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Autore: Nish1213    12/01/2014    2 recensioni
-dal testo-
“hei… cosa è successo?” chiede preoccupata.
“niente, stavo solo pensando ad una cosa”.
“a cosa?” si incuriosisce.
“a quanto un attimo possa cambiarti la vita” dico in un sussurro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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16 luglio 2017, Aeroporto Heathrow, Londra

Scendo dall’aereo e mi stiracchio. Le due ore di volo sono state le più lunghe della mia vita. Non vedevo l’ora di arrivare in questa bellissima città. Guardo la mia migliore amica, Francesca, che ha un sorriso da ebete sul volto. Anche lei è felice di essere qui. Senza dire nulla ci avviamo verso l’uscita, ascoltando la confusione tipica dei luoghi molto affollati, e fantasticando su quello che faremo in questo mese. Un intero mese, nella città che ho sempre voluto visitare. Appena le porte automatiche si aprono davanti a noi, un venticello tiepido fa muovere i miei capelli, e me li scompiglia tutti. Mi fermo poco prima di uscire, e inspiro a pieni polmoni l’aria un po’ umida e frizzantina caratteristica di Londra. La mia migliore amica mi prende la mano, e facciamo il primo passo sull’asfalto britannico, assieme. Ci guardiamo. È tutto così perfetto. Lei mi sorride, e dà voce ai miei pensieri.
“questo sarà il più bel viaggio di maturità che qualunque studente abbia mai fatto”.
Annuisco, senza riuscire a parlare. Ha ragione. Ho intenzione di godermi questa vacanza appieno, dopo le fatiche dell’esame appena concluso.
Decidiamo di raggiungere a piedi la casetta che siamo riuscite ad affittare, per goderci la giornata stranamente soleggiata. Mentre camminiamo, chiacchieriamo delle cose che dobbiamo assolutamente fare.
“dobbiamo andare da Hamleys! Dicono che quel negozio di giocattoli sia enorme!” dice Francesca.
“siii hai ragione! E dobbiamo anche passare da Harrods!” dico io, eccitata all’idea.
“e poi dobbiamo andare a Central Park!” anche lei è eccitata.
“e devi portarmi agli Studios di Harry Potter!” è da una vita che vorrei andarci.
“ovvio! E dobbiamo anche andare al binario 9 e ¾  a King’s Cross!!” anche lei è una Potterhead.
“certo! Magari finalmente incontrerai Emma Watson” è sempre stata una sua grande fan.
“purtroppo no… è in America per girare un film…” si rattrista.
“peccato… dai ci saranno altre occasioni” dico per consolarla. Lei si rianima.
“magari incontrerai gli One Direction!” dice.
Ora è il mio turno di rattristarmi.
“lo sai che si sono sciolti un anno fa” le ricordo.
“su con la vita!! Il fatto che si siano sciolti non vuol dire che sono spariti dalla circolazione! Sono ancora vivi direi! E tu hai un mese per cercarli. Cerca di essere ottimista dai!”
“ci provo” dico facendole un sorriso.
La verità è che spero da sempre di vederli da vicino, ma non sono per nulla convinta di riuscirci. Quando se ne sono andati hanno lasciato un enorme vuoto dentro di me. Un silenzio nel mio cuore, che nessuno è ancora riuscito a colmare. Una sensazione permanente, come quando la canzone che stai ascoltando dall’IPod finisce, e non ce ne sono altre dopo. Quel vuoto, che può essere colmato solo se premi di nuovo il tasto Play. E io non ho ancora trovato nessuno per cui valga la pena farlo. Ora sono nella città dove tutto è iniziato, e dove tutto è finito. Ricordo i pianti all’annuncio del loro ritiro. Già da quel giorno ero certa che mi sarebbero mancati. L’angelica voce di Louis; la roca ma profonda voce di Harry; l’avvolgente voce di Niall; la capace voce di Liam; la calda voce di Zayn. Quelle cinque voci che mi avevano accompagnata per tutta l’adolescenza, quei cinque ragazzi, che spesso mi avevano fatta ridere. Se ne erano andati troppo presto. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma speravo di sentirli cantare ancora per un po’. E ancora spero, un giorno, guardando le notizie su internet, di vedere un titolo sulle prime pagine dei giornali:

Quel rientro, che so che non avverrà. Le lacrime mi riempiono gli occhi, di nuovo. Quando sono sull’orlo di una crisi, sento Francesca che mi tocca la spalla.
“va tutto bene, dai andiamo” mi guarda incoraggiante. Sa cosa ho provato in questo ultimo anno.
Ricominciamo a camminare, con le valigie al seguito. Per fortuna siamo quasi arrivate, perché le mie gambe iniziano a protestare.
“oddio non ci posso credere!!” grida la mia amica.
“che succede?” mi allarmo.
“quella. Felpa. È. Favolosa.” Scandisce bene le parole, indicando la vetrina di un negozio dove è esposta una felpa davvero carina.
È una di quelle che tendono al largheggiante, azzurra. Ha un enorme cucciolo di cane disegnato sopra, che a pensarci è un pochino inquietante. Francesca si schiaccia alla vetrina e guarda l’indumento con occhi sognanti.
“beh… cosa aspetti a entrare e comprarla?” la incito.
Lei mi guarda con la stessa espressione che ha un bambino il giorno di Natale.
“davvero? Non ti annoi ad aspettarmi qui?” chiede.
“certo che no! Entra sciocchina!” le dico, ridendo.
“grazie grazie grazie!” mi abbraccia. “faccio velocissimo” assicura.
Entra nel negozio saltellando, e io mi appoggio al muro, osservando le persone che passano. Ci sono imprenditori con la valigetta e il telefono all’orecchio, e madri che trascinano i loro bambini per la strada. Ci sono gruppi di ragazze e ragazzi che camminano tranquillamente chiacchierando, e qualche giovane coppietta. Ci sono persone che si affrettano nel caos di Londra, e ragazzi con le cuffie nelle orecchie, che passeggiano senza una meta precisa. Mi soffermo su un ragazzo non molto alto, che si dirige nella mia direzione. Lo riconosco all’istante. Ha un cappello di lana grigio, dal quale esce un ciuffo di capelli lisci e marroni. La bocca è piegata in un sorriso, come se stesse pensando a qualcosa di molto bello. Ha solo un accenno di barba, e gli splendidi occhi azzurro ghiaccio si guardano intorno, curiosi. Lo guardo venire verso di me, con le mani nella tasca della felpa scura. Un brivido mi pervade quando lui mi passa davanti, e il suo sguardo si ferma su di me per un attimo, prima di scivolare via. Non ho la forza di muovermi, e resto immobile mentre delle lacrime iniziano a rigarmi il volto e lo vedo andare via. Solo quando si allontana di un po’, proseguendo per la sua strada, realizzo ciò che è appena successo. Ho visto Louis Tomlinson. È stato un bellissimo attimo, i suoi occhi si sono fermati nei miei. È stato un bellissimo attimo, tutto è sembrato congelarsi. Le persone intorno sono sparite. C’eravamo solo io e lui. È stato un bellissimo attimo, che ricorderò per sempre. Anche quando andrò avanti, anche quando mi renderò conto che la band che tanto ho amato è finita, e non tornerà più. Ricorderò per sempre quegli occhi nei miei, le sensazioni che ho provato. Perché quell’attimo mi ha restituito ciò che questo ultimo anno mi aveva lentamente portato via. La sensazione di completezza, la sicurezza che solo loro sapevano darmi. È stato un bellissimo attimo, che poi è finito. Lui ha continuato per la sua strada, e io devo continuare per la mia.
Loro non cantano più, ma solo ora mi rendo conto che fino a che li ricorderò, continueranno a scaldarmi il cuore. Solo ora mi rendo conto di una cosa importante. Ricordare il passato, può fare male. Sognare un futuro che non verrà, può fare male. Ma vivere il presente, facendo tesoro delle vecchie esperienze e aprendosi alle nuove aiuta a crescere. Ed è quello che ho intenzione di fare, da ora in poi.
Un’ultima lacrima solitaria mi riga il volto, e prontamente qualcuno me la asciuga. La guardo. È Francesca, di ritorno dal negozio.
“hei… cosa è successo?” chiede preoccupata.
“niente, stavo solo pensando ad una cosa”.
“a cosa?” si incuriosisce.
“a quanto un attimo possa cambiarti la vita” dico in un sussurro.
Lei annuisce, senza fare altre domande, e mi prende a braccetto. Ricominciamo a camminare, e mi sento felice. Felice come non ero da un bel po’ di tempo.
Guardo il cielo Londinese, solcato da qualche nuvola, e mi fermo. Seguo la traiettoria di un aereo, che si allontana nel cielo.
“grazie” sussurro.
Grazie Louis, perché con quella piccola occhiata mi hai fatto un grande dono. Grazie One Direction, perché mi avete dato molto da ricordare. Grazie vita, che mi permetti di avere un futuro. Un futuro fatto di attimi vissuti al meglio. Il futuro in cui ho deciso di credere. 

SPAZIO AUTRICE
Heii! Spero che vi sia piaciuta… a me abbastanza! Sono felice del mio lavoro :D
Visto che siete arrivati qui… mi lasciate una recensioncina? Per favooore!
Grazie a tutti!
 
  
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