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Autore: Lady Minorin Lovelace    12/01/2014    1 recensioni
Non sempre si ha la fortuna di abitare nella nel medesimo luogo della persona amata... ma non per questo dobbiamo demoralizzarci! O almeno questo è quello che pensano Anastasia e Samantha, le due protagoniste di questa flashfic.
Buona lettura.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Digital love going true

 

Metropolitana di Milano sulla linea verde, fermata Centrale. Poi linea gialla con sedile vuoto.

Mi sfilo lo zaino pesante di libri e mi siedo, accasciandomi. Risistemo le auricolati e tiro fuori il Samusung dalla tasca dei jeans skinny grigio città. Controllo le notifiche: non ha ancora risposto.

Metto via l’apparecchio e sbuffò, mentre passo lo sguardo sui presenti. Vecchi rovinati e giovani annoiati mi circondano in questo vagone sporco di unto e polvere. Fermata Sondrio, la ignoro e aspetto al prossima. Risistemo il collarino in pelle che mi stringe il collo e poi mi avvicino all’uscita.

“Fermata Zara,” dice una voce metallica di donna. Le porte si aprono e scendo. Di corsa emergo dai sotterranei e mi fiondo sul marciapiede a passo di carica.

Voglio tornare a casa. Basta scuola per oggi, basta strade inquinate, basta sconosciuti.

Per fortuna l’appartamento è vicino, dieci minuti, un po’ di suola di scarpe consumata e poi finalmente l’ascensore, quinto piano.

Apro con le chiavi del mio mazzo, richiudo subito e afferro il gatto, mentre mi dirigo in camera.

“Ciao, micione bello!” lo coccolo, prima di buttarlo sul letto. Afferro il portatile, lo accendo, poi butto per terra cartella e giacca. Dovrei preparami il pranzo, ma prima voglio vedere se è in linea.

“Cazzo il modem,” corro in salotto ad accendere anche quello, poi ritorno in stanza, liberandomi delle cuffiette con le quali stavo ascoltando le suond-tracks di Glee.

“Quanto sei lento?!” me la prendo con il computer, poi sbuffo, riprendo il cellulare e lo controllo, “tanto non mi ha ancora risposto.”

Indispettita vado in cucina e tiro furi qualcosa da riscaldare al microonde: “Quattro minuti.”

Vado in salotto e afferro il cofanetto della prima stagione del mio telefilm preferito.

Inserisco il dvd nel lettore e accendo lo schermo. Torno in camera e accedo Facebook, poi vado in cucina dal mio pranzo precotto, sistemo tutto su un piatto e mi piazzo sul divano.

Play e la mia puntata preferita parte; oggi ho bisogno di sdolcinatezze. Ricontrollo il cellulare.

Mangio in fretta davanti alle immagini che scorrono davanti ai miei occhi, risvegliando le sensazioni che mi hanno fatto provare la prima volta. Poi l’allarme di una notifica.

Afferro il cellulare e accendo lo schermo: “Finalmente!”

“Sei tornata a casa, bella?” dice il messaggio della chat di Facebook.

“Sì, mi sto nutrendo davanti a Glee,” rispondo senza vergognarmi di quanto sia ‘nerd’.

Subito la sua replica: “Io davanti a Kuroshitsuji!”

“Non mi dire che hai iniziato un nuovo anime?” sono sconvolta, è il quarto questo mese.

“Sono disperatamente otaku, cosa ci posso fare? Poi Sebastian è figo come pochi…” si giustifica, inutile descrivere lo smile assurdo che allega.

“Più figo di me?” chiedo, sentendo l’indignazione crescere dentro di me. Butto di lato il pasto incompleto.

Guardando in cagnesco il cellulare, attendo la risposta che deciderà l’umore del mio pomeriggio.

Un trillo e le parole: “Mai! Tu sei mille volte meglio… ti amo, piccola!”

Sorrido e digito: “Anch’io, amore… non vedo l’ora…”

“Manca poco…” sorrido e finisco la mia puntata giornaliera, poi i compiti di matematica per domani.

 

Sono passate sue settimane e io sono qui. L’accordo era di incontrarsi a metà strada; lei è di Trento, io di Milano e la nostra città sarà Verona.

Si chiama Samantha, io mi chiamo Anastasia e ci siamo incontrate in un forum per fangirl  un paio di anni fa, quando avevo la fissa per Harry Potter, prima della mia decadenza o resurrezione in Glee.

Allora eravamo troppo piccole, oggi abbiamo diciassette anni e un treno alle spalle che ci ha portate qui.

La vedo, mi viene incontro, ci baciamo sulle guance e le nostre mani automaticamente di allacciano.

E’ la prima volta che ci vediamo, sto male e bene allo stesso tempo. Lei è perfetta.

La stazione, un abbraccio e difronte tre giorni sola con lei per conoscerla, anche se infondo ci conosciamo già. Saranno perfetti, lo so.

Voglio solo stringerla tra le mie braccia e baciala.

Mi sorride, io ricambio e ci avviamo. Insieme finalmente.

 

Angolino dell'autrice:

Salve! Questa brevissima e smielosa storiella era nata per un concorso in cui chiedevano di realizzare un breve testo sull'amore... Tuttavia ho finito per non trovare il coraggio di mandarla! ^.^

Quindi ho pensato di pubblicarla qui per sapere cosa ne pensa il grande pubblico di EFP! Sempre sperando che vi sia piaciuta...
Perdonate i probabili errori che mi sono lasciata alle spalle (e se avete voglia, sentitevi liberi di segnaralmeli!)

Un bacio!

Minorin

Ps: ho sforato un attimo le 500 parole, ma non mi sembrava il caso di segnalarla come one-shot.

   
 
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