Film > Hansel e Gretel - Cacciatori di streghe
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Autore: ICEcream    13/01/2014    4 recensioni
[Hansel/Gretel; P0rn Fest#7 - 'Ciambelle'; Incest]
{ «Hansel, pensavo avessi fame..» Si era alzata, la sentiva avvicinarsi nonostante i suoi passi fossero felpati come quelli di un gatto. Sentiva il suo profumo con sempre più chiarezza e sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco, il pensiero lo mandava fuori di testa.
«Non di dolci, grazie»
}
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incest, PWP
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Pairing: Hansel/Gretel
Prompt: Ciambelle
Word Count: 1234
Warnings: Incest; PwP; Lemon.
Scritta per il P0rn Fest #7 da fanfic_italia !

Per Aki_Penn, grazie per il prompt cara, ti voglio bene.
 
 

Candygirl
« How can the devil be pulling you toward someone who looks so much like an angel when she smiles at you? ~

Quando Hansel aveva per la prima volta dato segno di avere la malattia dello zucchero Gretel per lo spavento aveva creduto di morire. Se l’era dunque caricato addosso e trascinato fino allo studio del medico del villaggio dove vivevano in quel periodo; non aveva voluto lasciare la sua mano un secondo e mentre veniva visitato aveva pianto.
Il medico era un buon uomo, le aveva permesso di restare accanto al letto del fratello per tutta la durata della notte necessaria a tenerlo sotto controllo, poi le aveva spiegato la natura della malattia (conosceva bene la loro storia, chi non la conosceva?) e cosa fare per curarla. Inizialmente si era preoccupata lei stessa delle iniezioni; controllava l’orologio scrupolosamente, non perdeva di vista il fratello un attimo e si portava sempre dietro più medicinale del necessario per non rischiare. Col passare del tempo però Hansel aveva cominciato a sentirsi ferito nell’orgoglio (nonché imbarazzato, essendo probabilmente l’unico adolescente di quattordici anni che ogni volta che si accingeva a fare quello che tutti i ragazzini a quell’età fanno veniva improvvisamente sorpreso dalla sorella con in mano una grossa ed inquietante siringa), così aveva vietato a Gretel di occuparsi più di lui e si era impegnato per prendere in mano la situazione; non usciva mai senza siringa carica, si era procurato un orologio che lo avvisava quando era il momento dell’iniezione e si teneva il più lontano possibile da qualsiasi forma di zucchero. La sorella non aveva preso bene il rifiuto e per vendicarsi non aveva più smesso di prenderlo in giro sulla malattia ogni volta che le si presentava occasione.
«Sicuro di non volerne, Hansel?»
Lui si pentì subito di aver distolto gli occhi dalla balestra che era intento a lucidare per guardarla. Faceva caldo e Gretel indossava solo il suo corpetto sopra la canottiera, i pantaloni stretti le fasciavano le cosce, la treccia scura ricadeva sulla spalla e una goccia di sudore aveva lentamente tracciato un percorso dalla tempia alla clavicola. Le labbra rosse erano piegate in un sorriso provocatorio. Hansel trattenne impercettibilmente il respiro e tornò ad occuparsi della sua arma, scuotendo la testa.
«Pensavo avessi fame..» Si era alzata, la sentiva avvicinarsi nonostante i suoi passi fossero felpati come quelli di un gatto. Sentiva il suo profumo con sempre più chiarezza e sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco, il pensiero lo mandava fuori di testa.
«Non di dolci, grazie»
«E di cosa?» si era seduta accanto a lui sulla roccia. Hansel era un tipo che imparava da i suoi errori così mantenne lo sguardo fisso sulla balestra, anche se non poté trattenere un mezzo sorriso «Magari di qualcosa che non sia bacche, radici o quelle tue ciambelle. Cristo Gretel, siamo in questa foresta da due giorni e nessuna traccia della strega, la prossima volta col cavolo che ti lascio occupare delle provviste!» voleva risultare arrabbiato ma con lei non ci riusciva mai. Poteva spaccare crani, staccare arti e bruciare streghe senza battere ciglio, ma quando si trattava di sua sorella diventava un pezzo di pane.
«E‘ una strega la cui particolarità è mimetizzarsi, era normale ci mettessimo un po‘ di più a trovarla»
«Allora se ci ricapita una cosa del genere chiediamo l‘extra»
Gretel rise e diede un altro morso al dolce «Davvero non ne vuoi un po‘? E‘ delizioso.» disse candidamente. Hansel distolse lo sguardo dall‘arma e piantò gli occhi in quelli della sorella, sollevando un sopracciglio «Come ti ho detto, non ho voglia di quei cosi».
«Beh, dimmi di cosa hai voglia allora.» lo guardava dal basso, Gretel. Gli occhi da cerbiatta mentre con le labbra piene si leccava le dita ricoperte di zucchero. Era uno spettacolo visto e rivisto ma sempre terribilmente eccitante.
La guardò negli occhi, respirando piano. Gretel si limitò a sorridergli facendo finta di nulla, lo zucchero sull’angolo destro della bocca e le guance arrossate per il caldo.
Allora Hansel si chinò, la sentì trattenere il respiro mentre con il naso tracciava delicatamente un percorso sfiorando la clavicola, il collo, il mento. «Cos’hai in mente, sorellina?» gli sussurrò piano nell’orecchio, lei continuò a sorridere innocente come una bambina.
«Ti ho solo offerto un dolce, Hansel» sussurrò leccandosi le labbra. Lui le accarezzò la guancia con l’indice e rispose al sorriso, poi le baciò una guancia. Si lasciò sfuggire una risata guardando il broncio della sorella, delusa da non ricevere di più. «Sai bene che in questo momento la cosa che più desidero al mondo è divorarti, tesoro, ma per me risulta difficile se non ti sciacqui la bocca.»
Gretel non se lo lasciò ripetere due volte, in un attimo fu in piedi e, afferrata la borraccia, si pulì dallo zucchero e prese un grande sorso d’acqua, così che quando gli si sedette in braccio con la gambe divaricate e lo baciò facendogli schiudere le labbra e facendo penetrare la lingua Hansel non sentì neanche un rimasuglio di quell’odiato sapore, sentì solo il suo profumo pervadergli le narici. Abbandonando la balestra a terra le strinse le natiche per spingersela maggiormente addosso e ricambiò il bacio famelico; la esplorò e accarezzò ovunque, le scoprì il seno e giocò con la lingua sui suoi capezzoli turgidi. Afferrò la treccia scura che ricadeva lungo la schiena di lei e la tirò mentre Gretel sospirava con la testa rovesciata all’indietro e le labbra schiuse; tutto quello la mandava fuori di tasta ma non le bastava. Non le bastava mai, non riusciva mai ad essere completamente sazia del fratello, aveva sempre bisogno di sentirselo addosso, dentro, suo. E per lui era lo stesso.
Lo sentì trattenere il respiro quando si scostò un poco per accarezzare la stoffa tirata dei pantaloni, poi sospirare quando finalmente glie lo prese in mano, con la stessa delicatezza della prima volta ma con più decisione. Hansel si impossessò di nuovo delle sue labbra e dopo averle scostato lentamente le mani la prese tra le braccia e la sollevò. Camminò con i pantaloni mezzi abbassati fino a raggiungere il giaciglio improvvisato di foglie costruito la sera prima, spettatore di altri momenti simili a quello; la adagiò a terra delicatamente e subito si liberò dei pantaloni, della camicia e di ogni altro indumento che potesse separarlo dalla pelle calda della sorella mentre Gretel scioglieva con foga i nastri del corpetto e gettava lontano i pantaloni, senza mai staccarsi l’uno dalla bocca dell’altra. Urlò quando lui finalmente le strinse con forza le cosce tra le mani e la penetrò con un gesto secco, gli circondò le spalle con le braccia e sentì tutte le sue cicatrici sotto le unghie. Le aveva marchiate a fuoco nella memoria, una per una, ricordava la causa e l’occasione in cui si era procurato ogni singolo segno, ricordava il dolore al petto nel vederlo soffrire, ricordava la rabbia e il desiderio di fare a pezzi chi gli aveva fatto del male. Soffocò l’urlo nella sua bocca, affondando le dita nella sua carne per poi lasciarsi ricadere senza forze sulle foglie secche. Hansel la raggiunse poco dopo con un grugnito, sussurrando il suo nome.
Restarono sdraiati per un po’, stretti l’uno all’altra senza dire niente, sorridendosi ogni tanto; lui le scostava i capelli dagli occhi, lei gli accarezzava dolcemente il petto disegnando cerchi immaginari. Piccoli gesti che non si risparmiavano mai da quando stavano insieme, ovvero da sempre. Gretel si scostò all’improvviso per mettersi a sedere, lo guardò con un sorrisetto malizioso «Hansel?»
«Mmh?»
«Ho fame... dolcetto?»







 
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N/a
Amo questi due, okay? Li amo alla follia anche se sono, mmh, illegali? ahahah per favore non bannatemi (?)
Non so se esiste una strega del genere, non me ne frega niente. Facciamo che è ambientato subito prima il film e che esistono le ciambelle (magari non le donuts lol). Esistevano le ciambelle all'epoca? Non lo so, ahahah, mi hanno dato questo prompt (miaograzieBea<3) e quindi ce le ho messe. Come al solito non so cosa è uscito fuori, ne ho di strada da fare prima di scrivere una porno che mi soddisfi.
Il titolo, beh, 'Candyman' vuol dire tipo 'spacciatore di droga', diciamo che l'ho inteso come 'tentatore'. Al femminile sarà lo stesso spero. E ovviamente ho giocato sul fatto di 'candy'. Ah, non so bene come funziona il diabete e le iniezioni di insulina, ho buttato tutto un po' là, scusatesesonoscema lol
La frase invece è tratta dall'introduzione di I knew you were Trouble della Swift (sìsonofissata), anche se ovviamente al posto di 'she' c'era 'he'.
Ripeto, amo questi due. Non so se scriverò ancora su di loro ma per il p0rn fest mi ispiravano troppo, miao. Incrociamo le dite e preghiamo in un seguito perché per me sono perfetti e voglio altre scene. E poi dai, avete visto cosa sono? Cosa si dicono? Come si guardano? Per me sia i produttori/scrittori/regista che Jeremy e Genna li shippano.
Un bacio a tutti, grazie per l'attenzione.
Elle

P.s. Se siete interessati ad aggiornamenti, news, spoiler e quant'altro sui miei scritti fate un salto alla mia pagina feisbuk: I'm Writing the Future
   
 
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