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Autore: Bloody_Bride    02/06/2008    4 recensioni
Stanca delle vicissitudini (fastidiose) in cui incappa, la povera, spiritata Rem ricorre ad una Psichiatra. -Ho messo incompiuta perchè non sapevo che mettere :S-
Personaggi : Rem, Jealous, Misa Amane (aggiungerei quell'idiota di Misa Amane :S)
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane, Rem, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Chapter n° 1 . The Strange Creature


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Stomp...

«Cos'è questo? Un Libro... nero? Wow... ma che ci fa qui?»

Jacqueline O'Donnel, Psichiatra Psicoanalista eccetera eccetera, una donna troppo curiosa che vede un libro caderle a pochi centimetri dal naso, nero con una strana scritta argentata, che piomba sul fine parquet della sua villetta profumata di gelsomino Così, nel suo bel tailleur rosa shocking, si china, prendendo l'oggetto, rigirandoselo fra le lunghe dita vellutate, le lunghe unghie colorate di fucsia, passa il polpastrello sulla rilegatura, poi sulla scritta argentea, strana, impressa sulla copertina, una lettera alla volta, lentamente 'D E A T H N O T E'.

Lo apre, fissa le pagine, cartacee, le prime irte di scritte, che non si sofferma a leggere, lo chiude, in un sospiro, avvicinandosi lenta al tavolo di casa sua, sposta i fogli della piccola figlia esasperante, con una passione per i disegni incomprensibili, con l'energia che fornirebbe una centrale nucleare, ora fortunatamente addomentata, fortunatamente per i poveri nervi della Madre.

Appoggia lì il libro, poi cambia direzione, si avvia allo specchio, il grande specchio dell'ampio ingresso, in un gemito, levandosi le scomode scarpe (anch'esse rosa shocking), con l'intenzione di sondare il viso reso liscissimo dai quattro lifting.

Tutto bene, mentre si fissa, in un sorriso, si sfiora le labbra con il rossetto rosa intatto, carnose, innaturalmente carnose.

«Si Jackie...smack... sei stupenda... come al solito.»

Si ravviva i boccolosi capelli biondo grano e socchiude gli occhi, ridacchiando, pensando alla reazione dei suoi giovani colleghi, rapiti dalla sua bellezza.

Ma quando li riapre, dietro, non c'è più la parete rosa e viola, purtroppo, ma una strana sagoma, alta, bianca, con delle carnose labbra viola, quasi mortifera, priva quasi totalmente di naso, due occhi gialli, rettili e una benda un po' calata da un lato, al posto dei capelli una molteplice serie di escrescenze dalla forma di vermi, bianchi, con le punte sfumate di viola.

Anche sotto il pesante trucco, la donna impallidisce, terrorizzata, indietreggiando, sbattendo quindi contro la creatura.

«Oh... Oh... Oh cielo...»

Un gemito, mentre si volta di colpo e da una botta alla parete, facendo franare lo specchio dalla bella cornice inframmezzata di specchietti.

«T-Tu... c-cosa sei?»

La creatura parla, una voce lieve, spiritata, profonda, reclinando un poco la faccia pallida.

«Io sono Rem... sono uno Shinigami...»

«Rem... Shiniche?!?!?!?!»

Mugola, la terrorizzata donna.

«Shinigami...»

Ripete l'essere, senza fare una piega.

«C...cosa vuoi da me?»

«Sei una Psicoanalista, no? Gli umani vengono da te, se hanno dei problemi...»

«S-Sì...»

«Ho bisogno che tu mi aiuti, allora, Jacqueline...»

La donna è terrorizzata, sospira, trema, ma non grida, forse interessata, incuriosita, a quell'essere così strano ed inarrivabile. Gli indica una porta, qualche metro alla sua sinistra.

«A-andiamo nel mio studio...»

L'essere si allontana, a destra invece, mentre la donna entra nello studio: una grande stanza dalle pareti verde chiaro, con tre mobili a muro, due con due ante, a vetrina, pieni di libri, l'altro a ripiani, sui quali in bellavista i vari premi vinti da Jacqueline, le foto della sua famiglia, il Diploma, gli Attestati e diverse statuine, molto artistiche, che raffigurano animali; il classico lettino, sul quale il paziente può sdraiarsi, lo sgabello su cui lei si siede per 'psicoanalizzare' i pazienti, e, quasi al centro, la sua scrivania in mogano sulla quale sono visibili lo schermo piatto del pc, la poltrona in pelle dietro, due sedie davanti, un'ordinata pila di cartelle, un portamatite, un temperino elettrico e un block notes. Sospira, avvicinandosi allo sgabello, dopo vaer recuperato una matita e il block notes. Si accomoda, accavallando elegantemente la gamba destra sulla sinistra, in attesa dell'Essere.

Dopo un minuto buono, l'immensa e candida figura fa il suo ingresso, avvicinandosi a lei, lo strano libro fra le mani.

«Bene... ehm... sdraiati sul lettino.»

Senza nulla proferire, l'essere si distende, in un cigolio lamentoso dell'oggetto.

«Quando vuoi...»

«Quando voglio cosa?»

«Mpfffff.... devi raccontarmi i tuoi problemi... così che io possa prendere appunti e aiutarti a risolverli, o almeno aiutarti ad affrontarli...»

'Essere si acciglia un poco, immobile.

«Mmmh vediamo...»


To Be CoNtInUeD

  
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