Whenever
1.
-Bee, sei sempre la solita!- ecco che irrompeva
la voce della mia migliore amica, sempre pronta a rimproverarmi.
-dai, ho semplicemente confuso lo zucchero con il sale- avevo
combinato un pasticcio, mi ero offerta di cucinare quella sera, i miei genitori
erano partiti per lavoro, e mi avevano affidata alla famiglia della mia migliore amica Cassie.
-Cassie, dai la povera Bee ci ha
provato, è il pensiero quel che conta- la signora Wood
fu gentile come sempre
-ma che pensiero e pensiero, mamma Bee
ci vuole avvelenare, non l’hai capito?- lui, l’essere più
insulso che abbia mai conosciuto, l’essere più sfrontato, stupido
e buono a nulla che possa esistere sulla faccia della terra, Faron Wood, nonché
fratello della mia migliore amica Cassie Wood, così diversi, e così uguali allo stesso
tempo.
-ah, ah, sai che hai indovinato? Mi hai scoperta! Solo che non
mi sono accorta di aver messo il veleno a tutti, doveva essere solo nel tuo
piatto!-
-allora la prossima volta stai più attenta- rispose
acido, mi limitai a fargli una smorfia, mentre io e la signora Wood sparecchiavamo il tavolo.
-Bee!-
-dimmi-
-quando tornano i tuoi?- chiese la mia
amica
-perché? Non vedi l’ora di sbarazzarti di me?-
-io si!- disse quel antipatico di Faron,
intromettendosi nella nostra conversazione
-tu sta zitto!- disse Cassie ammonendo il fratello –ma
cosa hai capito? Ti sto semplicemente chiedendo quando
tornano i tuoi genitori, perché ho in mente una cosa bellissima da
comunicarti!- lo sguardo si Faron cambiò
espressione
-se non hanno cambiato i programmi, tornano tra un mese e mezzo!-
-no!! Un altro mese e mezzo con questa qui?- disse seccato Faron, mentre continuava a guardare annoiato un
documentario sugli animali in tv
-qualche problema?- domandai acida
-si, tu!-
-smettetela!!!- urlò la sorella
– non ne posso più, siete insopportabili!-
-è lei che è odiosa!- ribatté Faron
-Io??- strabuzzai gli occhi – ma
se sei tu che hai sempre qualcosa da dire quando apro la bocca!-
-e cosa ci posso fare se il tono della tua voce mi provoca
fastidio?-
-e io cosa ci posso fare se ti provoca fastidio? Mi sto zitta?-
-si, visto che una volta tanto le rotelle di quel tuo piccolo
cervelletto funzionano?-
-se le mie sono piccole, le tue come sono? MINI?-
- ah ah, ha fatto la battuta, sei anche
scontata nel dare le risposte?-
-e tu sei banale dai discorsi che fai!-
-scontata!-
-banale!-
-antipatica!-
-stupido!-
-insipida!-
-deficiente-
-E basta!!!!!!!!- strillò
Cassie, stufa delle nostre litigate giornaliere, che nascevano dal nulla, come
lo era sempre stato
-scusa- dissi- qual è questa cosa bellissima del quale
parlavi, poco prima?- rivolgendomi alla mia migliore amica
-Aretha oggi ha chiamato- Aretha
è una nostra compagna di classe, dal primo anno di liceo, con lei
abbiamo stretto subito amicizia fin dai primi giorni, insieme ad Allie, un’altra nostra
compagna che fa parte del nostro gruppo, ci chiamano le “Fantastiche
-chi siamo?- chiesi subito, lei capì subito a cosa mi riferissi
-Hale c’è!- soffocò una
risatina, Hale, ho sempre avuto una cotta per il
fratello di Aretha dal primo anno di superiori, lui
più grande di me di due anni, si diplomò lo scorso anno, e da
quando finì il liceo, le occasioni di incontrarlo erano davvero poche
-ma pensi davvero che tu ad Hale possa piacere?- disse Faron,
intromettendosi
-i fatti tuoi mai, eh?-
-povera illusa, tu non appartieni alla categoria di Hale-
-e quale sarebbe la categoria di Hale?- chiesi aspra
-la mia, quella degli essere superiori!-
-ah si? La mia sarebbe allora quella degli
essere inferiori?-
-brava-
-sai che ti dico? Meglio essere un inferiore che essere un
superiore come te!-
-scontata!- sbuffai, dovevo cercare di non fargli corda, ma non
ci riuscivo per niente
-quando si parte?-
-tra due giorni!- disse saltellante la mia amica, eccitata
all’idea di passare una vacanza da sole, senza la rottura dei genitori
alle calcagne -ne sono sicura ci divertiremo
tutti e tre!!- tutti e tre? Cosa avevano appena sentito le mie orecchie?
-cosa? Tutti e tre chi?-
-io, tu e Faron!-
-no, non vengo!- dissi, l’idea di andare in vacanza con
quello non mi allettava per niente, mi avrebbe tormentata anche li, ed io che
pensavo di andarmi a rilassare in pace per quindici giorni…
-ti do fastidio?- disse ridendosela di gusto
-si e non è una novità, lo sai, e poi scusa, tu
che c’entri?-
-mi ha invitato Lise-
-Lise?- Lise è la sorella maggiore di un anno di Aretha, sono i due opposti, infatti
Aretha odia la sorella, non riuscivo a capire il
perché stesse venendo anche lei, ha sempre schifato l’idea di
passare anche cinque minuti, in compagnia nostra, ma poi collegai il tutto
-esci con Lise Smith?- l’avrei
dovuto capire subito
-si, sei gelosa per caso?-
-oh si non sai quanto!- risposi
beffarda –beh, certo, i simili stanno sempre tra di loro! Meglio
così, almeno non stai sempre tra le palle!- dissi facendo un sospiro di sollievo
-questo lo dici tu- disse a denti stretti, quella sua risposta
non mi piacque per niente.