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Autore: Ma_AiLing    12/01/2014    3 recensioni
E se Bofur ci avesse messo troppo tempo a trovare l'Athelas? E se Tauriel fosse arrivata troppo tardi? Kili sarebbe morto.
Una "what if" in cui gli orchi non hanno ancora raggiunto la casa di Bard, ma timore e tristezza albergano comunque negli animi dei personaggi.
~ Fili ~ Kili ~ Tauriel ~ Legolas ~ Bofur ~ Thorin ~
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Tauriel, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non lo sopporto, Kili, non lo sopporto! Non posso vederti soffrire in questo modo, non ce la faccio! Perché, Kili, perché?! Sei lì, steso su un letto, e i tuoi rantoli raggiungono le mie orecchie. È insopportabile, fratello.
Sei pallido, troppo, e scotti. Ho paura, Kili, ho paura di perderti! Non voglio, non posso! L'abbiamo promesso alla mamma, ricordi? Dobbiamo tornare! Non puoi abbandonarmi... 
La mia vista è offuscata. Da quanto tempo non piangevo?
Ti stringo la mano, quella mano che fino a ieri avrebbe risposto con una presa sicura, quella mano che era forte, e che agile prendeva e scoccava le frecce.
«Fili...» un sussurro esce dalla tua bocca.
«Shh, Kili, non sforzarti. Andrà tutto bene». Non posso non crederlo. Non è una semplice speranza, sarà così. Presto Bofur tornerà con l'erba per curarti. Starai meglio, fratello, te lo prometto.
«Sa...luta... mamma... Thorin...»
«Zitto, Kili. Andrà tutto bene, d'accordo? Andrà tutto bene».


È così difficile respirare... È una fitta a ogni respiro, a ogni parola, ma devo parlargli, potrebbe essere l'ultima volta!
«Balin... Bilbo...»
«Kili, smettila! Andrà tutto bene!»
Stai piangendo, fratello. L'ultima volta che ti ho visto piangere èstata alla morte di nostro padre. Forse è un segno...
«Tutti...» Sono troppo stanco per fare tutti i loro nomi, anche se lo meriterebbero. Compagnia, vi sto per lasciare!
Chiudo gli occhi, perchè è insopportabile la vista del tuo dolore, Fili. Non ce la faccio a vederti soffrire così per causa mia. Stupida freccia! Stupidi orchi! Stupidi elfi! Elfi...
«Tauriel» sussurro. Apro gli occhi e vedo il tuo sguardo confuso.
«Tauriel» ripeto, e sorrido, perchè il suo volto è così bello...
Qualcuno spegne le candele, o forse sta diventando tutto nero perchè sto morendo. 
L'aria, mi manca l'aria!
Poi dal nulla arriva, fresca come non mai. Un respiro, due, riesco a riaprire gli occhi: Fili mi sta abbracciando, scosso dalle lacrime.
«Riprendete... Erebor» È uno sforzo immenso riuscire a dire queste due parole, ma poi finalmente cala il buio, questa volta definitivamente.


“Soffocherà”
“Il nano giovane, quello che tira con l'arco”
Kili.
E non mi importa se ciò che faccio è contro il volere di sire Thranduil, non mi interessa che Legolas mi segua per una ragione diversa dalla mia, né hanno importanza le divergenze tra Nani e Elfi: io posso salvarlo. Devo salvarlo.
Non mi fermano gli orchi, no, non mi fermeranno. Non possono impedirmi di raggiungere Kili e curarlo.
Perché io ti ho raggiunto, ti vedo disteso sul letto. Sei... Immobile.
«No. No...» Faccio qualche passo, ma poi non riesco più a camminare e rimango pietrificata a guardarti. Perché non è vero, non può essere!
Ma i singhiozzi del nano biondo sono reali e inconfutabili, così come la staticità dell'altro nano.
«Ho trovato l'Athelas, posso curare Kili!» urla un nano bruno entrando. È troppo tardi, e dalla sua espressione, l'ha capito anche lui. Si avvicina ai due, ignorandomi.
Gli orchi mi hanno impedito di arrivare in tempo, infine.


Sono là, tutti immobili. I nani e Tauriel. Tauriel... Perché sei così testarda? Certo, solo un elfo può curare le ferite maledette, ma quello era solo un nano, ed è già morto. E sicuramente non avrà fatto il tuo nome prima di spirare.
«Sono elfi!». È un sussurro, ma riesco a sentirlo nitidamente. Una bambina mi guarda incantata dall'angolo in cui è accovacciata insieme a una ragazza che sta piangendo.
Tauriel è ancora immobile al centro della stanza. Mi avvicino e le appoggio una mano sulla spalla per scuoterla da quello stato di fissità in cui è caduta.
«Legolas!» dice sorpresa. Possibile che non si fosse accorta della mia presenza?
«Tauriel, ce la fai a sorvegliarli mentre vado a parlare col Governatore? Sembri scossa...»
«Io...» Ma vieni interrotta da un nano che pronuncia il tuo nome.
«Tauriel?» ti guarda, le lacrime gli rigano il volto e scendono nei biondi baffi intrecciati.
«T-Tauriel?» Ora fissa il nano disteso, quello "alto".
E poi tu ti avvicini a lui. Perché, Tauriel? Perchè?!
Il nano biondo continua ad alzare e abbassare lo sguardo. Ora guarda te, ora il nano morto.
«Un'elfa...» sussurra. «Sempre controcorrente, eh, fratello?» dice sorridendo mestamente.
Poi ti guarda negli occhi e ti parla come se tu fossi sua amica.
«Ha fatto il tuo nome... Il suo ultimo pensiero è stato per te».
E vedo il fremito che ti scuote, anche se per gli altri è impercettibile.


Maledette le mie gambe! Maledetto me stesso che sono inciampato! Se solo fossi arrivato un minuto prima... Stringo la spalla di Oin, perchè mi è difficile rimanere in piedi.
Un'elfa ha mosso qualche passo verso di noi. Le avrei tirato un pugno, ma Oin mi ha bloccato, e forse è stato meglio così. 
Si avvicina a Kili e gli accarezza una guancia. Forse è quell'elfa con cui parlava nelle prigioni. 
Sembra quasi che una lacrima le righi il volto, ma è impossibile, quella è un'elfa. Stringe la mano di Kili, che era chiusa a pugno, e la apre, rivelando ai nostri occhi una pietra nera, lavica. Alla sua vista, Fili è scosso da un singhiozzo, e anche l'elfa, inaspettatamente, piange. 
Stringe forte la pietra e guarda Fili negli occhi, che annuisce, distrutto dalla perdita del fratello. L'elfa allora si mette in tasca la pietra. Deve avere un significato profondo, anche se ora mi sfugge quale possa essere. Ma non ha importanza: Kili è morto, e parte della colpa è mia.


Ti ho lasciato morire lontano dalla Montagna. Così vicino, eppure distante da Erebor. Ancor prima, ti ho coinvolto in questo viaggio disperato.
Fili e gli altri ci hanno raggiunti e ci hanno raccontato tutto.
È solo colpa mia. Non me lo perdonerò mai, Kili.
Ma ce la pagheranno. Smaug è morto e abbiamo ripreso Erebor. Ti giuro che ucciderò ogni singolo orco che proverà ad avvicinarsi, sai che lo farò. Mi vendicherò.
Cosa dirò a Dis? Come farò a dirglielo?
Kili, nano coraggioso, spirito allegro e guerriero insieme. Rimpiango le volte in cui di zittii, nipote. Fui stupido: la tua voce risuona ormai solo oltre le stelle. Lacrime amare solcano le mie guance, ma non le fermo, non le asciugo: sigillano la mia promessa. 
Ti vendicherò.


E tutti i nani, Bilbo e Tauriel sentivano dentro sè un sentimento di ingiustizia. Perché Kili della stirpe di Durin aveva diritto a tornare alla Montagna Solitaria vivo. Aveva diritto a rivedere sua madre. Aveva diritto a ridere e scherzare ancora. Aveva diritto ad amare.
E ognuno dentro sè meditava vendetta sugli orchi.

   
 
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