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Autore: Annarita_marcantonio    15/01/2014    0 recensioni
è la mia prima storia,spero piaccia a quelle poche persone che la leggeranno :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un urlo,il sangue,il freddo,le lacrime questo è tutto quello che ricordo.
''Tutte le pareti sono bianche,in quest'ospedale è tutto bianco,non ce la faccio più se trattengono ancora per molto il mio fidanzato sotto quesi ferri spacco tutto''
Questo pensavo io,Annarita 15 anni,in un ospedale la notte del mio compleanno,il mio fidanzato era stato picchiato a sangue ed ora si ritrovava sotto dei ferri ed io avevo paura per lui.
Quella sera era successo tutto così in fretta,un litigio le urla e il sangue...io volevo solo festeggiare il mio quindicesimo compleanno con la persona più importante della mia vita.Invece ero in un ospedale a piagermi addosso,lo shock mi aveva fatto dimenticare la maggior parte della lite che ha ridotto male il ragazzo che amo.Ero in quella stanza dalle pareti bianche da circa un'ora,ogni due secondi controllavo il mio cellulare nella speranza di vedere l'orario andare avanti.
Sembrava che tutto si era fermato proprio nel momento in cui un ragazzo aveva iniziato a pestare a sangue il mio fidanzato e poi da li fino ad arrivare in ospedale con l'autoambulanza  tutto sembrava non passare.Il sangue continuava ad uscire dal suo petto come se fosse una cascata,i dottori cercavano di fermare tutto quel sangue ma davvero non ci riuscivano,poi arrivati in ospedale me lo hanno portato via proprio come un forte vento porta via l'aquilone ad un piccolo bambino.Da allora ero seduta su delle sedie alquanto scomode a piangere,non c'era nessuno al mio fianco,non avevo chiamato nessuno, l'unica cosa che desideravo di più al mondo era che uscisse un dottore da quelle porte azzurrine e mi dicesse ''Può stare tranquilla Francesco è fuori pericolo''.
Francesco,il mio fidanzato,la persona per la quale ho sofferto di più al mondo,credo che senza di lui ora non sarei la ragazza che sono oggi,a lui devo tutto:il mio sorriso,la mia felicità..tutto,ma davvero tutto.Era il mio migliore amico e poi alla fine ci siamo ritrovati ad amarci così tanto che non c'era una parola per descrivere il nostro volerci bene.
Ed ora il pensiero di poterlo perdere mi faceva morire,le lacrime continuavano a scendere velocemente sul mio viso,non sentivo alcun rumore,il mio pianto seguito dai singhiozzi copriva ogni minino rumore del mondo esterno.Sentii toccarmi la spalla sinistra,e impaurita mi voltai,il mio volto si illuminò.
Un dottore col camice pieno di sangue si abbassò la mascherina e io con la voce tremante pronunciai le prime parole
io:''come sta?''
dott:''Allora signorina suppongo lei sia la fidanzata''
io:''esatto,la prego mi dica tutto questa attesa mi uccide''
dott:''il suo fidanzato è stato sottoposto ad un intervento abbastanza delicato,ora le sue condizioni sono stabili ma...''
Il dottore si bloccò e abbassò la testa,ero nel panico totale,okei era stabile,ma quel ''ma'' era inquientante
io:''avanti dottore la prego,mi dica tutto''
dott:''Il suo fidanzato,è stabile ma è in coma''
BOOM,non potevo realizzare,non volevo realizzare,sbiancai,sentivo le lacrime scendere mentre tremavo.
io:''si risveglierà?''
dott:''non lo so,ha battuto la testa il ragazzo dopo essere stato colpito con qualche arnese tagliente''
io:''arnese tagliente?Io non ricordo più niente,io io io..''
dott:''vuole vederlo?'' 
Io mi limitai ad annuire muovendo il capo,avevo un nodo in gola che non mi permetteva di dire una sillaba.
Entrammo in un lungo corridoio,le pareti erano di un colore azzurro chiaro,il dottore mi fece segno con la mano verso una finestra che faceva vedere l'interno della stanza.In quella stanza,in quel letto c'era Francesco circondato da tubi e macchine varie.
La barbetta nera,i capelli scuri in disordine,le labbra carnose socchiuse,i suoi occhi chiusi,non sopportavo l'idea di vedere i suoi occhi marroni scuro chiusi.
io:''posso entare?''
dott:''certo che può''
Entrai a piccoli passi in quella stanza chiudendomi la porta alle spalle,subito dopo presi la felpa che avevo sulle spalle e l'appoggiai su una sedia,presi coraggio e mi sedetti di lato sul letto rivolgendo il mio sguardo fisso su di lui,non riuscivo a smettere di guardarlo nemmeno un secondo.Presi la sua mano fredda tra le mie e la strinsi,notai che al polso aveva il braccialetto che li avevo regalato per i suoi diciassette anni,sorrisi a vederlo,lui odiava i bracciali,ma il mio lo mise perchè per lui era troppo importante e da allora non lo tolse.
Intrecciai le nostre dita,io stringevo le sue dite ma da lui non ricevevo reazioni,era ovvio,non poteva reagire,non in quel momento.
Presi coraggio,presi il mio telefono e composi il numero di mia madre,schiacciai il tasto verde e partì la chiamata..
mamma:''dimmi tesoro'' Disse mia madre con un tono alquanto felice.
io:''mamma..''
m:''cos'è successo?''
io:''francesco..''
m:''calma amore dimmi cos'è successo''
io:''vieni in ospedale''
m:''stai scherzando??''
io:''NO MAMMA NON STO SCHERZANDO,PORCA MISERIA MUOVI IL CULO E VIENI IN OSPEDALE OKEI?''
m:''cosa è successo?calmati.''
io:''muoviti,vieni e ti spiego tutto''
Riagganciai,e il mio sguardo ritornò su di lui,il ragazzo che aveva fatto i salti mortali per rendermi felice ogni giorno,il ragazzo che aveva rapito il mio cuore come se fosse niente,lui il mio migliore amico che ora non è più,perchè ora lui è il mio migliore fidanzato..
  
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