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Autore: SilVerphoenix    14/01/2014    4 recensioni
[La storia si svolge durante la saga di Greed Island, esattamente dopo la puntata 74 dell'anime, non appena Gon e Killua arrivano in città ed incontrano un misterioso uomo che spiega loro come il suo gruppo abbia trovato un modo di concludere il gioco.]
Il Riot è un gruppo di player che agiscono insieme proteggendosi ed aiutandosi, ma qualcosa sta per andare per il verso sbagliato. Cosa succederà a Gon e Killua, spettatori e partecipi alla sciagura che si sta per abbattere sui loro nuovi amici? E come reagirà Hisoka, nel vedersi privato, ancora una volta, di ciò che desidera più ardentemente?
(Dedicata a quel nabbo che ho per fidanzato, che mi ascolta in tutti i miei deliri, legge e corregge ogni mio capitolo di qualsiasi cosa scriva.. I love u )
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genei Ryodan, Gon Freecss, Hisoka, Illumi Zaoldyeck, Killua Zaoldyeck
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Masadora x Racconto x Sacrificio
 
Masadora era una grande città, cuore dei commerci e delle trattative negoziali degli abitanti di Greed Island.
Grandi palazzi, enormi magazzini, un sacco di gente… e zero ragni. In due giorni di permanenza, l’eterogeneo quartetto non era riuscito a scoprire niente che fosse anche solo lontanamente utile, pertanto avevano deciso di proseguire verso il successivo centro abitato.

Shizune era l’unica che conoscesse l’isola al punto da poter fare strada verso la loro meta, e aveva insistito per avere Hisoka vicino, in modo da tenerlo d’occhio.
Era palese che si fidava poco del loro compagno di viaggio, e non faceva nulla per nasconderlo.

Killua camminava pochi metri dietro di loro, assorto nei propri pensieri, quando venne affiancato dal migliore amico.

“Dimmi una cosa.” Cominciò Gon. “Secondo te dovremmo trovare il modo di contattare Kurapika?”

“Eh? Per dirgli cosa?”

“Che Hisoka sta cercando di liberare Kuroro dalla sua catena.”

Killua rifletté qualche istante sulla domanda, e alla fine si strinse nelle spalle. “Non conosco alcun modo per comunicare con qualcuno fuori dal gioco, ma tutto sommato non credo sia un problema. Shizune ha promesso di rivelargli dove si trova il suo maestro solo quando tutti i ragni saranno morti, che dopotutto è anche ciò che vuole Kurapika.”

“Non sarà facile, vero?” Mormorò il minore. “Nemmeno per Hisoka.”

“No, nemmeno per lui.” L’ex mercenario stava per aggiungere qualcos' altro quando videro l’aura della loro nuova amica brillare del suo blu intenso, e il familiare senso di quiete invase l’aria.

“Tu!” Stava intanto sibilando lei infuriata. “Viscido essere senza ritegno!”

I due ragazzi le si avvicinarono cautamente, cercando di capire cosa fosse successo.

“Sei la persona più inaffidabile che abbia mai conosciuto!” La sua voce era quasi un ringhio.

“Shizune, cosa ha fatto?”

Hisoka portò due dita sulla fronte, premendosi le tempie. “Non ho fatto nulla. Vuoi darci un taglio con questa sceneggiata della magica lucetta blu? Mi da fastidio.”

“La sua aura.” Spiegò lei, guardandolo con rabbia. “Era pronto ad attaccare.”

“Voleva aggredirti?” S’indignò Gon.

“Non me, voi. Stava per scagliarsi su di voi.”

Il pericoloso hunter ghignò divertito. “Suvvia, non li avrei mica uccisi. Solo messi fuori combattimento.”

Killua strinse i pugni arrabbiato. “Ma perché?”

“Vuole infrangere il patto. Non vuole scontrarsi con la Brigata, e deve trovare un altro modo per minacciarmi e scoprire dove si trova il mio maestro.” Spiegò Shizune, sempre senza abbassare la guardia o distogliere lo sguardo da lui. “Non dirmi che ti sei affezionato ai tuoi amichetti? O forse hai paura di scontrarti con loro?”

Paura. Di nuovo.
Questa ragazzina gioca con le stesse carte di Machi. Pensò Hisoka.
“Ma per favore…” Rispose, portando di nuovo due dita alle tempie. “Leva questa cosa dalla mia testa. E’ insopportabile.”

“Ti ho fatto una domanda.”

“Tu giochi con il fuoco, biondina.” Mormorò lui, quasi tra se, ma quando si rivolse a loro, il tono era di nuovo sarcastico. “Non ho paura. Ho fretta. Eliminare i ragni uno ad uno è un procedimento lungo, e non ne ho voglia.”

“Ebbene, mi spiace dirtelo, è l’unico modo che hai.” Ringhiò la ragazza.

“Shizune, tieni la tua aura sempre all’erta.” La avvertì Killua, senza nemmeno preoccuparsi del fatto che Hisoka poteva sentire ogni parola. “Approfitterà di qualsiasi momento in cui abbasserai la guardia per riprovarci.”

“E lo stesso faremo noi.” Aggiunse Gon convinto.

Hisoka si limitò a scuotere la testa infastidito. “Finirò per uccidere qualcuno, se non levi questa cosa in fretta.”

Ed inaspettatamente, fu Shizune a sorridere sarcastica, questa volta. “Vedi, è questo il bello. Finché questa cosa , come dici tu, resta attiva, tu non potrai uccidere o attaccare nessuno.”

 
*
 

Se solo Shizuko non gli avesse aperto la parte superiore della giacca… Se avesse avuto il bavero ancora alzato! Almeno avrebbe potuto mascherare meglio le labbra livide. Livide perché durante le medicazioni, il dolore atroce l’aveva spinto a mordersele a sangue.
Feitan non avrebbe mai urlato come una bambinetta, era quello il massimo che potesse concedere al suo corpo sofferente. Ma gli dava fastidio che gli altri potessero vederlo.
Guardò Shalnark e Phinks con un misto di rancore e sufficienza. “Ecco dove ci ha portati il vostro divertimento dell’altra sera. Ben fatto.”

“Smettila.” Lo seccò Shizuko. “Si sentono già abbastanza in colpa. Non infierire.”

Shalnark faceva fatica a parlare, ma alla fine, deglutendo più volte, riuscì a pronunciare qualche parola. “Spiegatemi cosa è successo dopo che ho attivato l’Auto Mode.”

Fu Phinks a iniziare. “In un primo momento, sembrava andasse tutto liscio. Tutto secondo le previsioni. Ti ricordi che avevamo identificato questo gruppo di giocatori con un sacco di carte rare, e che volevamo eliminarli per averne di più a disposizione? Ecco, appena Kurtopi ha innescato il fumo, hanno cominciato a sciamare fuori, e tu sei partito in quarta.”

“Sì, è da quel momento che i miei ricordi si interrompono.” Confessò il ragazzo.

“Ad un certo punto viene fuori sto ragazzone, alto, incavolato nero, con un’aura neanche da buttare via.” Continuò allora Feitan, la voce strascicata, come se si annoiasse. In realtà, era il dolore alle numerose ferite che lo distraeva dal racconto. “E insomma, comincia a buttartisi contro e ve le suonate.”

Shalnark batté le palpebre, poco convinto. Difficilmente qualcuno gli aveva tenuto testa in Auto Mode. “E non è morto.”

“No, non è morto.” Riprese Shizuko. “Aveva dietro una donna che sprigionava una cosa strana.. che lo curava continuamente. Il problema è che la sua aura continuava a crescere esponenzialmente.” La ragazza sospirò, lo sguardo perso nei ricordi che avrebbe preferito dimenticare. “E’ stato a quel punto che abbiamo capito di avere un problema.”

“Feitan è stato il più veloce a reagire.” Soggiunse Phinks.
Gli sguardi si posarono un momento sulla branda della stanza nella quale stavano parlando, sui cui il moro si era accucciato, rifiutando di sdraiarsi. Avevano affittato due camere in una pensione, e Shalnark era stato deposto in una di quelle. Per questa ragione non aveva subito visto le condizioni del compagno.

“Si è posto tra te e il tipo con l’aura grossa, e ha usato il Pain Packer, per proteggerti.” Spiegò Shizuko.

Feitan sbuffò infastidito da quella discussione e dallo sguardo riconoscente di Shalnark. “E’ stato un riflesso incondizionato. Tutto qui.”

“E poi cos’è successo?”

“L’aura del tipo per reazione si è ingrandita ancora, e ci ha messo tutti in pericolo. Bruciava da morire, era come un incendio ambulante. E’ stato allora che Franklin si è frapposto tra voi e noi. Per proteggerci. Ci ha fatto da scudo.” Raccontò la ragazza, la voce ridotta quasi ad un sussurro.

“Ma lui non aveva un’armatura come quella di Feitan.”

“No. Non l’aveva.” Mormorò Phinks. “E ad un certo punto, è crollato. E anche Fei non se la passava bene… Sai che il Pain Packer è tanto resistente, quanti danni ha ricevuto durante lo scontro? Nel momento in cui l'ha attivato, non aveva subito alcun danno praticamente, per cui la sua armatura non era particolarmente solida. Eravamo spacciati.”

“E’ stato allora che Kurtopi ha avuto l’idea che ci ha salvato la vita. Ha usato una carta incantesimo, e ci ha teletrasportati qui.”

“Non capisco… Cosa gli è successo? Perché anche lui è…” Shalnark non finì la frase, come se pronunciare la parola mancante potesse solo rendere più vero qualcosa che si rifiutava ancora di accettare.

“Tu e Feitan eravate diversi metri più avanti di noi. E’ dovuto scattare in avanti, oltre la protezione offerta dal corpo di Franklin, perché il raggio d’azione della carta vi includesse.”

“Kurtopi si è sacrificato per noi..” Sussurrò Shalnark, colpito.

“Come Franklin.” Aggiunse Shizuko, la voce leggermente incrinata.

“…E come Paku.” Terminò Phinks, facendo fatica a trattenere la rabbia. "Gli dobbiamo qualcosa."

"Sì. Vendetta." Concluse Feitan, e nei suoi occhi dorati brillò una strana luce.


*




[Cantuccio dell'Autrice: Sono commossa! Sono così felice che vi sia piaciuto lo scorso capitolo! Grazie a Keyla, Vittoria, Kokomori e Yukiko... siete fantastiche. Senza le vostre recensioni brancolerei nel buio dell' autocommiserazione, lo ammetto.
E finalmente la spiegazione di quanto è accaduto durante quel famoso scontro... allora, che ne pensate? Ve l'aspettavate? fatemi sapere!!!
Baciotti.]
Silver


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