Dont'you remember

       
       


 
But don’t you remember?
Don’t you remember?
The reason you loved me before,
Baby, please remember me once more,
(Don't you remember - Adele)




Nash soffriva di mal di testa sempre più frequenti e dolorosi. Merag gli aveva detto che era una cosa normale, che anche lei, da quando si erano risvegliati sulla Terra, ne soffriva.
'' Finchè non avremo portato a termine la nostra missione - gli disse - Non preoccupartene troppo. Presto ti sentirai meglio.''
Ma lui sapeva benissimo che non era così. La sgradevole sensazione di aver dimenticato qualcosa, qualcosa di importante, non lo abbandonava mai. E, se possibile, la notte, quando chiudeva gli occhi, era anche peggio.
Nei suoi sogni c'era un ragazzo dagli occhi rossi come il tramonto, come il cielo del suo mondo lasciato a se stesso e morente, che gli sorrideva, ed il suo non era un sorriso maligno o di scherno come quello di Vector, ma un sorriso luminoso, sincero. 
Nei suoi sogni l'abbracciava, e lui sentiva uno strano calore nel petto, all'altezza del cuore. Si sentiva sicuro, protetto. Sapeva che di quel ragazzino poteva fidarsi, che poteva sempre contare su di lui. Tutti gli altri dettagli nel suo sogno erano sfocati, come una vecchia fotografia, ma solo i suoi occhi, grandi, puri, innocenti, nella mente dell'Imperatore Bariano erano vividi. E quello sguardo allo stesso tempo lo rendeva felice e lo turbava. 
Non sapeva chi fosse, o meglio, non lo ricordava, e al risveglio calde lacrime gli bagnavao il viso. Sentiva uno sgredevole ed opprimente peso sullo stomaco. Quasi come se fosse... senso di colpa? Rimorso?
Ed era in quei momenti, quando si risvegliava dopo aver sognato quel ragazzo e i suoi bellissimi occhi, si faceva delle domande, domade che sarebbero certamente risultate sgradite a Don Thousand.
Chi aveva lasciato sulla Terra? Perchè era così importante per lui? E, soprattutto, avrà fatto bene a tornare nel suo mondo, lasciandolo?
E, una parte di lui, quella ancora un pò umana, quella che non aveva accettato la sua natura bariana, sapeva che, con la sua scelta, l'aveva deluso profondamente.