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Autore: naley3gwain46    14/01/2014    7 recensioni
spoiler 2x10 dopo il confronto intorno al fuoco miles e bass hanno un ulteriore confronto parecchio acceso che li porterà verso un unica possibile soluzione...
Mi volto dall’altro lato e quel poco di serenità che avevo acquistato si perde nel vento caldo.
Bass.
Attraverso le fiamme vedo il suo volto.
la sua immagine attraverso i contorni sfuocati del fuoco mi fa pensare a quella di un demone.
Il mio demone personale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Miles Matheson, Sebastian Monroe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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*** eccoci qua si scrivo anche su di loro perchè sono un amore sprattutto Bass che con i suoi occhioni mi ha spezzato l'anima non è un bellissimo cucciolino? non ci guadagno niente scrivo solo per l'amore e per le paperelle e ahime occhioni non mi appartiene .-piange- enjoy this ***

L’aria calda e umida della notte soffia sulla mia pelle, la mano mi tiene sveglio, sto guarendo ma questo non vuol dire che il dolore sia passato.
La ferita e il clima non sono le uniche cose che mi tengono sveglio comunque.
Il fuoco scoppietta e la sua luce emana strani bagliori che illuminano le persone accanto a me.
Invidio il loro sonno .
Guardo il profilo di Rachel, i suoi capelli biondi, le ricadono sul viso in piccole ciocche.
Sembra serena, nessuno potrebbe immaginare guardandola dormire  l’inferno che ha attraversato.
Percorro il suo corpo con lo sguardo, guardarla mi tranquillizza la sua presenza mi infonde serenità.
Stare con Rachel è facile, semplice, sicuro.
Mi volto dall’altro lato e quel poco di serenità che avevo acquistato si perde nel vento caldo.
Bass.
Attraverso le fiamme  vedo il suo volto.
la sua immagine attraverso i contorni sfuocati del fuoco mi fa pensare a quella di un demone.
Il mio demone personale.
Rido di me stesso e dei miei assurdi pensieri.
Il suo sonno è agitato.
Dietro le sue palpebre i suoi occhi si muovono freneticamente.
Il suo petto si alza e si abbassa a ritmo del suo respiro.
Ripenso a tutto quello che è accaduto le sue azioni, le mie azioni, a tutto ciò che ci ha condotto qui.
 “Quando io e lui siamo insieme la gente tende a morire” avevo detto a Rachel.
Per questo avevo deciso di portarla con me.
Di metterla a rischio per l’ennesima volta in questa pericolosa missione.
Ma la realtà non è affatto questa.
Io e Bass insieme siamo pericolosi non solo per gli altri, ma soprattutto per noi stessi.
Avevo paura di trovarmi da solo con lui.
Avevo paura dell’effetto che quell’uomo aveva su di me.
Avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse lontano da lui, che mi tenesse al sicuro.
Avevo bisogno di non farmi coinvolgere.
Concentrandomi su Rachel , su come proteggerla, su come tenerla al sicuro, non avrei avuto modo di pensare ad altro.
 Me ne ero convinto, ma mi sbagliavo.
 “Pensi che mi sia mai fregato qualcosa della repubblica? tutto questo l’ho fatto per te”
Le parole che Bass aveva pronunciato tornavano a tormentarmi tutte le notti.
Perché sapevo che erano vere.
Agli altri potevano sembrare vuote scuse per scaricarsi la coscienza ma non a me,io conoscevo la verità.
Io gli avevo messo in testa tutte quelle idee sul proteggere e comandare.
E poi quando il mio amico, il mio migliore amico aveva avuto bisogno di me io che avevo fatto?
Lo avevo abbandonato.
Come potevo abbandonarlo ora?
Di nuovo per colpa mia si trovava in una situazione disperata.
E la vita di Sebastian Monroe era un susseguirsi di situazioni disperate.
Io non potevo abbandonarlo, non veramente, non per sempre.
A Rachel non potevo confessarlo, non avrebbe capito.
Avevo provato a lasciarmelo alle spalle,o se avevo provato.
 Lo avevo respinto , ferito, allontanato, con il solo risultato di aumentare  la sua follia.
Avevo provato a fuggire da lui, da quello che avevamo fatto e dall’effetto tossico che il nostro legame aveva su di me.
Su di noi.
Ero riuscito a costruirmi una pseudo-famiglia con Rachel e Charlie.
Ma lui era ripiombato nelle nostre vite.
E io ora ne avevo bisogno.
Avevo bisogno di lui per proteggerci dai patrioti.
Era questa la scusa ufficiale ma era davvero solo per questo?
Gli avevo promesso che ci sarei sempre stato per lui.
Gli Avevo detto di fronte a quelle lapidi in maniera più o meno esplicita che doveva vivere per me.
Io ero tutto quello che aveva.
“tu sei la mia famiglia” aveva detto “vado dove vai tu”aveva detto.
Ed era stato vero era vero da sempre.
Eppure io mi ero arreso con lui.
Lui non si sarebbe mai arreso con me.
Infatti nonostante abbia provato ad ucciderlo, lui ha continuato a credere in me, era disposto a lasciar perdere, a riprendermi con lui, nonostante tutto.
Questo era l’affetto di Bass per me.
Ma io lo credevo perduto.
Lo credevo perduto per sempre.
Quel ragazzo sorridente e spensierato si era dissolto, consumato dalla sete di potere, una sete di potere che io avevo scatenato.
E me lo ero lasciato indietro, lo avevo  respinto “tu non sei nulla per me” ma era vero?
Nelle ultime settimane in cui lo avevo riavuto al mio fianco, e poi, quando credevo di averlo perso per sempre, mi ero reso conto di come non fosse affatto così.
In un certo senso era come se avessi avuto una seconda chance con lui.
Quando era tornato dai morti.
Avevo avuto la possibilità di cambiare le cose.
Di rimediare agli errori.
 Se quello che quel ragazzo dal sorriso spensierato era diventato era in gran parte dipeso da me, io stesso forse avrei potuto rimediare.
Forse il vecchio Bass non  se ne era andato del tutto o mi stavo solo illudendo ?
Forse sotto tutto quel cumolo di odio e di delirio di onnipotenza c’era ancora il mio migliore amico da qualche parte?
Monroe e Matheson.
Era ancora possibile?
Chiudo gli occhi perso in quel pensiero e mi addormento.
                                                                                         
                                                                                            ****
Mi sveglio di soprassalto.
Ho avuto un incubo.
Inspiro affannosamente l’aria della notte.
Non mi spavento facilmente, ma solamente ripensare a ciò che ho sognato mi mette i brividi.
La sensazione di soffocamento ancora impressa a fuoco nella mia mente.
Mi porto le mani alla gola, un gesto istintivo per controllare che tutto fosse a posto.
Ho sognato di annegare.
O meglio, ho sognato che qualcuno mi teneva le mani intorno alla gola, mentre mi spingeva la testa sott’acqua.
Attraverso l’acqua, anche se i contorni mi apparivano sfuocati, potevo riconoscere il volto di mio figlio, Connor.
Pur non vedendo la sua figura sapevo che c’era anche Miles.
Rimaneva immobile, a guardare indifferente, mentre mio figlio mi annegava senza pietà.
Non avevo certo bisogno di uno strizza cervelli per sapere quello che quel sogno significava.
Le parole dette da Rachel mi avevano segnato “è come guardarsi in uno specchio”.
Mio figlio era diventato come me.
Una persona senza rimpianti, senza rimorsi, disposta a tutto, a qualsiasi nefandezza, pur di ottenere quello che desiderava, il potere assoluto.
Niente avrebbe contato per lui più di questo.
Lo sapevo.
Ma la mia anima non è sempre stata nera.
Alzo lo sguardo al di là del fuoco.
Se la mia anima sarebbe bruciata all’inferno, sarebbe stata comunque in buona compagnia.
Quella donna che si permetteva di farmi lezioni di morale aveva spento il mondo solo per egoismo.
Eppure dormiva tranquilla.
Chi si credeva di essere?
Non era l’unica ad aver perso qualcosa.
Se c’era una parola di cui  conoscevo bene il significato era la parola “perdita”.
Aveva perso la mia famiglia, tutta, in un colpo solo.
Aveva perso la donna che amavo e il mio bambino.
E poi avevo perso Miles.
Sposto lo sguardo su di lui, lo osservo dormire.
Sembra tranquillo.
Che il suo sonno fosse  pulito e senza incubi?
Ne dubito.
So perfettamente come funziona la sua testa, in maniera sorprendente simile alla mia.
E inoltre so anche di essere il protagonista in gran parte di quegli incubi.
 Come lui del resto lo è nei miei.
Osservo il suo volto.
E penso a quanto sia perfettamente impresso nella mia mente.
Lo conosco da sempre.
Avevo visto scorrere il tempo su quel volto.
Flash di Miles bambino, adolescente e adulto invadono la mia mente.
Scuoto la testa cercando di allontanarli.
Memorie perse per sempre.
A che sarebbe servito ricordare.
Avrei dato la mia vita per lui.
Ma quei due ragazzi spensierati ormai non esistevano più.
Il tempo ci aveva travolti e inghiottiti risputando fuori l’ombra di noi stessi.
Due esseri umani talmente danneggiati e corrotti da consumare qualsiasi cosa toccassero.
Rachel aveva bruciato il mondo per suo figlio era vero.
Ma io  lo avevo bruciato per  me stesso.
Non importa quanto mi sentissi solo e perso.
Quanto mi sentissi abbandonato.
Quanto disperatamente cercassi di riempire il vuoto della mia anima attraverso il potere e la ricchezza.
Nessuno mi avrebbe mai perdonato.
Tantomeno Miles.
Le mie mani erano troppo macchiate di sangue.
Io stesso probabilmente non mi sarei mai perdonato.
No non c’era più ritorno per me, si sarei sicuramente bruciato all’inferno.
Ma non avrei permesso che  succedesse anche a mio figlio.
Mi alzo di scattò.
Ho preso la mia decisione.
 Prendo la mia roba e mi  incammino nel buio.
                                                                                   
                                                                                     ****
 
Apro gli occhi all’improvviso.
Il rumore di rami secchi mi ha svegliato.
Che qualcuno si stia avvicinando penso.
Porto la mano alla spada, mi guardo intorno con gli occhi che, piano piano, si abituano alla debole luce del fuoco.
Mi volto verso Rachel, continua a dormire tranquilla.
- Bass..- sussurro piano, con lo sguardo fisso tra gli alberi.
Penso di svegliarlo nel caso mi serva una mano.
Nessuna risposta.
Mi volto verso di lui ma lui non c’è.
La stuoia dove era disteso è vuota, le sue armi sparite, Bass se ne è andato.
Vengo assalito dal panico.
Se ne è andato, quel fottuto bastardo figlio di puttana ci ha lasciati qui e se ne è andato.
La mia reazione è istintiva, mi alzo, afferro la spada e lo seguo.
 Non può aver fatto molta strada mi dico, cercando di giustificare il fatto che sto abbandonando Rachel da sola per andare a riprenderlo.
 Tornerò subito mi rassicuro.
Seguo le sue tracce e lo raggiungo facilmente.
Lo chiamo.
-Bass! Bass!- dico abbastanza forte da farmi sentire ma non troppo da farci scoprire, nel caso ci fosse qualcuno ad ascoltare.
-Che diavolo stai facendo dove pensi di andare?-gli domando seguendolo.
-Sto andando a riprendermi mio figlio, sparisci Miles, tutto questo non ti riguarda-mi risponde senza neanche guardarmi ,continuando a camminare per la sua strada.
La frase un po’ mi sorprende.
Poteva davvero esistere al mondo qualcosa inerente a lui che non finisse col riguardare anche me?
In un modo o nell’altro le nostre vite erano state intrecciate.
Fino ad ora tutto quello che riguardava Bass  aveva sempre riguardato anche me.
Le azioni di Bass si erano sempre riflesse sulle mie e viceversa.
Facevo ormai fatica a credere che fosse possibile il contrario.
Lo raggiungo, lo fermo,lo tiro per una spalla.
-Hai sentito il ragazzo non ne vuole sapere.. perché non lasci semplicemente perdere?-dico cercando di farlo ragionare.
Bass si volta.
Mi guarda.
I suoi occhi fissi nei miei.
- Se mi conoscessi veramente sapresti che non lo farò mai-dice.
-Proprio perché ti conosco idiota e so che ti farai ammazzare ..ti dico lascia stare-gli rispondo.
Sorride amaramente.
-Non credevo che la mia vita fosse qualcosa che ti riguardasse più ormai-afferma sarcastico e riprende a camminare.
Lo seguo,continuo a stare al suo passo ho bisogno di convincerlo, ho bisogno del suo aiuto.
-Andiamo Bass ..ho bisogno del tuo aiuto contro questi patrioti lo sai –gli dico.
Si ferma di nuovo, si volta.
-Cristo Miles sembri un disco rotto.. non me ne frega un cazzo di questi dannati patrioti ..io rivoglio solo mio figlio.. non lo capisci..quella non è la mia battaglia è la tua- sbotta.
 “Non è la mia battaglia” un'altra frase assurda che riesce a sorprendermi.
Perché finora tutte le mie battaglie  erano state le battaglie di Bass.
Non stavo facendo il sentimentale erano semplici constatazioni.
Anche se non mi spiegavo perché le stessi facendo proprio ora.
Lui era sempre stato al mio fianco, mai si era tirato indietro.
Insisto cercando di convincerlo.
-Io non me ne vado senza di te ho bisogno..-
-..del mio aiuto per sconfiggere i patrioti- conclude sarcasticamente la frase al mio posto.
Ride.
Come se sapesse qualcosa che a me sfugge.
E all’improvviso si avvicina a me.
Una  pericolosa vicinanza riesco a sentire il suo respiro sul mio volto.
Per un breve momento penso che voglia uccidermi.
I suoi occhi sono piantati nei miei.
Dovrei reagire ma sono paralizzato.
Tutto il mio corpo lo è.
È solo un attimo.
Dura meno di un secondo.
E  in quell’ attimo ho paura.
Una paura folle.
Ma non di morire.
Ho paura di vivere.
La paura  ha vinto e Bass torna a parlare senza accorgersi di nulla.
-Dannazione Miles ..era quello che volevi fin dall’inizio no?-chiede retorico.
- Sei libero.. ti libero dalla mia ingombrante presenza ..non dovrai più rispondere delle mie azioni.. vai- spinge con la mano sul mio petto -  goditi la tua vita.. goditi la tua Rachel.. goditi la tua famiglia..-Io vado a riprendermi la mia ..visto che hai chiarito cosi bene che della tua non faccio parte!-conclude gridandomi in faccia a denti stretti.
I suoi occhi blu scintillano di  rancore, odio, risentimento e rabbia.
Si volta di nuovo e se ne va.
Non si aspetta una risposta.
Lo vedo allontanarsi da me.
Questa volta non tornerà indietro lo so.
Se lo lascio andare adesso sarà perso per sempre.
Grido.
-Ho bisogno di te..non voltarmi le spalle..-
Si ferma di colpo.
Immobile.
Non si volta.
La sue spalle si contraggono.
I pugni si serrano.
Sono lontano da lui non capisco cosa stia succedendo.
Sembra che sia concentrato a soffocare qualcosa.
Finalmente si volta.
Una risata.
Una risata fredda e distante.
Sta ridendo.
Ma non c’è traccia di gioia sul suo volto.
 
                                                              
                                                                                         ****
Ero furioso.
Come osava.
Come osava dirmi quelle parole.
Rido amaramente.
Se non ero nulla per lui perché non si levava di mezzo e non mi lasciava in pace.
Dovevo andarmene ora.
Eppure avevo una gran voglia di gridargli in faccia tutto quello che pensavo.
La rabbia e il dolore mi rendono cieco.
-Cosa vuoi che faccia Miles?- grido avvicinandomi a lui.
Lo prendo per la giacca.
Lo avvicino alla mia faccia.
Lo strattono.
-Perché non te ne vai ..perché non mi lasci in pace.. non pensi di aver fatto già abbastanza-gli ringhio tra i denti dritto sulla faccia.
Lui non reagisce.
-Proprio tu tra tutti, tu sapevi quanto fosse importante per me eppure.. me lo hai tenuto nascosto lo stesso! -la voce si incrina, la rabbia lascia il posto al dolore del tradimento.
Come aveva potuto nascondermi che avevo  un figlio, sapendo quanto avevo sofferto in passato.
Mi aveva portato via la possibilità di avere una famiglia.
 “chiedimi perché non ho potuto ucciderti.. Siamo ancora fratelli ..lo saremo sempre”
Le sue parole mi rimbombarono in testa.
Avrei dovuto odiarlo.
Ma non ci riuscivo.
E mi maledivo  per questo.
-Tu sapevi ..e lo hai abbandonato.. lo hai lasciato solo.. con se stesso.. lui è mio figlio.. mio figlio! Cosa dovrei fare eh? Sentiamo cosa ti aspetti che faccia? Che lo abbandoni  per seguire te?- gli dico urlando.
Lui mi guarda è immobile.
E’ determinato a non lasciarmi andare.
Continua a ripetere che ha bisogno di me.
Solo qualche tempo fa avrei dato tutto quello che possedevo per sentirgli dire quelle parole.
E invece lui me le stava gridando adesso.
 Adesso che non potevo accontentarlo.
Adesso che ero costretto ad abbandonarlo.
-Dovrai uccidermi per fermarmi !-dico
-Non tentarmi- risponde.
-Sappiamo entrambi che non saresti capace di farlo!-rido di scherno.
Ho toccato un nervo scoperto stavolta credo di aver esagerato.
-Ne sei sicuro?- mi domanda estrae la spada e me la punta addosso.
 
                                                                                              ****
Avrei dovuto convincerlo a restare e invece avevo la mia spada puntata contro il suo petto.
Le sue parole mi avevano turbato.
Non riuscivo a liberarmi di lui? O non volevo liberarmi di lui?
Ucciderlo sarebbe stata una scelta saggia.
Non avrebbe più aiutato me certo, ma nemmeno sarebbe stato d’aiuto per  i miei nemici.
Ma chi prendevo in giro?
 Non avrei mai potuto ucciderlo.
Non ci ero riuscito allora, tantomeno ci riuscirei adesso.
Sarebbe come uccidere una parte di me.
La parte di me che detestavo, che odiavo. la parte di me che bruciava ogni buon senso e ogni pensiero razionale.
Prende la spada e se la porta alla gola.
-Avanti uccidimi Miles ..che aspetti?-mi sfida.
Tengo la spada tesa di fronte a me.
Lui ne percorre tutta la lunghezza con il collo a portata di lama su fino ad arrivare all’elsa.
Ora siamo di nuovo vicini.
Di nuovo occhi negli occhi.
La determinazione conferisce al blu dei suoi occhi una tonalità nuova.
Stupidamente la paragono alla tonalità del fuoco.
Non so che mi succede.
So solo che forse quel fuoco da tempo sta bruciando anche me.
E all’improvviso non ho più paura.
                                                              
                                                                                   ****
-Non c’è nessuno dietro cui nascondersi adesso Miles ..siamo solo tu ed io!-dico
Gli sono talmente vicino che gli basterebbe un movimento minuscolo per tagliarmi la gola ma so che non lo farà.
-Saresti dovuto rimanere al sicuro con Rachel, nel mondo che conosci, lei è in grado di frenarti, di controllarti.. quando eri con me eri fuori controllo, torna da lei Miles, salva quel che rimane della tua anima- dico.
E lo intendo sul serio, voglio che vada via, avevamo già visto cosa succedeva quando ce ne andavamo in giro insieme.
Le nostre anime bruciano dello stesso fuoco e non sempre si può combattere il fuoco col fuoco.
Potremmo bruciare fino ad estinguerci, travolgendo ogni cosa nel mezzo.
Mi guarda dritto negli occhi e esclama:
-Tu non hai idea di cosa sono capace!-
Getta la spada e si avventa su me.
Per un secondo penso che mi sbagliavo, che stavolta mi ucciderà sul serio e che lo farà a mani nude.
Invece afferra la mia maglia e mi sbatte con forza contro un albero.
-Che vuoi fare? -Gli domando sorpreso.
-Quello che avrei dovuto fare da tempo- dice.
E poi preme le sue labbra sulle mie.
Per qualche secondo rimango sorpreso.
Ma poi il mio corpo risponde a quell’invasione.
Le nostre lingue si incontrano.
Ci baciamo con violenza, affamati di un desiderio che neanche sapevamo di avere.
Probabilmente era da una vita che sentivamo il bisogno di farlo.
Ma nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso.
Le sue mani finiscono nei miei capelli e le miei nei suoi.
Mi stacco dalla sua bocca e mi dedico al suo collo.
Lo sento rabbrividire sotto di me.
Infilo le mani sotto i suoi vestiti.
Lui mi tira i capelli mentre con la lingue gioca con il mio orecchio.
Ora è il mio turno di rabbrividire mentre con le unghie graffio la sua schiena.
Infila le sue mani sotto la mia maglia e me la toglie, io faccio lo stesso con la sua.
-Resta con me Bass- dice con voce roca mentre mi slaccia i pantaloni.
Io non rispondo.
-Ho bisogno di te- dice.
-Anche io – gli sussurro in un orecchio.
-Lo so – mi risponde mentre continua a baciarmi lungo tutto l’addome per poi scendere sempre più in basso.
                                                                                 
                                                                                        ****
Mi sveglio quasi l’alba.
Sono solo.
Bass se ne è andato.
Mi rivesto e corro da Rachel.
Se fosse stato mio figlio non avrei fatto lo stesso?
Lui stesso per mio figlio avrebbe fatto la stessa cosa.
Perciò convincerò Rachel ad andare a riprenderlo.
Devo farlo.
È una parte di me che non può essere lasciata indietro.



*** vi ho convinto sono bellissimi??? fatemi sapere non fate che poi leggete e non dite niente dite pure solo fa schifo ..io vi rispondo.. perchè voglio sape XD... oddio bass sono pazza di lui scegli meeeeeee prendi meeeeeeeeee ama meeeeeeee .. basta è meglio che vado che so le 4.. xoxo Bassgirl***
  
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