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Autore: Kia85    14/01/2014    2 recensioni
Quando Hermione arrivò, la camera era al buio e gli unici suoni erano i lamenti sofferenti di Harry.
L’aveva chiamata pochi minuti fa, sostenendo di avere la febbre, il raffreddore, il mal di testa, il mal di stomaco…insomma, l’influenza.
E dalla sua voce gracchiante Hermione aveva capito che le cose non andavano bene e come al solito, quando le cose non andavano bene per Harry, lei doveva fare qualcosa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una fluff per il fluffoso gruppo “Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]”

 

 

I need you

 

 

Quando Hermione arrivò, la camera era al buio e gli unici suoni erano i lamenti sofferenti di Harry.

L’aveva chiamata pochi minuti fa, sostenendo di avere la febbre, il raffreddore, il mal di testa, il mal di stomaco…insomma, l’influenza.

E dalla sua voce gracchiante Hermione aveva capito che le cose non andavano bene e come al solito, quando le cose non andavano bene per Harry, lei doveva fare qualcosa. Non importava dove si trovasse, a lavoro, a fare shopping, a casa a rilassarsi con un libro, una tazza di tè e Grattastinchi felicemente accoccolato sulle sue gambe.

Era solo che, con quel tarlo in testa, Harry che stava male, Harry che aveva bisogno di lei, non avrebbe più potuto concentrarsi su altro. Piuttosto, meglio prendersi un giorno libero da qualunque suo impegno e dedicarsi anima e corpo a rimettere in sesto Harry, cucinargli qualcosa da mangiare, bagnargli la fronte che scottava per la febbre con acqua fredda, sistemare il perenne disordine che regnava in casa sua…

Così si era precipitata subito a casa sua dal suo ufficio e l’aveva trovato sul letto, sotto le coperte stropicciate, la sua figura incorniciata da mille fazzoletti usati, una mano abbandonata sulla fronte, la testa reclinata all’indietro e continui suoni gutturali che echeggiavano nella stanza. Cielo, sembrava che stesse morendo.

“Hermione…” mormorò con voce flebile, “Hermione…sei tu?”

“Sì, Harry, sono qui.” affermò lei, avvicinandosi silenziosamente, “Come ti senti?”

“Oh…” si lamentò lui, aprendo lentamente gli occhi per guardarla, “Domanda di riserva, per favore? Mi sta scoppiando la testa.”

Hermione storse le labbra e poi appoggiò una mano sulla sua fronte, “Hai la febbre?”

“37,1°.” biascicò lui.

“Ah, ma quella non è febbre, Harry.” commentò lei, alzando gli occhi al cielo.

“Per me sì.” protestò vivacemente Harry, “Sto malissimo.”

Hermione sospirò, ascoltando quella piccola vocina che le diceva che forse, forse, la febbre era calata prima che lei arrivasse. Forse…

Mmm… hai mangiato?” gli domandò preoccupata, “Vuoi che ti prepari qualcosa?”

“No, sono pieno, mi sono fatto portare del fish & chips a casa.”

“Che cosa?” sbottò lei, sorpresa, “Fish & chips?! E il mal di stomaco?”

“Beh, avevo fame.” fu la sua semplice e ovvia risposta, come se non capisse cosa ci fosse di così sbagliato.

“Ma?! Harry!” esclamò Hermione, portandosi le mani sui fianchi nella sua tipica posa stizzita.

Harry sbatté le palpebre, perplesso, “Cosa?”

“Ti rendi conto che mi hai fatto correre qui dal lavoro per uno stupidissimo e semplicissimo raffreddore?”

“Ma io-” iniziò lui, sollevandosi a sedere e non potendo proseguire dal momento che Hermione lo interruppe subito.

“Ma niente, Harry! Avevo un sacco di cose da fare a lavoro, e tu mi hai fatto preoccupare e prendere un giorno di ferie per occuparmi di te, perché pensavo non fossi neanche in grado di alzarti dal letto e badare a te stesso, troppo debilitato dalla febbre e non potendo mangiare… Invece vedo che te la cavi benissimo anche da solo. Quindi, perché hai dovuto chiamarmi quando quello di cui hai bisogno è una semplice aspirina?”

Un minuto di silenzio e poi la dolce voce di Harry che le disse, “Perché ho bisogno di te.”

Poi le prese con delicatezza una mano e presa in contropiede, Hermione arrossì lievemente.

Dannato Harry!

Dannato lui e la sua capacità di trovare le parole giuste al momento giusto col tono giusto e i gesti giusti…

Così Hermione sospirò rassegnata e si sedette accanto a lui.

“Questo significa che resti?” le domandò Harry, con un piccolo sorriso sfacciato sulle labbra.

“Beh, se proprio hai bisogno di me…” rispose lei con un vago gesto della mano.

“Moltissimo. Più di quanto immagini.” esclamò lui, con tono fin troppo lusinghiero, “E ora che ci penso, ho anche un gran bisogno di baciarti.”

Tuttavia Hermione gli coprì subito la bocca con una mano, allontanando il più possibile da lei lui e i suoi germi: “Scordatelo. Non ci tengo ad ammalarmi.”

Harry mise il broncio e incrociò le braccia sul petto, “Allora, visto che sei qui, posso avere un tè, per favore?”

Hermione sorrise, alzandosi in piedi, mentre lui si coricava nuovamente a letto.

“Un tè per il moribondo in arrivo.”

“Con una zolletta di zucchero e una fetta di limone, grazie.” le urlò dietro, mentre lei usciva dalla stanza.

Tsk, stava già meglio, quel mascalzone.

“Oh, Harry.”

 

 

 

Note dell’autrice: mah, io ce lo vedo Harry adulto che si lamenta esageratamente come tutti gli uomini per un banale raffreddore. xD

Grazie a kiki per la correzione e alla famiglia virtuale di facebook per i momenti spensierati che ci regalano sempre.

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

 

   
 
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