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Autore: Totallyawesomegeek    15/01/2014    0 recensioni
Blaine Anderson è stanco di vivere la sua vita sotto i riflettori. Kurt Hummel è in cerca dello scoop che gli garantirà di ottenere il lavoro dei suoi sogni. Il loro incontro cambierà le loro vite per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INTRODUCING BLAINE ANDERSON

 

 
Blaine Anderson amava Los Angeles.
Amava il clima tiepido, il sole che brillava onnipresente sulla città. Amava le lunghe distese di spazio presenti attorno a casa sua e la possibilità di mirare l’orizzonte senza infiniti grattacieli che gli bloccassero la visuale. Los Angeles non lo soffocava, non lo inseguiva. Los Angeles non lo conosceva.
Era quello il motivo principale per cui aveva lasciato la sua preziosa Inghilterra.
A quasi trent’anni, e con una vita sempre ai vertici delle classifiche europee e asiatiche, Blaine aveva imparato l’importanza e il valore dell’anonimato. Era per quello che, nonostante le continue richieste dei suoi discografici, non aveva mai voluto inseguire la fama negli Stati Uniti. Per avere un luogo in cui nascondersi, in cui poter respirare. Lì era solo Blaine. Benestante ma anonimo rispetto a quello che era lo star-system Hollywoodiano.
Ogni tanto una radio sembrava trasmettere una delle sue canzoni, ma nessuno sapeva davvero chi fosse. Poteva passeggiare tranquillamente senza che la gente lo riconoscesse, o prendere un caffè senza essere fotografato a ogni passo.
Era una liberazione.
Non era mai stato un problema di fans, tutt’altro. Amava i suoi sostenitori con tutto sé stesso e sapeva dove riporre la sua gratitudine. No, i suoi fans avevano sempre capito.
Il problema erano i media, i paparazzi e le bugie inventate senza considerazione del male che avrebbero potuto causare.
Ed era proprio quello il motivo per cui si ritrovava sul balcone della sua villa, con lo sguardo fisso sul tramonto, in attesa che qualcosa lo ispirasse a muoversi.
“Blaine” sentì chiamare dal cancello d’ingresso. “Blaine non hai dichiarazioni da rilasciare?”
Chiuse gli occhi tentando di contenere la rabbia. Lo avevano trovato anche lì, pensò. Era stato uno stupido errore, fatto per ingenuità. Aveva fatto amicizia con la donna sbagliata, un’attrice che aveva sempre ammirato da lontano. Lei sembrava dolce e disponibile, sposata da anni con due meravigliosi bambini, e Blaine aveva avuto bisogno di un’amica. Non aveva capito davvero fino a quel momento, quanto la celebrità potesse macchiare l’animo di una persona.
Quella che sembrava un’amicizia sincera infatti si era trasformata in un complotto per far parlare di sé.
La donna, o chi per lei, aveva chiamato i paparazzi, dando i loro dati, e probabilmente spiegando chi Blaine fosse, prima di indicargli dove li avrebbero trovati.
Il giorno dopo i giornali erano pieni di foto. Scatti rubati, che con il sottotitolo giusto avevano dato un un’impressione completamente sbagliata.
Poco importava infatti che Blaine fosse gay. Non significava nulla che in quelle foto non ci fosse altro se non un abbraccio tra amici. La storia ormai era scritta, e i giornalisti si erano interessati a lui. La sua pace era finita.
Sospirò.
Tanto valeva a quel punto tornare alla sua amata Inghilterra. Se avesse dovuto rassegnarsi a essere infelice, almeno avrebbe avuto il conforto della sua famiglia. Non che gli mancasse il grigiore di Londra. Blaine si era abituato subito al clima americano, e aveva adorato la possibilità di prendere il sole tutto l’anno. Ma quella non era la sua gente.
“Blaine” chiamarono di nuovo dall’ingresso. Quella era la fine di tutto. Blaine aveva perso la sua pace.
“Wes!” chiamò senza rivolgere lo sguardo all’interno.  La porta attigua alla sua camera da letto si aprì immediatamente.
“Hai chiamato?” 
Wesley Montgomery, pubblicitario con una carriera stellare, era l’unico uomo di cui Blaine si fidasse ciecamente. Si erano conosciuti da giovani, quasi coetanei, quando nessuno dei due aveva avuto una carriera o un soldo da mettere da parte. Erano diventati amici sin da subito e più tardi quando Blaine aveva deciso di intraprendere la carriera di cantante, Wes era stata la prima persona a cui si era rivolto. Da allora erano stati inseparabili. 
“Sono ancora là fuori” disse indicando il cancello.
“Non c’è modo di farli andare via.”
“Nessuna dichiarazione da parte di Sheyla?”
“Solo “no comment”. Quella donna ha una faccia di pietra. Ti ha messo volontariamente in questa posizione e non si è curata neanche di rettificare. Blaine, devi fare qualcosa per difenderti. Dai ai paparazzi quello che vogliono e se ne andranno.”
“Non può essere questa la soluzione Wes.”
“E cos’altro possiamo fare? A meno che tu non voglia querelare Sheyla per quello che ha fatto..”
Blaine alzò lo sguardo fulmineo in quello del suo migliore amico.
“No” riprese Wesley preoccupato. “No Blaine. È un’attrice importante, se perdessimo ci spillerebbe fino all’ultimo centesimo, e non c’è modo di dimostrare che abbia chiamato i paparazzi.”
“Iniziamo dal giornale allora” disse poggiando i gomiti sul balcone e sporgendosi a guardare il prato sottostante. “Si difenderanno dicendo di essere stati chiamati, e allora potremo trascinarla in mezzo alla bufera.”
“Blaine sei sicuro di volerti impelagare in questa storia? È solo gossip. Dovresti concentrarti sulla promozione del nuovo album e la preparazione del prossimo tour.”
“Sono stanco Wes” ammise sfregando la fronte in un gesto irritato. “Faccio questo lavoro da tanto tempo. Ciò che prima mi rimbalzava addosso, adesso crea un’ammaccatura.”
Il silenzio tra di loro venne interrotto dalle grida dei paparazzi che chiamavano il suo nome. Wes alzò gli occhi al cielo esasperato.
“Sei sicuro?” chiese infine.
“Sicuro come non mai” rispose avviandosi all’interno. “Adesso andiamo. Ogni momento è quello giusto per iniziare una guerra.”
“Cosa? Blaine, adesso?” chiese seguendolo attraverso la villa. “Blaine riflettici” tentò mettendosi tra lui e la porta d’ingresso. “Datti qualche giorno di tempo per ponderare i pro e i contro di questa cosa. Deve essere una scelta ragionata, non fatta d’impulso.”
“Non ho bisogno di rifletterci” lo liquidò aprendo la porta e dirigendosi al cancello. I paparazzi erano più di quanti non avesse immaginato. Erano tutti in attesa, con il naso in su, probabilmente consapevoli di dove si trovasse la sua camera da letto. Blaine si avvicinò a passo spedito, si passò una mano tra i capelli nel tentativo di calmarsi e sospirò.
Tipico. Avevano urlato il suo nome tutta la giornata, e quando finalmente aveva deciso di farsi avanti nessuno lo aveva notato.
“Mi stavate cercando credo” esordì senza attendere che lo notassero. Fu un attimo, poi i flash partirono accecandolo e un migliaio di domande lo affollarono.
Alzò una mano nel tentativo di zittirli. Wes accanto a lui, rimase in silenzio.  Quando la situazione si calmò riprese a parlare.
“Vorrei rilasciare una dichiarazione” disse con quanta più calma riuscì a trovare. I paparazzi sembravano pendere dalle sue labbra e Blaine si sentì pervadere da un moto di disgusto. “Come potete immaginare, quello che ho da dirvi ha a che vedere con quanto è stato scritto in questi giorni su una mia presunta relazione con Miss Ewinton e nonostante il suo “no comment”, ci tengo a precisare la mia posizione” continuò. “Sono gay” annunciò a quel punto allargando le braccia in un segno di ovvietà. “Se aveste fatto le vostre ricerche probabilmente adesso non saremmo qui, ma a voi non importa, vero?”  I paparazzi rimasero in silenzio stupiti, Blaine incrociò le braccia al petto. “Tempo fa non avrebbe fatto differenza, ma siete caduti male, perché adesso mi interessa. Lo dico qui in anteprima, quindi aggrappatevi a questo scoop finché potete. I miei avvocati depositeranno una querela nei confronti del giornale responsabile di tutto questo entro domani. Questa causa non finirà in un patteggiamento. Per quanto riguarda Miss Ewinton, suppongo sarà chiamata a dare la sua versione dei fatti. Io non sono un rovina famiglie” disse poi. La voce bassa per la rabbia. “Non lo sono da gay, non lo sarei stato da etero. Ci sono dei bambini di mezzo, e una famiglia innocente. E se nessuno si preoccupa di difenderli, vorrà dire che parlerò io per loro.”
Era sceso il silenzio assoluto tra i giornalisti. Non sapevano probabilmente come rispondere a una star che li affrontava faccia a faccia. Era una cosa che pochi probabilmente potevano vantarsi di aver ottenuto.  “Questo era il mio paradiso sicuro, e il fatto che voi non aveste la più pallida idea di chi fossi è prova sufficiente di quanto dico. Ma se devo finire nella bufera, sarà secondo i miei termini.”
Senza lasciare il tempo ai giornalisti di fare alcuna domanda tornò indietro. Le domande lo seguirono anche quando si fu richiuso la porta alle spalle.
“La notizia raggiungerà l’Inghilterra e l’Europa in un batter d’occhio” lo avvertì Wes.
“Lo so.” Sospirò. “Finiamo questa cosa e torniamo a casa.”
Tornò in camera sua, a quel balcone che lo aveva confortato durante gli anni più affollati del suo successo. Non era più la stessa cosa. Il sole che tramontava dietro la collina non lo rilassava, il silenzio attorno a casa sua non lo proteggeva più.
Blaine Anderson aveva amato Los Angeles con tutto sé stesso.

Nota finale: and i’m back.
Questa storia è nata tanti anni fa, ispirata ai tempi, dalla vita della mia pop star preferita. Non l’ho mai terminata, ma la trama è rimasta sempre in un angolino della mia mente in attesa di essere resuscitata.
Ed eccoci qua.
Altra comunicazione di servizio. Sto progettando una serie di one-shots riguardanti “Where’d you go” e “Don’t let me go” quindi se ci fosse qualcosa di cui voleste leggere, mandatemi un messaggio ed esaudirò la vostra richiesta.
Nel prossimo capitolo: Introducing Kurt Hummel.
*hugs*
   
 
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