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Autore: telesette    13/01/2014    2 recensioni
Bruce tacque.
Per un attimo la sua espressione si fece incerta, quasi dubbiosa, prima di lasciarsi andare ad un sorriso diverso dal solito.
Un sorriso amaro.
Il sorriso di chi, messo più volte a confronto coi propri demoni interiori, finisce altresì per accettare tacitamente e riconoscere dove cominciano le sue ragioni e dove finiscono i limiti imposti dal suo stesso corpo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Catwoman aka Selina Kyle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Che dire di Batman?
Il suo primo vero successo cinematografico risale all'ormai lontano 1989, quando la regia di Tim Burton e il volto dell'attore Michael Keaton restituiscono l'impronta noir ad una "leggenda" fumettistica ormai unicamente associata all'immagine kitsch degli anni '60. Il Batman di Keaton, con tutto il rispetto per Adam West, è l'ideale per trasmettere al pubblico l'insieme di: introspezione, carisma, teatralità e drammaticità, che caratterizza le origini sofferte e tormentate di questo personaggio. I tratti rudi e spigolosi di Keaton, oltre a conferire il fascino aggressivo necessario, sono perfetti per incutere nel pubblico quel misto di tensione ed adrenalina che ricordo di aver provato da bambino. Tralasciando poi la buona performance di Val Kilmer del 1995, al regista Joel Schumacher è sufficiente il 1997, per "massacrare" in modo eccessivamente ridicolo e demenziale quello che Tim Burton aveva sapientemente portato a compimento nel 1992.
Fortunatamente però, proprio come Cristo sceso in Terra, Christopher Nolan restituisce a noialtri il "vero" Batman nel 2005, col primo capitolo della sua trilogìa: Batman Begins.
Il Crociato Mascherato torna  dunque col volto dell'attore Christian Bale, succedendo più che degnamente al ruolo che fu di Michael Keaton, mostrandoci anzi un vero e proprio "ritorno alle origini". Con una versione molto più completa, laddòve Burton si era limitato ad un singolo frammento dell'antefatto, Nolan ci offre la possibilità di sentire attraverso la pelle tutta la rabbia e la sofferenza che generano il Cavaliere Oscuro dall'incubo e dalla paura di Bruce Wayne. Mescolando egregiamente azione ed effetti speciali con le abilità indiscusse di un cast di tutto rispetto, ognuno dei protagonisti veste il suo ruolo in modo personale eppure, sotto certi aspetti, molto verosimile alla rispettiva controparte edita dalla DC Comics, segnando a tutti gli effetti un qualcosa di prezioso e indelèbile per tutti gli appassionati di Batman nel mondo.

 

 

L'amaro sorriso di Bruce Wayne
immagini tratte da internet

 

Erano già trascorsi ormai ben quattro anni...

Tante cose erano cambiate a Gotham, almeno stando a quanto dicevano i giornali, e il nuovo giustiziere subentrato al Cavaliere Oscuro si stava mostrando degno del suo predecessore. Il Pettirosso di Gotham City, oltre ad occupare un articolo di ben nove colonne in terza pagina, si era guadagnato addirittura una foto sulla prima pagina di tutte le principali testate giornalistiche.

- Potevi dargli qualche consiglio sul costume, prima di passargli le insegne - commentò Selina, storcendo il naso.

Bruce si limitò a sorridere divertito, carezzando dolcemente la piccola Helena che dormiva beata nella culla.
Da che Selina Kyle era entrata in possesso del programma Smacchiatore ( cancellando tutti i files che la riguardavano dagli archivi della polizia ) e Bruce Wayne era ufficialmente dato per morto, entrambi stavano ricominciando tutto daccapo. La loro attuale vita di coppia, ben lontana da ciò che avevano passato, era come svegliarsi da un incubo e scrollarsi di dosso semplicemente le immagini di un sogno...
Ma la realtà non è così facile da dimenticare.
Si può nascondere, con o senza una maschera, ma rimane sempre lì.
Dura.
Incontrovertìbile.
E sempre oltremodo difficile da accettare.
Per la società non è importante, offrendole beninteso l'immagine di ciò che vuole vedere, ma anche la più allegra e sorridente delle bugìe crolla... quando la maschera viene giù, per il peso opprimente di portarla, e si è dunque costretti a guardare la triste verità per quello che è.
Bruce e Selina avevano una nuova vita adesso, un'esistenza molto più serena, ma avevano realmente smesso di portare le rispettive maschere?

- Bruce - mormorò Selina, guardando seriamente il compagno.

Questi sollevò serenamente il capo, avvicinandosi a Selina e baciandola appena sulle labbra, allorché quest'ultima lo trattenne piano per il polso guardandolo negli occhi.

- Perché hai rinunciato? - domandò. - Io non ho più una vera ragione, per voler continuare con quella vita, ma so che per te è diverso: tutta quella rabbia, l'odio, il rancore che ti porti dentro da anni... Sei forse riuscito a dimenticare tutto questo, dimenticando Batman?
- Non è così facile, Selina - rispose l'altro, sedendosi di fronte a lei. - Ci sono molte maschere, oltre a quella di Batman, ma non per dimenticare!
- E per cosa, allora?
- Per nascondere qualcosa o per mostrare qualcosa - spiegò. - Come simbolo, Batman è servito allo scopo: era un pensiero orribile, nato da un dolore che non si può esprimere con le parole, ed è quello che molti preferiscono nascondere o non vedere... io gliel'ho mostrato!
- Allora perché cedere la tua maschera a un altro?

Bruce tacque.
Per un attimo la sua espressione si fece incerta, quasi dubbiosa, prima di lasciarsi andare ad un sorriso diverso dal solito.
Un sorriso amaro.
Il sorriso di chi, messo più volte a confronto coi propri demoni interiori, finisce altresì per accettare tacitamente e riconoscere dove cominciano le sue ragioni e dove finiscono i limiti imposti dal suo stesso corpo.

- Non sono immortale, Selina - sottolineò lui con scherzosa ovvietà. - Un uomo può fare qualcosa della sua vita: qualcosa che solo lui può fare, rendendosi più che un uomo agli occhi del mondo, e convincere altri come lui ad adottare le sue stesse armi; e quando puoi fare questo, quando leggi e regole non sono più catene che ti trattengono, sei solamente "tu" che lotti per difendere quello in cui credi... fino a che le forze te lo permettono!
- E la tua forza non è nella rabbia?
- La rabbia da sola non è niente - puntualizzò Bruce. - Anche Alfred aveva provato a spiegarmelo, molte volte, solo che non volevo ascoltarlo!
- E cosa ti ha fatto cambiare idea?
- La paura - rispose. - Da un salto nella speranza, quando sono tornato a vedere quello che vedono tutti gli altri, ho accettato quella paura dentro di me per ritrovare la forza di cui avevo bisogno!
- E quale?
- La volontà di vivere!

Ora era Selina ad essere confusa.

- Certo che chi ti capisce è bravo - osservò lei. - Ti vesti da pipistrello, fai grandi cose, agisci in quel modo per scaricare tutta la tua rabbia e poi... Ti metti da parte, solo perché sei stanco?
- Perché sono un essere umano - concluse Bruce con una smorfia. - Ho un limite anch'io, come tutti, e non posso cancellarlo con la mia sola rabbia!
- E non provi il desiderio di tornare indietro?
- Ogni giorno!
- Allora...

Prima che Selina potesse obiettare, Bruce le passò l'indice affettuoso sulle labbra e prese ad abbracciarla e a stringerla forte a sé. Selina gli batté vari pugni leggeri sul petto, sentendosi presa in giro, ma alla fine cedette nell'abbracciarlo a sua volta.
Per quanto il dolore e la rabbia non siano degli interruttori che si spengono, tanto da spingere chiunque fin oltre il baratro della propria disperazione, nessun uomo può cadere e poi rialzarsi in eterno.
Ormai lui aveva fatto il suo tempo, come giustiziere solitario.
Batman era uscito di scena, lasciando che altri raccogliessero la sua eredità.
Nato come vendicatore notturno, ritorcendo le proprie paure contro i suoi nemici, per sfidare continuamente la morte come se la propria vita non avesse la benché minima importanza...
Ma Bruce Wayne non era più soltanto questo.
Non era più "divorato" dal solo odio e dal rancore, pur sentendoli ancora prepotentemente in sé, e ciò che vedeva nella sua attuale vita erano: il suo amore per Selina, la piccola Helena, e tutto ciò che in pochi anni aveva in parte colmato il vuoto del suo antico e indimenticabile dolore...
Indossare nuovamente la maschera, al solo scopo di distruggersi anche quella piccola felicità, non aveva più molto senso.
Batman non poteva morire due volte.
E neanche lui.
Dopo tanti anni passati a scegliere come morire, forse, era il momento di ricominciare a vivere.

FINE

   
 
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