Be Good To Me.
Alzo gli occhi e ti vedo. Maledizione, hai un sorriso dolcissimo.
“Ehi Em!” esclamo, cercando di attirare la tua attenzione.
Mi guardi anche tu, con quei tuoi occhioni castani che farebbero rinvenire un morto. Ed io lo sono quasi, di fronte alla tua bellezza. “Gerry…” sussurri con voce gentile. Arrossisci vagamente.
Poi noto come sei vestita. Hai forse deciso di farmi impazzire, stasera? Dai dove diamine hai tirato fuori quel delizioso tubino a balze? E poi sai benissimo che adoro il bianco ed il nero assieme.
“Fa caldo, oggi” mormori, guardandoti attorno. Siamo lontani dal tappeto rosso, invisibili agli occhi dei fotografi. Oserei dire: per fortuna. “Già…” replico in risposta, vagamente disinteressato. Ci mancavano anche le allusioni sessuali! Oddio, io sento fin troppo caldo.
Torni a guardarmi con i tuoi occhi da cerbiatta. “Beh.. Ge? Cosa mi racconti?” domandi, con innocenza.
“Che ti voglio baciare”. Pffft. No, non l’ho detto per davvero. E poi, è una balla. Io… baciare lei… cioè, è… come una sorellina, dai. Cazzo, tra noi ci sono diciassette anni di differenza.
“Mah… niente… nuovo film, le solite cose..” replico, con un pizzico di noia.
Sulle tue labbra rosse spunta un sorriso pungente. “Non ti credo neanche se me lo giuri!” cinguetti, con la tua voce cristallina “Ho letto quei giornali di gossip…” aggiungi poi, a bassa voce.
Io aggrotto le sopracciglia. “Em… avevi promesso che non lo avresti fatto…” ti ammonisco. Cavolo, non può fidarsi di quelle riviste. E poi di cosa stava parlando?
Sbuffi. “Che altro posso fare se non ridere un po’ di quello che scrivono?” borbotti, con un sorrisetto.
“Magari pensare alla tua vita?” la provoco. Ok, sono stato un po’ acido. E la sua presenza.
“Magari essere più gentile?” mi fai il verso, assottigliando gli occhi.
Io rido, palesemente. “Non lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?” le dico, a voce più bassa del solito. Non è che sto… Dio mio, sto flirtando con Emmy Rossum.
I tuoi occhi si velano di qualcosa che non avevo mai visto fino ad ora. “Mai pensato che non volessi rispondere alla tua domanda?” sussurri, sporgendoti verso di me.
Non puoi avere un profumo così buono. È lo stesso che avevi quando recitavamo insieme. Cielo, non può essere il tuo. Dev’essere sicuramente artificiale.
Ti guardo negli occhi, e per un attimo sono più che certo che se ci provassi con te, non ti opporresti. Ma poi…? Mi schiarisco la voce e ritorni con la schiena dritta, a distanza di sicurezza.
“Beh…io vado… devo…” sussurri. Sembri confusa.
Non ti preoccupare, piccola. Lo sono anch’io. “Ciao Em. Buona serata” ti dico, gentilmente.
“Ah Gerry…” mi chiami, facendomi voltare dietro di te. “Ti sta bene questo smoking nero” esclami, facendo segno di ok con le dita. Il tuo sorriso enorme non mi lascia certo indifferente. Sorrido anch’io.
“Anche tu sei favolosa” aggiungo e poi mi volto.
Cazzo, non era un complimento da amico.
***
Faccio un respiro profondo e mi guardo attorno. Sul red carpet ci sono Brad e Angelina. Quanto sono deliziosi… Oh… arriva anche…
Cameron Diaz.
Spalanco gli occhi: è troppo
bella, anche con gli anni che ha. Però non mi piace il suo vestito: le fa le
gambe tozze. Maledizione. Devo
smetterla di parlare male di lei. Non posso, davvero. È una brava attrice, non
merita nessuna critica. Ma porca vacca,
quel vestito le sta malissimo!
Mi porto le dita alle tempie. Ho bisogno di riposo, comincio a blaterare frasi senza senso. E soprattutto comincio ad insultare chiunque mi capiti a tiro.
Sul tappeto rosso passa Megan Fox. Cavolo, lei dovrei odiarla. È troppo bella. Però, accidenti… che carino quell’abito.
Ommioddio.
Non posso odiare solo Cameron Diaz. Va contro ogni logica. Ma soprattutto…
“Love Story segreta fra
Cameron Diaz e Gerard Butler”
Ah… che sciocchezze, Emmy. Perché diamine stai ancora pensando a quell’articolo? Stupida, stupida. Lascialo perdere. Tu e Ge siete amici, no? Basta. Sono cavoli suoi.
“Ehi Em!”. Oddio, è lui. La sua voce, la riconoscerei fra mille. Diamine, questo non va bene.
Alzò lo sguardo, intimorita. Quell’uomo andrebbe censurato. È troppo sexy, non è naturale… non può avere quel sorriso favoloso… e quel corpo scultoreo. Qualcuno lo arresti! “Gerry…”. No, questa non è la mia voce. Come mai è così roca? Oddio…
Ci guardiamo a lungo. Cos’è questo silenzio… Dio, sto tremando. Però sento un’afa bestiale. “Fa caldo, oggi”.
I tuoi occhi guizzano da me al tappeto rosso. “Già”.
“Beh…Ge? Cosa mi racconti?” esclamo, affrettata. Non tollero questo silenzio.
Rimane un po’ in silenzio. “Mah… niente… nuovo film, le solite cose..”
Tsk, figuriamoci. “Non ti credo neanche se me lo giuri!” poi d’istinto dico “Ho letto quei giornali di gossip…”. Merda, merda. Che diavolo sto dicendo? Non posso certo domandargli se è vero che frequenta Cameron. Oddio, no. Io non devo volerlo sapere. Sono cavoli suoi.
“Em… avevi promesso che non lo avresti fatto…” dici, con voce sexy.
Aiuto… sto per sciogliermi. Sorrido nervosa. “Che altro posso fare se non ridere un po’ di quello che scrivono?” dico, sbuffando.
I suoi occhi si fanno sagaci. Mi sta per lanciare una delle sue frecciatine, lo so. “Magari pensare alla tua vita?”.
“Magari essere più gentile?”
ribatto, con lo stesso tono. È adorabile. Non l’ho pensato davvero.
Scoppi a ridere e mi viene spontaneo farlo, ma mi trattengo. “Non lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?”.
Oh si che lo so. Mi sporgo verso di lui, con un sorriso malizioso. “Mai pensato che non volessi rispondere alla tua domanda?”. Lo guardo vittoriosa, i suoi occhi sono diventati plumbei. Ho avuto l’ultima parola.
Passa qualche istante e mi rendo conto che siamo vicinissimi. Come… come ci sono arrivata vicino al suo petto? Mi scosto, cercando di non essere brusca. Il mio cuore batte all’impazzata, lo sento. “beh… io vado… devo…” ma lascio cadere lì la frase.
Mi guardi, con quello sguardo ammaliatore che Dio ti ha donato. “Ciao Em. Buona serata”.
Sempre galante… penso, andandomene. Poi mi volto di scatto. “Ah Gerry” ti chiamo, anche se sento che la mia voce non esce sicura “Ti sta bene questo smoking nero”, ti dico, con un grosso sorriso. Mi sorridi anche tu, lasciandomi senza fiato.
“Anche tu sei favolosa”.
Oddio, sto soffocando. Gerard Butler non mi ha appena detto che sono favolosa, vero?
UN ANNO DOPO.
“Em…”
mi chiamò, dolcemente, scivolando con la sua mano fra le mie
dita.
Io
mugugnai.
“Lo so
che non stai dormendo” mi disse, beffardo, giocando ancora con le mie
mani.
“Uffa”
borbottai “Non si può nemmeno dormire in questa casa”.
Esatto, casa Rossum & Butler. Convivenza.
Gli
occhi azzurri di Gerry luccicarono. “Io non ho voglia di
dormire”.
Mi
sentii tremare ed aprì inconsciamente gli occhi. Il sorriso malizioso che
aleggiava sul volto abbronzato del mio fidanzato mi fece decisamente
avvampare.
“E
neanche tu…” mi fece eco, avvicinandosi a me come se fossi stata la sua prede. E
maledizione, lo ero. Mi chiuse le mani nelle sue e mi baciò, come solo lui
sapeva fare. E lo faceva bene. Si
allontanò, sorridente, perché io lo spinsi via. “Non è vero” replicai, testarda.
Non gli avrei mai permesso di sapere cosa volevo
veramente.
Alzò
pericolosamente un sopracciglio. “Davvero?” mi stuzzicò, facendo nuovamente
pressione verso di me. Cielo, era in boxer nel mio letto e in quattro giorni non
avevamo ancora fatto l’amore.
Astinenza.
“Davvero” assicurai, evitando di guardare accuratamente
quegli addominali che richiamavano solo il mio tocco. Mi concentrai sul suo viso
ma mi sentì arrossire nuovamente.
“Non
mi inganni” soffiò, baciandomi di nuovo. Questa volta però mi cinse la vita con
le mani callose sfiorandomi la schiena sapientemente. Cielo, mi mancava il
fiato.
“G-Gerry…” sussurrai, cercando di respirare. Lui avvicinò
ancor di più il suo corpo al mio e rese il bacio rovente. Non mi opposi, e
portai le mie dita fra i suoi capelli scuri, carezzandogli la
nuca.
“Parli
sempre nei momenti meno opportuni…” disse, a fior di labbra, sospingendomi verso
il cuscino e coprendomi col suo peso. Io risi debolmente, mentre sentivo il mio
corpo pulsare di desiderio. Dio, avevo Gerard Butler nel mio letto. E da otto
mesi, ormai.
Le sue
mani scivolarono alla mia larga maglietta, e la tolsero, frettolosamente. “E ti
vesti anche troppo” continuò, guardando il mio delicato reggiseno
bianco.
Io
continuai a ridacchiare fino a che non sentì le sue dita intrufolarsi al di
sotto del pizzo. Emisi un gemito di protesta quando lui rotolò sul fianco e mi
poggiò sulla sua pancia piatta, tenendomi ben salda per la schiena. Le sue dita
cominciarono a torturarmi un capezzolo e sentì la mia testardaggine fluire via
velocemente. Lo stesso il pudore e la dignità, perché inarcai la schiena non
appena toccò il punto che – lo sapeva -
svegliava un brutale lato di me.
Ed era
molto bravo a risvegliarlo. Davvero, davvero, bravo.
Note
dell’autrice:
Tentativo abbastanza POCO decente, perdono. Non voleva essere lunga, ma nemmeno corta… e la fine direi che sembra tagliata. Non volevo andare avanti a descrivere, ma non sapevo nemmeno come concludere. Insomma, fa schifu. Ç_ç Vabbè… spero che qualcuno mi lascerà comunque un commentino, magari dicendo solo: ma come fai a vederli bene assieme?! XD La prossima volta, lo prometto, mi impegnerò di più. Bacioni, Ice Princess.
P.S. Ci sono stati davvero dei rumors su una storia fra Gerry e Cam, ma poi Gerry ha smentito tutto. Invece Emmy ha sempre definito Gerry come un fratello maggiore. ç______________ç'' E Ge... boh. ^__^''