Coffee

Camminò lentamente dentro la stanza buia, un vassoio di legno verniciato in blu tra le mani.

La vide distesa sotto il leggero lenzuolo, che la avvolgeva come un bozzolo, i capelli arruffati e il viso sepolto nel cuscino. Sorrise.

Poggio delicatamente il vassoio sul comodino e aprì le tende sulla finestra, lasciando che la stanza venisse inondata dalla luce mattutina, la sentì gemere di frustrazione quando un raggio le colpì il volto.

Si sedette sul bordo del letto, chinandosi per lasciarle un dolce bacio sulle labbra.

La vide socchiudere gli occhi e sorridere.

-Buongiorno- mormorò.

-Buongiorno torre- sorrise lui, allungandosi a prendere una rosa disposta sul vassoio.

-Hai deciso di fare il romantico?- chiese Chloe, avvicinandosi per sentire il profumo del fiore.

-Io sono sempre romantico, signorina Sullivan-

Lei ridacchiò, sistemandosi sul letto e guardando il vassoio pieno di cibo.

-Hai fatto le cose per bene direi-

Lui sorrise e alzandolo delicatamente lo posò sulle ginocchia della ragazza.

-Hai tutto ciò che si può desiderare per una meravigliosa colazione- si pavoneggiò Oliver.

Chloe afferrò una brioche di pasta sfoglia, mangiandola lentamente e scrutando il vassoio, sembrava pensierosa.

-Ehy, c'è qualcosa che non va?- le chiese preoccupato.

-Ollie, non c'è il caffè- constatò lei.

Oliver aggrottò le sopracciglia.

-No, beh l'hai finito ieri, devo ancora andare a prenderlo- spiegò.

Lei annuì piano.

-Oliver abbiamo un problema, non posso stare senza del caffè-

Detto questo scostò vassoio e coperte e si fiondò in bagno, con i vestiti tra le braccia.

Ne uscì cinque minuti dopo, sotto lo sguardo esterrefatto di Oliver.

-Chloe mi spieghi che stai...-

Lei si avvicinò e sfiorò le labbra con le sue velocemente.

-È stato molto romantico davvero, l'ho adorato, ma ho bisogno di caffè- gli sorrise, scappando giù per le scale.

Oliver sbatté qualche volte le palpebre, non poteva credere che avesse rovinato in quel modo tutto il suo gesto.

-Chloe- chiamò, ritrovando l'uso della parola, quando non sentì risposta ma un mazzo di chiavi che tintinnavano spalancò gli occhi, intraprendendo una spericolata corsa sui gradini delle scale.

-Chloe Sullivan non fare un altro passo oppure...- la porta gli si chiuse davanti, in sottofondo la risata della sua ragazza.

Rimase incantato qualche secondo, la bocca leggermente aperta e l'espressione sconvolta, poi si mise le mani nei corti capelli biondi, lasciandosi cadere sul divano.

-Sono stato mollato per una tazza di caffè- sbuffò -Questa me la paga-