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Autore: aturiel    12/01/2014    1 recensioni
Prese le forbici insieme al coraggio e iniziò a tagliarsi i capelli. Le ciocche cadevano lente, il passato scivolava via con loro. Tutta la confusione, la paura, la rabbia, la tristezza se ne andavano finalmente. Adesso aveva solo una zazzera di capelli scompigliati e informi, uno di quei tagli drastici che non facevano per niente venir voglia di essere accarezzati con amore. Ma lui l’avrebbe fatto. Li avrebbe guardati, avrebbe riso e avrebbe sussurrato piano: “Ti stanno davvero male, idiota”. E l’avrebbe baciato.
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Ottava classificata al contest "Shopping di prompt e bonus"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il gioco delle calamite

 
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Capitolo uno



“Presi me stesso
nel mio laccio. –
io di tutti il meno libero!”
La valchiria - Richard Wagner



Prese le forbici insieme al coraggio e iniziò a tagliarsi i capelli. Le ciocche cadevano lente, il passato scivolava via con loro. Tutta la confusione, la paura, la rabbia, la tristezza se ne andavano finalmente. Adesso aveva solo una zazzera di capelli scompigliati e informi, uno di quei tagli drastici che non facevano per niente venir voglia di essere accarezzati con amore. Ma lui l’avrebbe fatto. Li avrebbe guardati, avrebbe riso e avrebbe sussurrato piano: “Ti stanno davvero male, idiota”. E l’avrebbe baciato.
Sorrise.
Si incamminò verso la piazza: aveva la sciarpa che gli copriva completamente la bocca e il cappotto che lo infagottava, manco fosse in Antartide insieme ai pinguini. Era stranamente nervoso, nonostante non fosse il loro primo appuntamento.
Sorrise di nuovo, tra sé e sé.
Quanti piccoli passi avevano compiuto insieme! Quanti litigi, quanta tristezza, quanti pianti, quanti baci infuocati di nascosto da tutti, quanti abbracci stretti che li rinchiudevano in un mondo che era solo loro, quante carezze.
Fin dall’inizio la loro era stata una storia complicata: Daniel, appena arrivato in Italia con la sua fidanzata Sonia, senza conoscenze né umane né linguistiche, con un grande cuore, lo sguardo tormentato e un sarcasmo pungente. E poi Andrea, capelli scurissimi e occhi di ghiaccio, spaccone fino al midollo e dalla rabbia facile.
Capitati vicini di banco nell’ultimo anno di superiori nonostante le mille preghiere di Daniel alla professoressa e le minacce poco velate di Andrea. 
Quanto si erano odiati! Andrea che lo obbligava a passargli ogni compito in classe anche se sapeva che il suo vicino era messo peggio di lui, Daniel che si rifiutava di parlargli se non costretto: lo riteneva uno stupido narcisista fannullone.
Andrea che saltava giorni di scuola perché si era ubriacato troppo la sera prima e Daniel che invece a scuola ci andava, ma con le occhiaie scure perché trascorreva notti troppo infuocate con la sua amata Sonia.
Andrea che lo prendeva in giro appena tornato e Daniel che faceva lo stesso.
Erano entrambi dei “poco di buono” e, proprio perché simili, come due calamite con lo stesso polo si respingevano. 
   
 
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