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Autore: Lady Kid 1412    02/06/2008    6 recensioni
Conan guardò la finestra, una fitta pioggia bagnava i vetri – Sono sicuro che Kid non rinuncerà mai a questo colpo... ed io sarò lì-
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquilla giornata di sole e molte persone approfittavano della bella giornata per uscire a fare una passeggiata o per fare shopping nei negozi del centro.

“Mamma sono stanco, dove stiamo andando” chiese un bambino di sei anni con i capelli castani e lo sguardo intelligente.

“Un po’ di pazienza... ecco vedi quel bar laggiù è lì che dobbiamo andare” disse una donna dai capelli lunghi che teneva il bambino per mano.

La donna aprì la porta a vetri del bar, “Benvenuta signora” disse cordialmente un cameriere “Vi cerco un tavolo”

“Non serve, mi stanno aspettando”

“Capisco, lei è la persona che attendono al tavolo 26, prego da questa parte” detto questo, il cameriere accompagnò la donna e il bambino lungo un corridoio pieno di foto che raffiguravano dei prestigiatori intenti a svolgere le loro magie.

“Scusaci per il ritardo” disse la donna una volta entrata nella saletta riservata, dove un signore era seduto

“Non scusarti, sono arrivato da poco” l’uomo sorrise.

 

Conan era seduto sul divano dell’agenzia, intento a leggere un nuovo libro di Sherlock Holmes, mentre Kogoro riposava sulla sua scrivania.

“Sono tornata!” disse Ran entrando in casa

“Ciao Ran” disse Conan senza distogliere lo sguardo dal libro

“Che peccato ha ricominciato a piovere e il meteo dice che non smetterà fino a domani”

“E allora? Non devi mica uscire stasera” disse Kogoro osservando la figlia

“Lo so, ma stasera Kid doveva fare un nuovo furto... forse rinuncerà”

“Cosa?” Conan chiuse il libro “Kid tenterà un nuovo furto stasera?”

“Sì, al museo di Beyka” disse Ran

“Secondo me non riuscirà a rubare nulla con questo tempo” rise Kogoro

Conan guardò la finestra, una fitta pioggia bagnava i vetri – Sono sicuro che Kid non rinuncerà mai a questo colpo... ed io sarò lì-

 

“Ciao piccolo”

“Salve, mi chiamo Shinichi Kudo” disse il bambino stringendo la mano all’uomo

“Piacere di conoscerti, io sono...”

“Papà! Vieni a giocare?” un secondo bambino era entrato nella stanza correndo

“Ehi, non si saluta? E comunque ora devo parlare con Yukiko... perché non vai a giocare con Shinichi” disse l’uomo, mentre il piccolo sbuffò annoiato “Va bene... ”

“Non sapevo avessi un figlio”, disse Yukiko sorridendo

“È già... un piccolo terremoto” ammise l’uomo

“Vieni a giocare?” disse il bambino guardando Shinichi che sorrise

“Si certo”

“Shinichi non allontanarti...”

“Troppo tardi... sono andati” disse l’uomo a Yukiko indicando i due bambini che uscivano dalla stanza correndo.

I due bambini arrivarono al parco che si trovava a pochi isolati dal bar e iniziarono a giocare.

 

“Che strano... come mai non c’è nessuno in giro?” disse Kid guardandosi intorno, mentre delicatamente alzava la teca dove era contenuta una preziosa pietra antica.

“Fatto” sorrise il ladro prendendo la gemma, quando una nuvola di gas si alzò dal piedistallo dov’era contenuta la pietra.

“Cos..”

“Sei nei guai Kid” l’ispettore Nagamori e i suoi uomini uscirono dal loro nascondiglio circondando il ladro “quello era gas soporifero, tra qualche minuto ti addormenterai e finalmente potremmo catturarti” rise il poliziotto

“Sempre se riuscite a prendermi” disse Kaito gettando a terra una piccola bomba luminosa che accecò tutti i presenti.

Quando la luce tornò normale, tutti rimasero a bocca aperta... Kid era sparito.

 

“Mi spieghi come fai?”

“Cosa?”

“Mi trovi sempre... non ha senso giocare a nascondino contro di te”

“Guarda che anche tu sei bravo, ci ho messo molto per trovarti” Shinichi si sedette su una delle panchine del parco “Facciamo così... ti concedo la rivincita?”

“Va bene”

“Preparati a perdere di nuovo” disse Shinichi sorridendo

“Stavolta ti sarà difficile vincere”

Detto questo il bambino, si allontanò mentre Shinichi ricominciò a contare.

Uno... due... tre...

Una volta finito Shinichi iniziò a cercare l’amico per tutto il parco

-Caspita... si è nascosto davvero bene- pensò Shinichi controllando che il bambino non raggiungesse la panchina.

“Shinichi!” il bambino si voltò sentendo la voce della madre “Ehi Shinichi, vieni qua un attimo”

“Ma dov’è?” disse guardandosi intorno – Possibile che lo abbia immaginato?- pensò Shinichi.

“Ti sei distratto” disse l’amico di Shinichi ridendo alle sue spalle .

“Non è giusto... avevo sentito che mi chiamavano”

“Shinichi” disse nuovamente una voce simile a quella di Yukiko, “Dovresti ammettere la sconfitta”

I due bambini si guardarono negli occhi

“Sei stato tu” disse Shinichi sorpreso

“Ahah, hai visto che bravo sono”

“Come hai fatto?”

“Guarda...” detto, questo ruotò la mano destra facendo apparire una carta da gioco, l’asso di picche “Mio padre mi ha insegnato tutti i trucchi che conosce”

“Shinichi!” Yukiko chiamò il bambino e stavolta era davvero lei “Dobbiamo andare”

“Uffa...” sbuffò Shinichi “Volevo giocare ancora”

“Ho un’idea” disse l’altro bambino prendendo la carta da gioco e strappandola in due, poi con una penna scrisse K.K. sulla carta.

“Ecco questa carta è il simbolo della nostra amicizia, quando metteremo insieme le due metà, giocheremo nuovamente insieme, va bene?” 

“Si!” sorrise Shinichi prendendo la carta e scrivendo S.K. una volta scritto la porse all’amico.

“Ricordati la promessa”, disse Shinichi correndo verso la madre

“Anche tu” disse il bambino sorridendo     

 

“Maledizione...” disse Kid sedendosi a terra, mentre una tenue pioggia gli bagnava il volto “Non ho nemmeno la forza di alzarmi... fortuna che mi sono allontanato”

“Non abbastanza a quanto pare...” Kaito si voltò, incrociando lo sguardo di Conan

“Come facevi a sapere che mi sarei rifugiato in questo tetto...”

“Sono un detective” Con le sue ultime forze Kaito sorrise, “Stavolta hai vinto tu” e detto questo, si addormentò.

“Già...” Conan si avvicinò a Kid con l’intenzione di vedere il vero volto del famoso ladro fantasma.

Stava per togliergli il monocolo quando un oggetto attirò la sua attenzione, in una tasca interna della giacca c’èra un pezzo di carta rovinata.

Era la metà di una vecchia carta da gioco raffigurante un asso di picche, e nel bordo c’erano scritte due lettere, S.K.

 

 

Il sole splendeva alto nel cielo e uno dei suoi raggi svegliò Kaito, che sorpreso si guardò intorno – Forse ho solo sognato di vedere quel bambino... meno male- stava per andarsene quando vide la carta da gioco che teneva sempre con sé appoggiata a terra.

La raccolse e nonostante la sorpresa Kaito sorrise.

La carta era stata aggiustata con del nastro adesivo, e in mezzo alle due scritte, K.K. e S.K. avevano scritto “Il gioco continua... ti concedo la rivincita"

 

  
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