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Autore: SmartieMiz    15/01/2014    5 recensioni
Hunter sospirò. «Dimmi un po’, Smythe, ti sei abbuffato di dolci in ufficio? Non si spiega questo tuo improvviso attacco di dolcezza».
«Sono il festeggiato e ogni cosa mi è concessa, posso anche dire cavolate e domani rinnegare tutto», si giustificò Sebastian, poi, malizioso, gli sussurrò all’orecchio: «… e dato che ogni cosa mi è concessa, sai cosa significa questo mio piccolo Clarington, vero?».

[Daddies! Huntbastian - Fluff - Feelings ♥]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cakes&Kisses
Rating: giallo
Genere: commedia/fluff

Note: il mio primo tentativo di Huntbastian! E' una cosina un po' fluff un po' commedia(?), ma non voglio dire altro: spero solo vi piaccia! ♥

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 

 

Cakes&Kisses

 


A zia Nym
che sta facendo di tutto per convertirmi alla Huntbastian :P
Per le risate e i deliri e per l'appoggio
grazie di tutto ♥


A Maiky
che voleva una rossa ma spero possa apprezzare lo stesso! :P
Spero ti piaccia ♥

 
 


Quel giorno Sebastian rincasò tardi da lavoro: introdusse le chiavi nella serratura e fu invaso dal buio.
«Non mi spingere!».
«Sei stata tu!».
«Shhh!».
Si sentì anche un miagolio.
«Sta’ attenta a Clarence!».
«Sei tu che gli hai pestato la coda!».
Nell’udire le vocine dei suoi bambini, Sebastian non poté non sorridere. Decise di stare al gioco.
«Ma sono già andati tutti a dormire il giorno del mio compleanno!», disse: «Che cattiveria!».
Poteva sentire le risatine dei suoi bambini provenire da dietro il divano, il loro nascondiglio preferito.
«… o forse si sono semplicemente nascosti?», continuò Sebastian, girandosi intorno.
«Chi è il deficiente che ha spento tutte le luci?!».
Una luce sinistra si accese in corridoio, rivelando una figura alta e vigorosa.
Hunter Clarington.
Così come comparve, svanì.
«Sorpresa!», i bambini finalmente uscirono allo scoperto, saltando addosso al padre: «Buon compleanno papi!».
Sebastian li salutò con bacio e un dolce sorriso. «Grazie, tesori».
«Non ci crederai mai ma papà si è rifiutato di comprare una torta in pasticceria e sta provando a farne una!», disse il piccolo Colton con un sorrisetto.
«Colton! Era una sorpresa!», lo rimproverò Gabrielle, poi disse: «Comunque ha detto che nessuno deve osare entrare in cucina finché non sarà lui a dirlo».
Sebastian non riuscì a trattenere una risata. «Stupido orgoglio spartano», mormorò, divertito.
Proprio in quel momento lo vide uscire dalla cucina tutto innervosito con i capelli scompigliati e la camicia e i pantaloni imbrattati di farina. Sebastian gli si avvicinò, spavaldo.
«Cosa avevo detto? Lontano dalla cucina», disse Hunter serissimo in volto.  
«Un grembiule sarebbe stato l’ideale, Clarington, non trovi?», scherzò Sebastian, facendolo irritare ancora di più.
«Andare in pasticceria sarebbe stato l’ideale, Smythe. Mai più una cosa del genere».
«Più che una torta sembra che hai fatto una guerra».
«In teoria avrei litigato con il frullatore quindi sì, possiamo definirla una guerra contro gli elettrodomestici».
Sebastian sorrise, divertito. «Ne sono lusingato, sai? È molto carino da parte tua».
«E anche insolito».
«Questo lo rende ancora più carino».
«Voglio vedere se dirai ancora lo stesso quando assaggerai la torta».
«Lo sai che in qualsiasi caso direi che è buona solo perché l’hai fatta tu».
«Sbagli, dovresti dire liberamente ciò che pensi».
«E io sono libero di pensare che tu sia perfetto e che ogni cosa che fai lo sia, quindi anche le tue torte malriuscite».
«Chiamasi esagerazione».
«Chiamasi Hunter Clarington».
Hunter sospirò. «Dimmi un po’, Smythe, ti sei abbuffato di dolci in ufficio? Non si spiega questo tuo improvviso attacco di dolcezza».
«Sono il festeggiato e ogni cosa mi è concessa, posso anche dire cavolate e domani rinnegare tutto», si giustificò Sebastian, poi, malizioso, gli sussurrò all’orecchio: «… e dato che ogni cosa mi è concessa, sai cosa significa questo mio piccolo Clarington, vero?».
Un brivido percorse la schiena di Hunter. «Questa notte non sarà ancora il tuo compleanno», rispose, semplicemente.
«Ma in qualsiasi caso, non penso ti dispiaccia».
«Papà! La torta?», la voce di Gabrielle risuonò dal salotto, riportando Hunter alla realtà.
«La torta, giusto!», Hunter si portò una mano in fronte, precipitandosi in cucina per salvare la torta ormai bruciata.
Sebastian non la smetteva di sogghignare. «Non devi rivolgermi la parola quando ho una torta in forno o quando devo fare qualcosa di importante. Mi distrai», Hunter era profondamente irritato.
«Me ne sono accorto, è questo l’effetto che faccio alla gente», Sebastian sorrise con il suo classico ghigno: «e comunque so di essere irresistibile, ma non è colpa mia se non riesci a controllare i tuoi ormoni e a gestire la tua erezione pulsante».
«Vanesio del cazzo», Hunter era porpora: «La prossima volta niente gesti carini, ti fotti».
«Come sei suscettibile! Sono sincero! Non posso negare l’evidenza, lo dicono anche i tuoi pantaloni».
Hunter lo guardò, truce. «È sorprendente come passi dalla modalità diabete a maniaco sessuale».
«Ho un talento per queste cose».
Hunter scosse il capo, lasciandosi sfuggire un sorriso, uno di quei sorrisi teneri e sinceri che scaldano il cuore. E fu così che Sebastian, inevitabilmente, si sciolse di fronte a quel sorriso dolce e attraente allo stesso tempo.
Sebastian gli si avvicinò, cingendolo dolcemente per i fianchi.
«Cosa vuoi ora?», chiese Hunter, fingendo di essere scocciato.
«Voglio baciarti, semplice», rispose l’altro con naturalezza, lasciandogli una scia di baci lungo il collo.
«La tooorta!».
Colton e Gabrielle tentarono di entrare in cucina, ma la ragazzina si fermò sulla soglia della porta.
«Non si stanno punzecchiando come sempre! Non parlare e fammi sentire cosa si dicono!», sussurrò Gabrielle al fratellino.  
«Perché? Voglio la torta!».
Gabrielle alzò gli occhi al cielo. «La torta l’avremo, non puoi pazientare un attimo?».
«So che siete lì», disse Sebastian divertito, senza nemmeno voltarsi.
Gabrielle sbuffò. «Hai visto? Parli sempre troppo!», disse a Colton.
«Ho detto solo che volevo la torta!».
«Fossi in te non la mangerei, tesoro», disse Hunter, distaccandosi da Sebastian e formando le porzioni.
«È pur sempre una torta e basta il pensiero, no?», sorrise Colton.
«Giusto», concordò Sebastian scompigliandogli affettuosamente i capelli, poi si rivolse a Gabrielle: «E dimmi un po’, signorina, cos’è che io e papà dovremmo dirci di tanto segreto e che tu desideri sentire?».
«Non so, magari una dichiarazione d’amore da film o una cosa del genere», rispose: «Tra di voi fate sempre i duri ma in fondo sapete essere anche dolci».
«Come i cioccolatini!», aggiunse Colton, divorando la sua fetta di torta.
Sebastian rise. «Ebbene, se proprio volete mi renderò ridicolo soltanto perché è il mio compleanno», disse, divertito, poi si inginocchiò di fronte ad Hunter che lo guardò quasi impassibile: «Hunter Clarington, luce dei miei occhi, lo ammetto: anche se sei più bravo a lavare i piatti che a fare le torte e questo è un tutto dire, continuerò ad amarti incondizionatamente».
L’espressione di Hunter era furiosa e divertita allo stesso tempo. Quel ragazzo era impossibile.
«Sebastian Smythe, mia vita e mio ossigeno, anche se continui ad essere un megalomane e un ninfomane di prima categoria, non posso non dire lo stesso di te».
Gabrielle sorrise. «Cosa vuol dire megalomane? E ninfomane? Ha a che fare con ninfe?», chiese Colton, dubbioso.
«Colton, credo sia ora di andare a dormire», disse Gabrielle, facendo l’occhiolino a Sebastian: «Buonanotte!».
«Buonanotte tesori!».
«Gabrielle è terribile!», sentenziò Sebastian divertito quando i bambini uscirono dalla stanza.
«È una Smythe, avevi dubbi?», sorrise l’altro.
«Si è arrampicata sugli specchi: non voleva verificare quanto fossimo dolci, ma quanto fossimo ninfomani».
Hunter rise. «Dov’è ti è uscito luce dei miei occhi?».
«Vogliamo parlare di mio ossigeno!».
«Piuttosto… davvero mi amerai incondizionatamente? O scherzavi?», chiese Hunter, un po’ ironico e un po’ serio.
«Hai anche dubbi? È proprio scherzando che si dice la verità», e con un bacio le minime parvenze di incertezza si dissolsero.

 



Angolo Autrice

Buonanotte(?) a tutti! :D
Alors... ci sono da dire tante cose!
1. Questa OS è il regalino di Natale per Nym e Maiky *coff coff* postato il 15 gennaio xD Ritardo pazzesco ma ormai mi conoscete :P Spero vi piaccia, è tutta per voi! ♥
2. E' il mio primo tentativo di Huntbastian! Io li shippo soltanto come amici, ma mi sto specializzando nel multishipping(?) e mi piace sperimentare scrivendo su nuove ship, quindi spero che questo primo tentativo sia gradito!
3. Allo stesso tempo, è un primo tentativo di daddies! e anche di fluff! Huntbastian :D
In verità, il titolo non mi convince molto e il finale ancor meno, ma per quanto riguarda il resto... sono abbastanza soddisfatta xD
Ci si vede con le long! :D
Alla prossima!
Marta_Gleek

 
   
 
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