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Autore: xZivaDavid    14/01/2014    2 recensioni
Le sue parole, impresse a fuoco nella mente,
risuonarono melodiose appena gli rimbombarono addosso.
-
Aveva detto Ti aspetto.
Ti aspetto è una promessa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sometimes life surprises You


Cap. 1

I Promise.


 

Un bambino dai capelli ricci e castani corse sino al cancello aperto e scivolò all'interno del parco-giochi.

Non immaginava che sua mamma gli lasciasse il permesso di entrare.

Era da giorni che lo vedeva, mentre restava seduto su quel caldo, grigio sedile dell'auto di sua madre.

Giorni che ambiva gli scivoli colorati, all'erba verde come il riflesso dei suoi occhi chiari.

Osservò la figura di sua madre parlare con quell'uomo antipatico, che a lui proprio non andava a genio.

Non gli voleva bene, Harry lo sapeva.

Voleva bene a sua mamma, e questo gli andava bene.

non capiva però perché si dovessero vedere in quel bar squallido, grigio e piccolo in una via nascosta di Holmes Chapel.

Scosse i ricci e salì sulla casetta di legno che portava al ponte traballante e allo scivolo grande, quello che guardava dalla macchina.

I suoi occhi verdi brillarono e nel suo cuore qualcosa prese a battere forte.

Ora la sua giornata era un po' meno buia.

 

Il parco-giochi era praticamente deserto, ed Harry si alzò dopo l'ennesima scivolata.

Sorrideva di nuovo, ora.

Non era come prima, come con suo papà, però la mamma gli aveva detto che non l'avrebbe visto per un po'.

Gli dispiaceva, suo padre era un punto importante per lui e gli mancava.

si sedette nella casetta di legno, in modo che nessuno potesse vederlo, e il ricordo del suo uomo lo fece intristire.

Suo papà lo faceva divertire, giocava sempre con lui, lo portava sulle sue spalle e Harry si sentiva subito felice.

 

L'eco di una risata giunse alle sue orecchie e il bambino rimase stupito.

Da quanto, lui, non rideva?

Da quanto non era più felice?

Era la voce di una bambina, gli piaceva.

Asciugò quell'ombra lucida sul volto e scese le scale, per poi nascondersi dietro una grande quercia.

La bambina rideva tanto, la voce gli arrivava ovattata.

Era bella e contagiosa ed Harry fu tentato di raggiungerla, non gli piaceva restare solo.

 

 

Uscì dal piccolo nascondiglio e la vide:

Aveva i capelli lisci, lunghi e neri.

Rimanevano ordinati anche se oscillavano insieme a lei sull'altalena.

Aveva smesso di ridere e guardava un uomo che raggiungeva il carretto dei gelati: doveva essere suo padre.

Harry si torturò le mani, avvicinandosi ancora a lei.

Indossava un vestitino blu e delle scarpe bianche.

-Ciao..- sussurrò lui, timidamente.

La bambina sorrise e fermò l'altalena.

 

-Ciao!- la sua voce era dolce e brillante e gli fece venir voglia di sorridere a sua volta.

-Io sono Sun, e tu?- continuò lei, invitandolo a sedersi nell'altalena vicino alla sua.

Il moro non se lo fece ripetere due volte.

 

-Io sono Harry, come Harry Potter.-

E lei rise, un suono che gli scaldò il cuore.

Il suo sorriso si allargò.

 

-Hai una fossetta, proprio qui.-

La bimba toccò la pelle di lui.

Harry annuì.

E la guardò negli occhi, per la prima volta.

Rimase stupito, non li aveva notati.

 

-E tu hai gli occhi.. arancioni!-

La bambina scosse il capo, infastidita.

 

-Mio papà dice che non sono arancioni, si chiama color ambra.-

 

Oh, questo Harry non se lo aspettava.

 

-Quello è il mio papà, ha i capelli gialli, sta vendendo i gelati, lo vedi?-

Harry impallidì. -si.- 

 

-E tuo papà dov'è?-

-Non c'è, sono venuto con la mia mamma, è con il suo amico al bar.-

 

Questa volta la bambina impallidì.

-Sai io non ce l'ho, una mamma. Ma mio papà mi racconta che aveva gli occhi come i miei. Lui si prende cura di me.-

 

Il cuore di Harry prese a battere forte, come quando correva tanto e sua madre lo sgridava perché si affaticava troppo.

Poi guardò i propri piedi.

 

-Facciamo così, chi dondola e arriva più in alto vince.-

 

Sun sorrise di nuovo, come piaceva ad Harry.

-E chi perde?-

 

Il moro sorrise a sua volta.

-chi perde è stupido.-

 

 

Vinse Sun, tutte e cinque le volte.

Harry barò.

La fece vincere perché gli piaceva il modo in cui rideva, e quando uno vince si sente felice.

Lui invece si sentiva felice anche se aveva perso, e per un bambino di sette anni era davvero strano.

 

Erano seduti sull'erba e il vestito di Sun si era inzuppato di verde a causa della brina, ma non le importava.

Le piaceva quel verde, le ricordava gli occhi del suo nuovo amico Harry.

-Hai gli occhi che sanno di erba.-

Harry rise. -Ma gli occhi non hanno un sapore!-

Rise anche la bambina, guardando i ricci di lui.

-Posso toccarti i capelli?-

Oh, lui sapeva che gliel'avrebbe chiesto: glielo chiedevano tutti ultimamente.

 

-Va bene.-

In realtà, nessuno oltre sua madre aveva mai toccato i suoi capelli,

Ma quello sarebbe rimasto un segreto.

 

 

 

Il moro alzò gli occhi al cielo, seduto nella casetta di legno con Sun.

Lei stringeva una margherita.

-Non ti possono piacere le macchinine- insisté lui.

Sun rise. -Perché no?-

Harry scosse il capo con fare ovvio.
-Perché sei una femmina!-

La sua risata lo contagiò ancora una volta.

 

-Siamo amici ora, Harry?-

Aveva avuto paura di chiederlo.

 

Lei non aveva molti amici,

Le amichette delle elementari la ignoravano o erano spaventati dai suoi occhi,

I maschi la prendevano in giro perché le piacevano la scuola e il football,

Ma Harry sembrava diverso.

 

-Si Sun, sei la mia nuova amica.-

Ora era tutto così luminoso.

Lei lo abbracciò ed Harry divenne tutto rosso:

nessuna femmina a parte sua mamma lo aveva mai abbracciato.

 

 

-Harry, andiamo, sbrigati!-

 

Il moro sbuffò.

-E' mia mamma. Devo andar via.-

Il visino di Sun si contrasse in una smorfietta triste ed anche Harry si sentì dispiaciuto.

 

-Aspetta, tieni.-

I suoi occhi verdi fissarono il fiore che Sun gli porgeva.

-é una margheritina, per ricordarti di me.-

 

Harry sorrise ancora. 

-Mi piaci quando sorridi, Harry.-

Era tutta rossa in viso, ed era adorabile.

 

-Mi ricordo di te Sun, tornerò domani per giocare insieme.-

 

Per Harry, era una promessa.

La sua prima promessa importante fatta ad una femmina.




TEA CORNER: 

SONO FIAMMA E SONO TORNATA CON UN'ALTRA FANFIC, STAVOLTA MENO IMPEGNATIVA.
LA STORIA E' COMPOSTA DA ALTRI DUE CAPITOLI,
NON PIU' INCENTRATI SULL'INFANZIA MA SULL'ADOLESCENZA DI HARRY.
E' L'UNICO DEL GRUPPO PRESENTE.

Spero di aver reso i dialoghi tra i bambini credibili, e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere che ne pensate, per favore. 
(@lucyshug on Twitter) 

 

   
 
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