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Autore: Queen Of Hurts    15/01/2014    2 recensioni
{Per il compleanno di Camy, la mia Gatta♥- Halloween_ su EFP} { Au!Alice in Wonderland World} {Chesire Cat!Tsurugi Kyousuke; Mad Hatter!Taiyou Amemiya; Alice! Sorano Aoi; Hare!Nishizono Shinsuke}
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Dalla storia~
Prendere il thè è sempre una cosa abitudinale, per ogni giovane Lady degna di portarsi appresso quest’appellativo.
Tazzine di porcellana rifinite con dipinti floreali dalle tinte tenui, tipiche immagini riprese dai bei giardini delle grandi magioni. Thè verde alle erbe aromatiche, quelle che le grosse navi risiedenti al porto cittadino si vedono costrette a trasportare da paesi remoti, come l’India o la misteriosa Cina. Pasticcini pieni di panna dal colore più brillante della soffice neve, di cui sono sempre generosi di farne uscire un po’ dai suoi bordi maldestramente ricomposti. E come ingrediente finale, ma sempre immancabile, le migliori compagnie: signori di alto rango, Lady dal sangue reale o qualche giovane Lord il cui sguardo di ogni fanciulla è pronto a offrirsi ben generoso.
Questo è, per l’alto borgo inglese, il classico e rispettabile thè. [...]
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Auguro a tutti coloro che leggeranno una buona lettura! ♥
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Aoi Sorano, Nishizono Shinsuke, Taiyou Anemiya, Tsurugi Kyousuke
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tra tazzine infrante,  brevi spiegazioni di pazzia e buone notti rivelate al vento:.








Prendere il thè è sempre una cosa abitudinale, per ogni giovane Lady degna di portarsi appresso quest’appellativo.
Tazzine di porcellana rifinite con dipinti floreali dalle tinte tenui, tipiche immagini riprese dai bei giardini delle grandi magioni. Thè verde alle erbe aromatiche, quelle che le grosse navi risiedenti al porto cittadino si vedono costrette a trasportare da paesi remoti, come l’India o la misteriosa Cina. Pasticcini pieni di panna dal colore più brillante della soffice neve, di cui sono sempre generosi di farne uscire un po’ dai suoi bordi maldestramente ricomposti. E come ingrediente finale, ma sempre immancabile, le migliori compagnie: signori di alto rango, Lady dal sangue reale o qualche giovane Lord il cui sguardo di ogni fanciulla è pronto a offrirsi ben generoso.
Questo è, per l’alto borgo inglese, il classico e rispettabile thè.
Quando Aoi finì di spiegarglielo, si ritrovò un’espressione confusa da parte dei suoi compagni a quel grande tavolone sempre addobbato per una buona tazza d’infuso caldo. E’ raro che sul volto dei due l’espressione che marca i lineamenti dei loro visi sia diversa dalla quotidiana ilarità.
La blu non può far a meno di sorridere, facendo ben attenzione dal non mostrarsi agli altri.
“Scherzi Aoi?” non è un tono duro, solo pieno di meraviglia, come quella di un bambino di fronte ad una nuova e inaspettata scoperta, quella che è sempre pronta a rovinarti la giornata a suon di ripensamenti. Il cappellaio continua a guardarla mentre con le lunghe dita ripercorre freneticamente i bordi della tazza mancante di manico e piena di crepature, segno di ripetute ricomposizioni dopo l’ennesimo volo a terra.
“Ovvio che scherza!" "Non ci credo!” Aoi fa in tempo a scansarsi prima che il rumore di porcellane rotte possa riversare i suoi cocci sulla sua nuca. Dal leprotto c’era da aspettarselo, non ci vi poteva far nulla. Quando le idee non erano molto nei suoi limiti, aveva l’impulso irrefrenabile e incontrollato di lanciare ogni tipo di oggetto, in legno o in porcellana, contro l’interlocutore con il quale la conversazione stava lentamente prendendo una piega sbagliata.
La ragazza osservò di striscio la figura dello stregatto, comodamente seduto ai bordi del tavolo. Ben lontano dal cappellaio, com’era suo solito fare date le continue dispute a cui si andava ad assistere ogni qualvolta vi era un loro incontro. Lo vedeva rigirarsi tra le mani, indeciso sul da farsi, un pasticcino dal colore simile al prato sottostante, di un verde poco adatto a un dolce. Appena lo vide alzare lo sguardo su di lei notò il leggero annuire con la nuca dalla tinta blu scuro, invitandola a continuare e, automaticamente, assicurandola sul fatto che ne sarebbe uscita illesa.
“Invece non scherzo è così che si prendono i thè nel mio mondo” lo sbigottimento iniziale dei due buffi individui si trasformò ben presto in indignazione. Le tazze cominciarono a volare e i piattini a vibrare, causa dei movimenti caotici delle loro gambe che battevano furiosamente il suolo fangoso. Lo stregatto non poté non sorridere sardonico, mentre si portava alla bocca la tazza fumante.
Aoi chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni l’aria impregnata di umido e bruciato, odore oramai segno di quel posto ove il tempo aveva smesso di trascorrere lasciando dietro a se anche i suoi residenti. Sapeva che quel ricordo tanto vivido da sembrarle ogni volta reale si sarebbe lentamente sbiadito nell’esatto istante in cui i suoi occhi incontreranno la tenue luce del giorno, quella resa accettabile dallo strato di vetro di una qualche finestra. Quei ricordi, quei momenti carichi di quella magia che non può fare a meno di trascinarti di conquistarti si spegneranno come la luce che li accompagna.
“Hey Aoi tutto bene?” chiese il ragazzo dai capelli dal color del tramonto, dalla sfumatura mesta e invitante, portando una mano chiara davanti alla visuale della giovane. Il guanto che ricopriva il palmo piatto, quello perennemente ustionato dal fuoco che ribolliva sottostante alla teiera, era fradicio, profumava di cannella.
“Sì Taiyou.” cominciò la giovane. Poi, dopo aver respirato a pieno il buon odore che la circondava, sorrise e riprese senza aspettarsi una risposta a quel quesito “ Sai un’altra cosa che succede nel mio mondo?” posò la tazzina, che si andò subito a frantumare al tocco con la sua superficie gemella del piattino dei dolciumi, e lo guardò dritto negli occhi con un’espressione solidale.
“Parla!” fu la semplice risposta che la lepre, gli concesse sistemandosi meglio sul piano del tavolo, in modo da non mostrarle troppo e orecchie sotto la fascia color azzurro. Era il classico modo che osava usare durante un eccesso di nervosismo, molto evidente in quel preciso istante.
“Una Lady, come da protocollo, non deve mai mostrarsi scomposta o poco curata, davanti a degli uomini o altre sue coetanee." Si considera la cosa come sinonimo di stranezza” il sorriso del cappellaio tornò a disegnargli il volto cancellando l’espressione di pochi attimi addietro, fuori luogo dal carattere abituale del ragazzo ."
“Un po’ come essere matti?” disse mentre si risistemava il cappello sulla nuca facendo scendere, dai suoi bordi, la polverina biancastra dello zucchero velato, presente sui pasticcini. Quella tuba bruciacchiata lo accompagnava sempre, come se la sua sola presenza fosse un elemento fondamentale per il sostentamento di una quotidiana mattinata.
“Un po’, ma questo mi pare di avertelo già spiegato: tutti i migliori sono matti” la ragazza provò l’impulso di sorridere all’idea, se non la giusta visione di un futuro ben prossimo, di un giovane fanciullo che la inviata a danzare su un tavolino pieno di tazze mentre una piccole lepre era intenta a colpirli, in maniera molto imprecisa, con le posate in argento.





Intanto lo stregatto era rimasto a guardare, tranquillo nel suo consueto abito blu mare rifinito dal color violaceo. In mano continuava a tener stretta, come in una morsa, il pasticcino dall’aria ben poco invitante trovato sul tavolo, facendolo riservare sulla tovaglia il suo contenuto. Non sembrava essere in alcun modo interessato a osservare, nonché a partecipare, a quella indecente conversazione, che di logico aveva ben poco. Quella scena si era ripetuta tante di quelle volte da fare sembrare le giornate, trascorse con infinita lentezza, come una fotografia, troppo sbiadita ma pur sempre tale: scenari simili, personaggi identici, di cui l’unica sbavatura sembrano gli abiti indossati, e sensazioni cariche di gioia a volte difficili da cogliere per chi è solo un semplice spettatore. E lui lo era.
Si riavviò una ciocca blu sulla nuca osservando la figura di quella ragazza che da quel mondo non proveniva. Quel mondo che veniva costantemente descritto con la presenza costante di colori caldi e illusori, ma realmente, sotto lo strato superficiale, freddo e grigio come la nebbia di novembre. Un mondo dove si credeva esistesse solo la pace ma dove, col tempo, si era insidiata la pazzia e la guerra per il trono. Era buffo, tutto sommato.
Sorrise al pensare questo.
“Hey, Kyousuke, tutto bene?” si riscosse dal fluido chiaro e spumoso della tazza posta al suo fianco, nuovo oggetto di ‘interesse’. solo la suono di quella voce, debole e curiosa. Il ballo si era concluso, come il lancio frenetico dell’argenteria, e l’attenzione dei presenti a era riversata su di lui.
“ Credo di sì, Aoi". "Credo proprio di sì ” chiuse gli occhi e i suoi pensieri si fusero con le sue fantasie, mentre i rumori di festa si ripetevano all’infinito. Riuscì a produrre solo un piccolo rumore, non udibile se non a chi vi fosse trovato al suo fianco.
“Notte’, mia cara signorina”

























 
Angolo di una giovane ed inesperta Regina:.
Oh, buon serata a tutti! ♥~
Se siete arrivati a leggere queste parole conclusive deduco di avervi colpito un pochino, spingendovi a leggere queste righe. Beh, la cosa mi fa immensamente piacere.
Questa storia la dedico di cuore per il compleanno della mia Stregatta! Auguri in anticipo!
Spero che ti sia piaciuta, come lo spero anche agli altri.
Scusate ma ora devo andare,
The Queen

 
   
 
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