Là in fondo al prato, all'ombra del pino
c'è un letto d'erba, un soffice cuscino
il capo tuo posa e chiudi gli occhi stanchi
quando li riaprirai, il sole avrai davanti.
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio,
qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio,
qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare
qui è il luogo in cui ti voglio amare.

-Che bella questa canzone, mamma.
-Ti piace, tesoro?
-Si, molto.
-Bene, allora chiudi gli occhi e cerca di dormire. Intanto io finisco di cantare.
-Va bene.

Là in fondo al prato, nel folto celato
c'è un manto di foglie di luna illuminato.
Scorda le angustie, le pene abbandona.
Quando verrà mattina, spariranno a una a una.
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio,
qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio.
Qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare
qui è il luogo dove ti voglio amare.

-La piccola dorme?
-Si
Mi siedo sul divano accanto a quel fantastico uomo di mio marito che ormai Peeta è diventato. Sono passati anni da quanto ci siamo sposati, e io ancora non riesco a capire cosa abbia trovato di tanto bello in me da spingerlo a sposarmi. Ancora non riesco a credere di averlo sposato. Mi sento ogni giorno più fortunata. 
Mi accarezza i capelli e nel frattempo mi guarda. In un modo strano.
-Che c'è?
-Niente, è che...sei bellissima. E, ora come ora, non riuscirei mai a vivere senza di te.
Sorrido.
-Ti amo, Peeta.
-Ti amo anch'io, Katniss.
Mi abbraccia e rimaniamo così per cinque minuti buoni.
-Andiamo a trovare Prim, domani?
Peeta mi guarda sorpreso. Non gli avevo mai chiesto di andare da lei. Non ero ancora riuscita ad andare a trovarla fino ad ora.
-Sei sicura?
-Si. Mi manca. Voglio parlarle. E presentarle la sua nipotina.
-La nostra piccola Rose.
-Già.
-D'accordo. Se è questo che vuoi, allora andremo a trovarla.
-Grazie Peeta.
*IL GIORNO SEGUENTE*
-Rose! Andiamo o faremo tardi!
-Arrivo mamma!
La vedo scendere. Sento le lacrime pungermi gli occhi. Indossava gli stessi vestiti che Prim indossava alla mietitura. Peeta le aveva pettinato i capelli in due trecce. Proprio come Prim.
-Dove hai preso quei vestiti, tesoro?
-Li ho trovati in soffitta. Come sto?
-Benissimo. Sei stupenda.
Trattengo le lacrime e poi, infilandole il lembo della camicia nella gonna, le dico:
-Ma tieni dentro la tua coda, paperella.
La abbraccio e in quel momento mi sembra di abbracciare la mia adorata sorellina qui con me, anche se sono consapevole che questo non sarà mai più possibile. Mi stacco e la guardo nei suoi stupendi occhi color ghiaccio.
-Sei l'esatta copia di tua zia, sai?
-Non potrei desiderare di meglio. Ho ereditato il suo ruolo da paperella.
Lei ride. E non c'è cosa più bella. 
-Si.- rido anch'io.-E non c'è persona più adatta a ricoprire quel ruolo. Le stai facendo onore.
Ed è la verità. Sta ricoprendo quel ruolo alla perfezione. Sta rendendo onore alla mia piccola Prim. Alla mia piccola paperella.



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*SPAZIO AUTRICE*
E' la seconda one shot che pubblico oggi. Mi sto divertendo ahahahahah comunque, questa è un po più scarsa dell'altra. L'altra mi piace di più. Spero che vi piaccia lo stesso. Recensite e fatemi sapere che ne pensate :)