero che il motivo della tua chiamata sia abbastanza interessante da non farmi rimpiangere di aver rinunciato al mio sonno, siccome stavo dormen...
- Ieri sera Harry è tornato a casa ubriaco e mi ha baciata davanti a tutti, anche davanti a Niall, che si è incazzato e l'ha spinto a terra, ma poi Louis e Macy li hanno separati e Harry si è messo a piangere perché, va be', lui era totalmente partito e credeva l'avessi spinto io siccome non avevo gradito il bacio, però gli ho detto che non era così e quindi l'ho accompagnato in camera sua per dargli una mano a mettersi a letto, ma è stato un errore madornale perché quel cretino mi ha chiesto di dormire assieme a lui e io, cretina il doppio, gli ho detto di sì e oh, mio Dio! Non so nemmeno perché l'ho fatto! Questa mattina poi mi sono svegliata affianco a lui ed era tutto così strano... Sono dovuta letteralmente scappare da casa dei ragazzi perché dicevano che se Niall avesse saputo che avevo dormito con Harry, si sarebbe incazzato ancora di più, e inizialmente io non capivo nemmeno perché... Questa sera invece Harry ha voluto portarmi al Mahiki e in sua compagnia mi sentivo così bene che credevo stesse iniziando a piacermi per davvero! Tutto stava andando per il meglio, ma poi, prima che entrassimo nel locale, è arrivato Niall e lui e Harry si sono messi a sbraitare e si sono presi a pugni finché li ho pregati di smettere, però a quel punto Niall mi ha detto che se avessi continuato a uscire con Harry io e lui non saremmo più stati amici e io cosa ho fatto? Ho scelto Niall! Perché, insomma, io di lui mi fido, e se ha rischiato di perdere la mia amicizia pur di proteggermi ci sarà un motivo, no? Comunque sono tornata a casa con lui e ci siamo messi a ballare, scherzare e ridere e, merda, Cami, avevi ragione tu, a me Niall piace ancora! - piagnucolò la bionda, buttandosi sul divano a faccia in giù e liberandosi degli scomodi tacchi che portava ancora ai piedi.
Fortunatamente Beth era uscita con delle amiche, perché se l'avesse vista in quello stato pietoso sicuramente avrebbe pensato che la bionda avesse qualche rotella fuori posto.
- Non so se essere stupita per il racconto in sé, oppure perché hai parlato per tipo un minuto senza prendere fiato una volta - ridacchiò l'altra.
- Ora mi dirai: "te l'avevo detto"? - borbottò Emma, mettendosi a sedere solo per togliersi il cappotto, con il telefono bloccato fra la spalla sinistra e l'orecchio.
- Mi sembri già abbastanza scossa, non voglio infierire - sbadigliò l'altra. - Però in effetti io te l'avevo detto - aggiunse infine, facendo alzare gli occhi al cielo alla bionda. - Va be', a questo punto non ti resta che dirglielo.
- Neanche per sogno!
- Ma come? Finalmente ti sei decisa ad ammettere che sei ancora cotta di lui, e non ti fai avanti? Mi spieghi che razza di problemi ti affliggono?
- Perché dovrei digli che mi piace? Per sentirmi dire: "mi dispiace, per me sei solo un'amica"?
- Ma chi ti dice che...
- Lui! Me l'ha detto proprio lui, personalmente, senza giri di parole! - esclamò, leggermente avvilita.
Sentì Camilla sbuffare dall'altra parte del ricevitore. - Evidentemente il leprecauno è idiota quanto te e non immagina neanche lontanamente che tu possa essere ancora interessata a lui. Ti rendi conto che tu hai tagliato tutti i ponti con Harry per Niall, e ora vuoi restare con le mani in mano? Certe volte mi sorprendi, davvero. Se fossi ottusa come te a quest'ora non starei assieme a Christian.
Ad Emma servì qualche secondo per immagazzinare l'informazione appena ricevuta.
- Un attimo... non staresti assieme a chi?!
Camilla scoppiò a ridere. - Hai capito bene. Ma ora stiamo parlando di te, non di me.
La bionda si alzò dal divano e si trascinò a passo pesante fino alla propria camera. - Tre mesi che non sono a Milano e guarda cosa succede... - sospirò. Doveva ammettere che un po' le mancava la sua solita vita. La sua famiglia, i suoi amici. Vivere a Londra era quasi come vivere in un altro mondo, perciò aveva i suoi pro e i suoi contro.
- Harry come l'ha presa? - cambiò discorso Camilla, distogliendo l'amica dai suoi pensieri nostalgici. Il suo sguardo corse al proprio letto, dove era appoggiata la maglietta che il riccio le aveva prestato la notte prima per dormire.
- Non lo so, non... non ha detto nulla. In realtà non gliene ho neanche dato il tempo, sono corsa subito da Niall - ammise colpevolmente. - Spero solo che non ci sia rimasto troppo male - le confidò, stringendo fra le mani il tessuto della maglietta del ragazzo.


- Quella puttana - sputò Harry, mentre, nei bagni del Mahiki, cercava con della carta di tamponare il sangue che fuoriusciva dal labbro. - Se le rivolgerò ancora la parola sarà solo per ricordarle quanto è troia - sbraitò, continuando il suo monologo allo specchio, che rifletteva un Harry con il labbro gonfio e un occhio viola.
- "Mi dispiace, Harry, non posso stare senza di lui" - scimmiottò la voce di Emma, facendo una smorfia. - Ma vaffanculo! - imprecò, lanciando la carta nel cestino della spazzatura.
Era furente. Aveva riposto tutte le sue speranze in quella ragazza che alla fine si era rivelata anche peggiore di tutte quelle con cui era uscito fino ad allora.
Aveva litigato con uno dei suoi migliori amici solo per lei e in definitiva cosa gli era rimasto? Nulla, oltre al volto distrutto e l'orgoglio nella stessa situazione.
Al diavolo le relazioni serie, avrebbe continuato a portarsi a letto delle sconosciute per poi non rivederle più nella sua vita. In quel modo lui non poteva avere aspettative che superassero una bella scopata, e quindi non sarebbe rimasto deluso. Semplice, no?
Uscì dal bagno con l'obbiettivo di trovarsi una o magari anche due ragazze da portarsi in una stanza d'hotel, come aveva già fatto talmente tante volte in passato da aver perso il conto.
Si avvicinò al bar, dove ordinò una birra e si sedette, in attesa che qualche bella mora attirasse la sua attenzione - ne aveva decisamente abbastanza delle bionde.
Il bicchiere era ormai mezzo vuoto quando i suoi occhi intercettarono un sorriso, sicuramente rivolto a lui.
La ragazza in questione si trovava in piedi a qualche metro di distanza dal riccio, in mano un bicchiere contenente un liquido azzurro che, comparato al blu brillante dei suoi occhi, sembrava la tonalità di azzurro più scadente che Harry avesse mai visto. Oltre allo sguardo magnetico, la fanciulla dai capelli scuri e leggermente ondulati godeva di un fisico mozzafiato, fasciato da dei jeans a dir poco attillati che accompagnavano dolcemente ogni sua curva e da un top vintage a fiori color rosa pastello, in tinta con i tacchi vertiginosi.
Le sorrise anche lui maliziosamente, prima di scolarsi in un solo sorso la birra rimasta ed appoggiare il bicchiere vuoto sul bancone.
Lei gli fece un cenno di saluto con la mano e lui si incamminò lentamente nella sua direzione, sempre mantenendo quel sorriso strafottente sul volto.
- Cosa ci fa una bella ragazza come te in un locale del genere, per di più tutta sola soletta? - le domandò, accarezzandole una spalla scoperta.
- Potrei farti la stessa domanda - sorrise lei, osservando le dita del ragazzo sfiorare la sua pelle nuda. - Ci siamo già visti da qualche parte? - domandò poi, tornando ad illuminarlo col suo sguardo del colore del mare. - Hai un viso familiare.
Harry soffocò una risata. - Forse mi hai visto sulla copertina di qualche CD o rivista. Sono Harry Styles degli One Direction, hai presente?
La mora alzò entrambe le sopracciglia, allargando il suo sorriso. - Oh, sì, ora ho capito chi sei! Io mi chiamo Bailey, ad ogni modo - cinguettò, porgendogli la mano.
Lui non la strinse, ma la afferrò, attorcigliando le sue dita con quelle della ragazza. - Bailey, sembri una tipa interessante - le soffiò all'orecchio, sebbene l'unica cosa a cui era interessato fosse il colore della sua biancheria. - Qua c'è troppo caos. Ti va di venire con me in un posto un po' più tranquillo?




The one that I came with,
she had to go,
but you look amazing
standing alone.
- c'mon, c'mon





















?
Non so con quale coraggio torno ad aggiornare dopo più di tre mesi.
Dire che ho avuto il blocco della scrittrice è dire poco, infatti vi chiedo scusa se il capitolo non è dei migliori che abbia mai scritto, ma sono un poco arrugginita.
Ad ogni modo spero vi sia piaciuto. :)
Manca poco a scoprire il VERO segreto di Macy, mentre quello di Charlie è stato svelato: che ne dite? Ve l'aspettavate?
Ma soprattutto vi aspettavate che Heather avrebbe lasciato Zayn? Si è dimostrata un po' una poco di buono... come d'altronde Bailey, la ragazza su cui Harry ha messo gli occhi al Mahiki! Il ragazzo non ha preso per niente bene la scelta di Emma (e in effetti ha le sue ragioni, è stata un po' stronza anche se non era nelle sue intenzioni).
Ma cosa ci può fare se, come ha detto al riccio, non può stare senza Niall? E' anche questo a farle capire che cosa prova realmente per l'Irlandese. Ma Niall ricambierà? Mmh.......
Vi ringrazio tantissimo perché seguite la mia storia e la recensite, preferite e mi fate sentire felice. Grazie!
Non so di preciso quando aggiornerò, ma state certi che non farò più passare così tanto tempo come l'ultima volta. E' una promessa! ❤️
Alla prossima!
Un bacio,
Teddy

ps: ho cambiato il titolo della fanfiction!
pps: ho cambiato anche l'immagine :) vi piace? (Vicki non è più la stessa eheh)

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