Era mattino ed il rumore del mio cellulare che rimbombava mi fece balzare dal letto.
Risposi: era Giulia,la mia migliore amica.
‘Buongiorno dormigliona! Tra un’oretta sono da te’
‘Buongiorno. Cosa? Per  fare cosa?’
‘Ma come? Ti sei dimenticata? Mi avevi promesso che saremo andate a fare compere e shopping per sabato’
‘Ah si certo,scherzavo’ le risposi seria o sapevo bene si sarebbe arrabbiata.
‘Bene,a tra poco Sam’
E attaccai.

Siccome dovevo fare in fretta,aprii il mio armadio e presi la prima cosa che mi capitò davanti. Siccome sono una ragazza semplice,a cui non piace vestire elegante se non in occasioni speciali,indossai una felpa con il segno dell’infinito (eh sì li amo),jeans stretti e converse bianche basse; un filo di matita e mascara e via!
Sentii il campanello bussare e scesi.

Ci dirigemmo verso Oxford Street ed entrammo in un negozio. Giu’ subito si addentrò nei camerini e cominciò a provare vestiti a bizzeffe,io intanto cercavo qualcosa di particolare che andasse bene per quella sera in discoteca. Quando si tratta di occasioni speciali come queste ci metto sempre un po’ a trovare qualcosa che mi piaccia davvero,mentre Giu’ è il contrario di me.
Io comprai un tubino rosso stretto e corto (ma non esageratamente) con dei tacchi neri di camoscio,mentre Giu’ comprò anche lei un tubino ma nero con tacchi blu scuro che parevan quasi neri.
Siccome eravamo sfinite,decidemmo di passare da Starbucks,prendemmo un frullato ed andammo via.

Quella notte Giu’ dormì da me e finalmente il giorno in cui dovevamo andare in discoteca arrivò. Non so perché,ma quella sera ero agitata più che mai e avevo voglia di ballare fino allo sfinimento.
Quando mi buttai nella pista,c’era sempre qualcuno che mi veniva dietro ma io li scansavo sempre.
D’improvviso sentii qualcuno che mi prese per il braccio e mi disse:
‘Ciao piccola,ti andrebbe di venire con me?’
Io mi guardavo intorno e cercavo Giu’ ma lei non c’era. Era come sparita o forse mi ero allontanata da lei e non me n’ero accorta? Ero molto agitata,non sapevo cosa fare.
Risposi: ‘scusa,ma non ti conosco’ e cercai di andarmene e lasciai la sua presa con forza ma lui,ancora più insistente,stava per trascinarmi nel bagno della discoteca. Ero davvero impaurita ma..un ragazzo,uno sconosciuto per me più che altro gli disse con tono un po’ alterato:
‘Hai sentito? Ha detto che non ti conosce. Lasciala stare’.  E così fece.
Lo ringraziai e mi chiese se avevo voglia di bere qualcosa e acconsentii.

Era riccio e moro,occhi verdi e quando sorrideva aveva delle fantastiche fossette.
Ci scambiammo i numeri e mi promise che presto si sarebbe fatto risentire.
Premetto che quella sera era molto felice, non sapevo nemmeno io perché. Mi sarebbe piaciuto continuare a parlare con lui ma fu mio dovere ritornare a casa.
Passò quasi una settimana ma Harry non si faceva sentire. Una mattina come tutte le altre mi squillò il telefono,era un messaggio:
‘Hei Sam,sono Harry ricordi? Ti va se oggi pomeriggio andiamo allo Starbucks  insieme?’
Risposi agitata:

'Sì,certo! A dopo'