Eccomi con una Death fic. E' da tanto che non scrivo vero? Chissà che penserete con questa. La parte a sinistra è la canzone di Vasco Rossi, quella a destra la ff. Non so com'è, ma dovevo buttare fuori la tristezza.
Scusate per la lunga assenza, devo ritrovare lo spirito giusto. Tornerò. ♥
“Quello
che si prova , non si può spiegare qui
hai
una sorpresa che neanche te lo immagini …”
Kibum si tocca
il petto, mentre si guarda attorno.
È così diverso,
sgrana appena gli occhi, la bocca aperta.
“indietro non si torna, non si può tornare
giù
Quando
ormai si vola non si può cadere più...”
Sta
cercando di
capire. Tutto lì sembra così diverso e leggero.
Lui
è leggero.
Come
leggero è
il proprio cuore. Non fa più male.
Ma
lì… lì è
davvero tutto strano.
“Vedi tetti e case e grandi le periferie
E
vedi quante cose sono solo "fesserie"...”
A Kibum sembra
davvero di vedere il mondo dall’alto.
Sembra che non
ci faccia quasi parte…
Ad un tratto
pensa, pensa a tutto. Pensa a quell’amore…
“E
da qui....e da qui...
...qui
non arrivano gli angeli
con
le lucciole e le cicale..
E
da qui....e da qui....
"non
le vedi più quelle estati lì"
"quelle
estati lì"
Quella
lacrima che gli solca il viso… è vera?
Gli
angeli non piangono… non dovrebbero piangere.
Eppure
quel ricordo struggente di loro due, uniti in baci, carezze, in quel
respiro
unico, in quel fare l’amore… lo fa piangere.
È
la lacrima di un angelo quella.
“Qui
è logico
cambiare
mille volte idea
ed
è facile
sentirsi
da buttare via!!”
Ci
pensa a quelle discussioni, a quel non capirsi…
Pensa a come
tutto faceva schifo, in quel momento, ed invece
…invece.
“Qui
non hai "la scusa" che ti può
tenere su.
Qui
la notte è buia e ci sei soltanto tu.”
E
pensa anche a come si sente adesso.
È
buio,ed il pensiero fa capolino. Avanti, indietro, avanti e indietro.
“Vivi
in bilico
e
fumi le tue Lucky Strike
e
ti rendi conto
di
quanto le maledirai...”
Quelle
sigarette, quei ricordi.
Quell’essere e
non essere, insieme, una cosa sola.
Kibum lo sapeva,
avrebbe voluto spiegargli la sua paura.
Paura di perderlo,
paura di amarlo così totalmente, come già faceva.
Quelle volte che
veniva sgridato dal suo ragazzo,
quelle volte che
avrebbero voluto stare insieme per sempre.
E lo sapeva
Kibum.
Lo sapeva.
“E
da qui....e da qui...
qui
non arrivano "gli ordini"...
a
insegnarti la strada buona...
E
da qui....e da qui....
Qui
non arrivano gli angeli!”
«Perché
lo sapevo… lo sapevo che sarei morto. Sapevo che sarebbe successo. La
paura di
perderti, la paura di amarti. E Dio solo sa quanto è stato bello fare
l’amore
con te. Avrei voluto toccarti ancora, avrei voluto baciarti… avrei
voluto
morire di te. Lo sapevo che sarebbe finito, lo sapevo che ti avrei
guardato da
qui… Mi stai guardando, Jungshin? Sai che ti amo… Quante volte ho
sbagliato. E
adesso ti guardo da qui. Piangi vero? Lo so… lo so che piangi… »
La
lacrima d’angelo cade, si poggia sulla guancia sinistra di quel ragazzo
che non
ha più la persona che ama accanto a sé.
Le lacrime si mescolano e diventano una cosa sola.
Come erano loro.