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Autore: Charelou    14/01/2014    2 recensioni
OC
Allora, è da quando hanno rilasciato Jinx che aspetto un video con Caitlyn, Vi e lei. Così, per dar sfogo a questa mia voglia, l'ho scritta. :) Patetico, lo so... :c Ho messo il rating giallo, ma la si può leggere tranquillamente, giusto per evitare bannamenti vari. ;)
Accetto qualsiasi commento e spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Degli scarponi correvano rapidi e decisi per le strade affollate ma tranquille di Piltover. Una ragazza dalle lunghe trecce blu, gracile e piccolina, correva ridendo come una matta, disperdendosi in mezzo la folla, spingendo la gente o addirittura facendola cadere. Jinx, come suo solito, si era infiltrata nella città più noiosa di tutta Valoran, facendo danni enormi alla stazione di polizia. Aveva riconosciuto la donna cappello – non poi così difficile da riconoscere – che adesso la stava inseguendo furente in mezzo tutta quella gente.
« Jinx, in nome della legge, fermati e fatti arrestare! » Urlò Caitlyn, il fucile stretto convulsamente tra le mani, ma senza essere usato, timorosa anche solo di mirare, vedendo tutti i suoi cittadini davanti a sé che involontariamente facevano una buona copertura alla malvivente. Dopo non molto, approfittando di una via più frequentata, la mina vagante svoltò in un vicolo piccolissimo e buio. Rimase a fissare la strada dal suo posto sicuro, finché non vide Caitlyn che ignara, passò oltre., permettendosi così un’altra risata divertita, correndo dalla parte opposta del vicoletto, guardandosi indietro di tanto in tanto per assicurarsi che nessuno la seguisse. Stupida gente, così poco attenta alle cose che succedevano proprio sotto il loro naso! Continuò a correre a perdifiato, finché la sua fuga venne interrotta da una ragazza alta e dalle grosse mani meccaniche, che quasi sembrava un muro in confronto a lei, e che come tale non le permetteva di andare avanti.
Vi guardava con astio e con sfida Jinx, scostando con un rapido cenno del capo la lunga frangia rosa, prima di parlare con voce chiara e forte:
« Jinx, ti dichiaro in arresto per atti vandalici, demolizione senza permesso di edifici e disturbo della quiete pubblica. Ti direi di non opporre resistenza, ma poi c’è poco divertimento per me… » Ma la zaunita guardò con stupore misto ad entusiasmo la poliziotta, portandosi una mano sulla guancia e con l’altra indicandola.
« Oh mio dio, mani grasse! Sai che quasi iniziavo ad annoiarmi, senza te? » Prendendo poi rapida in suo immancabile Pow-Pow, iniziando a premere in grilletto per riscaldarlo, in modo da riempire di buchi la rivale. Ma Vi, più lesta, diede un calcio all’arma, spostandola verso l’alto, facendo così perdere la presa e la mira a Jinx, quindi caricando un bel pugno, scaricando in seguito l’energia. Jinx però riuscì a scartare di lato, spingendo Vi e riprendendo la sua corsa salendo per i tetti della città. La poliziotta intanto, dopo aver ripreso l’equilibrio, cercò rapidamente la mina vagante, scorgendo così le trecce blu sopra i tetti, prese a salire anche lei, sussurrando tra sé, con un sorriso malizioso:
« Quanto mi piace quando fanno i coniglietti spaventati. » Arrivano finalmente sul tetto. Fece appena in tempo a fare leva sulle braccia per salire che subito dovette riabbassarsi di scatto, quasi rischiando di cadere. Jinx si era messa ad aspettare che la poliziotta la seguisse e le era bastato intravedere solo parte della zazzera rosa per prendere la mira e sparare il super mega razzo della morte, prima di riprendere la sua corsa ridendo. Vi imprecò a denti stretti mentre risaliva, iniziando poi a rincorrere la criminale, determinata e furiosa. Non perse d’occhio un singolo movimento della ragazza dai capelli blu, riuscendo a schivare ogni razzo sparati a buffo e a non perderla. Purtroppo un razzo colpì un grosso edificio proprio alla base, e solo allora Vi iniziò a preoccuparsi dei danni della città. Sotto i suoi occhi, la gente riusciva a salvarsi e a scappare chi invece finiva inevitabilmente sotto le macerie. Per chissà quale motivo, le tornarono in mente i tempi prima che Caitlyn venisse da lei a chiederle di ripagare il suo debito criminale con la città dando i suoi servigi alla polizia. Lei era sempre stata una poco di buono, spesso anche adesso le importava poco dei danni di certe persone, la vita le aveva insegnato a contare solo su sé stessa. Ora si preoccupava almeno un pochino di qualcuno, ma non era più la persona che lasciava le persone indifese morire, adesso si era ripromessa di aiutare sempre il prossimo, qualsiasi cosa potesse accadere.
La ragazza, anche se dispiaciuta di dover mettere fine a quella corsa tra rivali, scese dai tetti e appena toccò terra corse in aiuto dei compaesani, salvando un bambino, prendendolo rapidamente proprio poco prima che un blocco di marmo si frantumasse sulla strada. Poggiò a terra il ragazzino, che subito corse al sicuro mentre lei urlava alla gente:
« Allontanatevi dall’edificio, cambiate via, questa zona non è sicura! » Potando poi al sicuro chi le capitava vicino e aiutando le persone ferite sotto le macerie ad uscirne. Arrivarono rinforzi ben presto, ma i feriti erano in molti come la gente, e la zona da evitare troppo grande. Presto di sicuro anche Caitlyn sarebbe giunta sul luogo, rimettendo così ordine anche tra i scagnozzi. Ma per il momento il palazzo continuava a perdere pezzi, che andavano a distruggersi sul terreno con dei boati. Un pezzo più grosso degli altri si staccò, iniziando la sua caduta proprio sopra un gruppetto di ragazzini. Erano già preparati al peggio, con gli occhi chiusi come per cercare di ripararsi dalla morte, inermi di fronte quel disastro. Ma il masso non li sfiorò nemmeno. Vi si era messa in mezzo, ritta in piedi, il peso dell’enorme maceria distribuito sulle spalle e sulle possenti mani Hextech. Spinse con le gambe e con le braccia, urlando per lo sforzo e facendo finalmente cadere il pesante macigno distante dai ragazzini, dicendo poi, spingendoli con le mani e un po’ rude:
« Forza mocciosi, andate al sicuro. » Poi udì una risata che si poteva riconoscere tra mille, alzando lo sguardo per poter vedere Jinx che se la rideva da sopra i tetti, al sicuro. Godeva nel sentire le urla della gente, le piaceva vedere la folla correre senza meta e adorava il panico che si diffondeva nell’aria e che quasi si poteva odorare e prendere, per quanto era materiale.
Jinx indicò la rivale con superiorità, ghignando: « Sono qui, mani grasse! Non puoi proteggere tutti, tanto vale la pena che vieni a divertirti con me! » Vi fece scricchiolare i denti per la rabbia, stringendo con forza un pugno. Non l’avrebbe soccorsa tutta quella gente, se questo significava poterla seguire. Ma quello che faceva, oltre ad essere il suo credo, era anche il suo ruolo. Non poteva mettere da parte la vita di chissà quante persone solo per affrontarsi con la sua acerrima nemica.
« Vi. » Una voce maschile chiamò la poliziotta, facendola voltare verso Jayce, che stava aiutando una signora ad alzarsi.
« Segui Jinx, cattura quella criminale una volta per tutte! »
« Ma… »
« Vai, ci penso io qui, finché non arriva Cait! » Vi non aveva mai capito se faceva parte o no della polizia, il suo amico. Probabilmente era più uno scagnozzo che altro, ma di sicuro, se c’era bisogno di dare una mano al prossimo, lui era sempre disponibile.
Gli sorrise con gratitudine, tornando poi a guardare la mina vagante, che spostava lo sguardo da lei a Jayce, volendo sapere a tutti i costi cosa stessero confabulando. La ragazza caricò di nuovo il pugno come aveva fatto prima, lasciando l’energia con uno slancio tale che non solo colse di sorpresa la zaunita, ma la raggiunse anche, quasi volando per davvero. Colpì Jinx, facendola rotolare per la botta, fermandosi dopo qualche metro, lasciandola poi sollevarsi a gattoni, agonizzante e con del sangue che colava dal naso. È per questo che Jinx preferiva fare il combattimento a distanza, qualsiasi fosse la lotta. Odiava le botte, facevano male e non uccidevano, uno poteva continuare a picchiarti finché non chiedevi pietà, invece i proiettili erano precisi e letali, l’ideale per lei. Non fece in tempo neanche a rimettersi in piedi che sentì il freddo metallo dei guantoni della rivale pungerle quasi la gola, mentre veniva sollevata in aria, stretta per il collo, da Vi. La poliziotta la guardava con disprezzo e quasi con goduria, mentre la vedeva arrancare sulla sua manona per prendere aria.
« E adesso, Jinx? Sai che potrei menarti così forte da ucciderti? Non sai come sarei felice di poterlo fare. » Jinx rilassò le braccia lungo i fianchi, guardandola la rivale con aria di chi stava chiedendo pietà, di chi si era arreso a qualcuno più forte di lui, mutando così lo sguardo di Vi.
Ma che stava facendo? Perché la stava per uccidere? Lei doveva solo picchiare i cattivi e poi sbatterli in gattabuia, il posto che si meritavano. Perché allora lei stava uccidendo Jinx? Certo, se lo meritava più di altri ma lei sapeva benissimo che una vita non si toglieva con la stessa leggerezza che ci metteva Jinx. E ora che lo notava…cos’era quel sorriso diabolico e cattivo dipinto ora sulle labbra della ragazza? Vi quasi non fece in tempo a chiederselo prima di sentire un vero e proprio buco poco sopra l’inguine. Un dolore lancinante la scosse dappertutto, ma il suo viso rimase fisso e come stupito, su quel ghigno, per un bel po’,finché, abbassando lentamente lo sguardo, vide del sangue scorrere un po’ troppo velocemente e in grande quantità lungo la gamba destra, e la pistola della zaunita puntata proprio dove c’era un dolore persistente e sempre più forte.
Lasciò finalmente la presa dal collo dell’avversaria e s’inginocchiò a terra, prima di stendersi su un fianco, cercando di poggiarsi una manona sulla ferita. Jinx intanto riprese a ridere, raggiante e soddisfatta mentre si passava una mano sul naso per togliersi un po’ di sangue, avvicinandosi poi a Vi e mettendole un piede sulla profonda ferita e schiacciandolo, poco prima che l’altra riuscisse a coprirsela, accogliendo con immenso piacere il gemito di puro dolore che le arrivò come un canto soave alle orecchie.
« È questa la ragione per cui non mi batterai mai, mani grasse; tu sei dura e picchi forte, ma non sarai mai capace di uccidere. » Premendo poi con più forza sulla ferita con il piede, facendo urlare Vi adesso, inerme, che la sentì sibilare, mentre tirava fuori lo Zap:
« Mentre la tua avversaria adora uccidere. » Prendendo poi la mira proprio sulla nuca di Vi, che non riuscì a né ribellarsi né a fare altro. Semplicemente, Jinx stavolta era stata più furba di lei, aveva trovato il suo lato pieno d’umanità. Aveva perso, doveva ammetterlo.
« Allontanati da lei, mina vagante. » La voce calma di Caitlyn fece distogliere l’attenzione a Jinx, che guardò il fucile dello sceriffo puntato verso di lei. Ecco, i giochi erano finiti.
« Allontanati da lei e per questa volta ti lascio andare. » Jinx la guardò per un po’, sapeva che in quella situazione non aveva possibilità, ma rise sadicamente comunque. Una risata che fece rabbrividire Caitlyn, ma che comunque rimase impassibile. Jinx allora rinfoderò la pistola e corse via, disperdendosi per davvero adesso, e uscendo dalla città. Caitlyn, non appena la zaunita fu fuori dal suo raggio d’azione, corse da Vi, chinandosi su di lei. Vi la vedeva, la sentiva, e poteva anche sentire le mani delicate dello sceriffo sul suo volto. Ma era tutto così distante, distaccato, lontano e irraggiungibile. Stupida Vi. Ci era cascata in pieno, nel tranello di Jinx. E adesso lei era lontana, di nuovo lontana dalle punizioni della legge.
Perse Jinx. Perse Caitlyn. Perse un pezzo d’onore e d’orgoglio. E poi, perse conoscenza.
  
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