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Autore: Aven90    14/01/2014    3 recensioni
Breve flashfic che mette in contrapposizione Sansa Stark e Daenerys. Entrambe regine senza casa, entrambe con un modo di vedere la loro "solitudine" completamente opposte.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Sansa, Daenerys

Prompt: le regine senza casa

Lanciata da La Morte Fidanzata

 

Sansa Stark aveva accettato con gioia quando le si era profilata la prospettiva di andare a vivere ad Approdo del Re, interpretato la nomina di suo padre a Primo cavaliere come un segno dei tempi. Aveva finalmente realizzato il suo sogno!

Invece, a ben guardare col senno che può dare solo il “poi”, la sua vita era andata distrutta proprio nel momento in cui la corte di re Robert era entrata a Winterfell.

La morte di Lady aveva segnato il suggello nella crisi della sua vita, e aprendole gli occhi non solo su Joffrey, ma su tutti i Lannister, che hanno poi ucciso persino suo padre, facendola sprofondare in uno stato di tremenda angoscia.

E adesso che si vedeva costretta a sposare un uomo che non amava, Sansa desiderava scappare. Ovunque, pur di non rimanere a Grande Inverno un minuto in più.

Ecco perché, pur vivendo fra gli agi e tutto ciò che una ragazza potesse desiderare, Sansa si sentiva senza casa e isolata dal resto del mondo,m così diverso da quando abitava a Winterfell.

Quanto avrebbe dato per tornare in quel periodo! Quanto avrebbe fatto per barattare la sua vita con quella di… ma sì, perfino di Shae, la sua ancella!

Invece, avrebbe sposato Joffrey e sarebbe diventata regina. Una regina senza casa, né affetti.

Deglutì spaventata, fissando  vuota il meraviglioso ma finto panorama che le offriva la finestra.

///

Non credeva che alla fine si sarebbe innamorata del Khal Drogo.

Invece la sua forza e le sue convinzioni erano riuscite a far breccia nel suo cuore. Drogo non era solo sesso, egli rappresentava tradizioni, usi, costumi e un cuore pulsante di una civiltà che seppur rozza nascondeva anche molti pregi dietro quella scorza selvaggia e “incivile” usando le parole di Viserys, il “caro” fratello morto.

Chissà quanto sarebbe durato quel viaggio, ma una cosa era certa: avrebbe ripreso con tutta la forza necessaria ciò che le spettava, scatenando l’inferno verso gli usurpatori.

Ogni giorno che percorrevano, Daenerys diventava sempre più Khaleesi, ma non le importava, anzi, era un bene che il popolo la riconosceva come tale, in quanto la fedeltà veniva prima di ogni cosa.

Già, la fedeltà. Quella che si aspettava verso i sudditi fedeli rimasti nel Westeros. Era certa che moltissimi erano rimasti fedeli ai Targaryen, dopotutto.

Ma, una volta insidiata sul trono di spade, come si sarebbe chiamata? Khaleesi o Protettrice del Reame?

Quella che stava diventando la sua casa e la sua famiglia, sarebbe rimasta tale anche dopo la vittoria?

E dunque, a chi apparteneva? Ai Dothraki o all’Ovest?

Ecco cosa l’aveva portata fino a quel momento la brama: ad essere in realtà una regina senza casa. Ma poco importava, perché finché aveva un esercito, avrebbe trovato le navi e avrebbe conquistato ciò che era suo.

E avrebbe costruito una casa tutta sua, ove tutti i popoli sarebbero stati liberi.

   
 
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