Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: love_fool    02/06/2008    3 recensioni
Di fronte a me si presentava la pianta di fiori più bella su cui avessi mai posato gli occhi.
Fissai intensamente le rose bianche di cui i miei occhi si stavano nutrendo, desiderosi di ricordare che esisteva ancora qualcosa di puro in quell’inferno chiamato terra.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

||Bloodflowers||



Mi trascinavo per casa in preda ad un incontrollabile nervoso da circa un’ora ormai.
Sapevo che avrei dovuto calmarmi, ma al momento mi era proprio impossibile, nemmeno sforzandomi profondamente.
Non avevo idea di come occupare il mio tempo inesauribile.
Avrei potuto passare del tempo con la mia “famiglia”. Persone con cui convivevo da poco meno di un anno e che non mi andavano a genio.
Scartai subito l’idea. Ero già fin troppo nervosa, senza aver bisogno della presenza di persone a me poco gradite ad aggravare la situazione.
Certamente me ne sarei potuta andare. Dopotutto con loro non avevo nessun legame e non dovevo dipendere da nessuno, stavo benissimo per conto mio.
Ma non sapevo dove sarei andata. O cosa avrei fatto dopo.
No, dovevo rimanere esattamente dov’ero. Non avrei permesso al mondo di essere ulteriormente sporcato dalla mia presenza.
Il mio aspetto.
Il mio perfetto aspetto.
Alzai lo sguardo verso il vetro che rifletteva in ogni perfetto dettaglio la mia figura, i miei tratti somatici.
Incrociai uno sguardo profondo, nero.
Un nero carico d’odio e disgusto per ciò che rappresentavo.
All’apparenza bellissima, il riflesso di un angelo.
All’interno però, custodivo tutt’altra essenza. Ero un mostro. Un mostro dal cuore gelido e fermo.
Un mostro nel cui corpo non scorreva sangue, ma che di quello stesso liquido scarlatto era costretto a nutrirsi.
Decisi di studiarmi, fissando ancora una volta all’interno della mia mente ogni singolo particolare della mia nuova bellezza.
Il viso di forma ovale, incorniciato da una cascata di morbidi e lunghi capelli biondi.
Il naso perfettamente proporzionato al resto del viso.
Le labbra carnose e tentatrici, che mai più avrebbero potuto essere rosse. Se non grazie al sangue che le avrebbe imbrattate dopo una battuta di caccia.
La pelle dall’incarnato impeccabile e candido.
Non associavo il candore alla mia immagine. In fondo, quale mostro avrebbe mai potuto essere candido?
Ogni giorno, dalla mia “rinascita”, mi fissavo, cercando –invano- qualche cambiamento.
Per una bellezza del genere avrei impegnato ogni parte di me stessa.
E così era stato.
Avevo guadagnato bellezza sovrumana, ma avevo ceduto qualcosa di mille volte più importante: la mia anima. Non avrei avuto un lieto fine, non avrei potuto espiare le miei colpe per poi giacere nella tranquillità dei campi elisi alla fine dei miei giorni.
Mi fissai nuovamente gli occhi neri.
Avrei dovuto cacciare, nutrirmi. Non era saggio essere assetata. Ma non uscendo mai di casa –abitata da miei simili- chi avrei mai potuto aggredire in preda alla sete?
Ero testarda, fin troppo, oserei dire. Non volevo darla vinta alla mia natura, cercavo di resistere, ma sapevo che alla fine avrebbe vinto lei.
Avrei dovuto soccombere di fronte alla sua inarrestabile potenza.
Avrei dovuto smetterla con quella routine quotidiana, non mi faceva bene.
Al contrario, mi faceva sempre più impazzire di rabbia.
Certo, mi meritavo ogni momento di lotta interiore e dolore, ma non per questo avrei dovuto cercarli volontariamente.
Distolsi lo sguardo cercando di imprimere tra i miei pensieri il fatto che avrei dovuto iniziare ed accettare ciò che ero diventata.
Il mondo non si sarebbe più trovato davanti Rosalie Hale.
No. Avrebbe fronteggiato una nuova Rosalie.
La Rosalie più bella che si potesse immaginare, la creatura più bella del pianeta.
La Rosalie dalle sembianze serafiche.
L’angelo dalle ali sporche e corrotto dal male.
Volevo piangere, ma non mi era concesso.
Da creatura maligna quale ero, non ero certamente in grado di replicare un’azione tanto umana, simbolo di liberazione interiore e purezza.

A velocità impressionante uscii di casa in cerca di aria fresca.
Un diversivo con cui distrarmi.
Arrivai nel giardino colorato. Colore dovuto alla moltitudine di fiori appena sbocciati, i quali emanavano un profumo delicato e delizioso.
Mi arrestai e sedetti sulla panchina bianca persa in mezzo a quell’intreccio di fiori e piante.
Di fronte a me si presentava la pianta di fiori più bella su cui avessi mai posato gli occhi.
Fissai intensamente le rose bianche di cui i miei occhi si stavano nutrendo, desiderosi di ricordare che esisteva ancora qualcosa di puro in quell’inferno chiamato terra.
Mi erano sempre piaciuti i fiori. Nella mia vita da umana spesso mi fermavo in qualche campo a raccoglierne, per poi adornare i miei capelli o semplicemente posarli in un vaso.
Adoravo il venticello leggero che frustava delicatamente sui fiori, andando così a riempirmi e polmoni con le loro fragranze raffinate.
Inoltre ero sempre stata paragonata a un fiore, a causa della mia bellezza.
A volte me la prendevo poiché la bellezza dei fiori è effimera, dopo pochi giorni scompare. Sospirai al pensiero di quei dolorosi ricordi.

Mi alzai e mi chinai sulla pianta per poter cogliere una rosa.
Immediatamente mi arrestai, lasciando la mano sospesa in aria.
Non potevo cogliere quelle rose bianche.
Le avrei macchiate con il mio tocco.
Non ero degna di posare le mie mani che si erano macchiate di omicidio e sangue su quelle rose.
Le avrei rovinate, trasformate nel riflesso di me stessa: bella e imbrattata di peccato e sangue.
Sarebbero diventate indegne di esistere.
Non avrei fatto questo nemmeno a dei semplici vegetali.
Fuggii immediatamente da lì.


Ho scritto questa piccola storia stamattina, guidata dalle note di "Bloodflowers" dei Cure (canzone che merita tantissimo, quindi procuratevela XD).
Avevo sempre voluto scrivere una storia su Rosalie (che in tutta la serie ritengo il personaggio più simile a me *_*) però per paura di rovinarla non l'avevo mai fatto.
Ditemi se ho fatto bene a scriverla, oppure se è meglio che mi concentri su altri personaggi (ovvero senza alcuna perifrasi: "mi ha fatto schifo, lascia perdere Rosalie" "va bene T_T" ndMe medesima).
Commentate, vi prego, mi fa un immenso piacere sapere quello che le persone pensano di ciò che scrivo. La pianto qua perchè è più lungo il mio commento finale, della storia ahaha

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: love_fool