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Autore: STOP IT    16/01/2014    0 recensioni
-"Sono Louis, e vengo dal Doncaster. "-
-" Louis? E poi? Non hai un secondo nome, o un terzo?"-
-"Oh, si, Louis William Tomlinson, ma non mi piace tanto dunque solo Louis, e tu come ti chiami?"-
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Inghilterra, 1700.

Il regno d' Inghilterra era governato da una delle famiglie più potenti dell’intera Gran Bretagna, da generazioni intere: Gli Styles. L’erede più prossimo al trono era il principino Harold Edward Styles, figlio del re Desmonde III e della regina Anne. C’era una festa quel giorno a palazzo e il principino fece la sua entrata in uno dei suoi abiti più eleganti. I ricci indomabili gli ricadevano sulla fronte, scese lungo le scale con le braccia dietro la schiena e salutò con un cenno della testa tutti gli invitati. Il suo valletto di corte, Nicholas, lo aspettava alla fine della scalinata.

-"Mio signore-" lo accolse con un inchino.
-"Come procede la festa Nicholas?"- esordì il principe.
-"Magnificamente, abbiamo il re di Irlanda con il Principe Horan e consorte e il duca Payne di Wolverhampton."-
 -"E il principe Javadd?"-
-"Abbiamo appreso poco fa che c’è stata una bufera di sabbia mentre attraversava il deserto, dunque credo che tarderà."-Harold, mentre supervisionava la sala alla ricerca del suo amico più fidato, Edward Christopher, fu incuriosito da una figura piccola e tozza che trasportava bevande avanti ed indietro per la sala.
-"Chi è costui che serve i miei ospiti ?"- chiese il principe al valletto che era rimasto al suo fianco.
-"Ah, mio signore, quello è il nuovo servo della cucina. "-
-" Lo vedo, ma chi lo ha preso a corte senza consultarmi?"-
-" Mi scusi mio signore, è stato un mio atto di clemenza, sprovveduto, lo comprendo, ma non punitemi, ve ne prego"-
-" Atto di clemenza? E perché mai?"-
-" Si è presentato a palazzo chiedendo asilo, dove abita vi sono scontri continui e lui vorrebbe solo lavorare onestamente al servizio vostro e di vostro padre."-
-" D’accordo, appena possibile gli parlerò di persona, ma se mio padre dovesse scoprirlo la responsabilità sarà solo ed unicamente vostra, Nicholas."- Il valletto gli baciò la mano in segno di gratitudine e si congedò. Tra tutta la sala in festa Harold faticava a tener d’occhio il nuovo arrivato, e cercando di avvicinarsi si imbattè nella contessina di Manchester: Eleanor Jane Calder in un magnifico abito bianco e con una coroncina di fiori lilla sul capo.
-"Contessina, che magnifica apparizione che siete, oggi più splendida che mai."-
-" Non siate sciocco principe, ci sono innumerevoli donne di una bellezza disarmante in questa sala. "-
-"Ahh Eleanor, siamo cresciuti assieme ed ancora non mi credi.."- La stessa figura che Harold aveva visto poco prima passò accanto a loro due, allorché subito il principe salutò la contessina con un baciamano e seguì quella figura fino in cucina.
-" tu, servo, girati!"- Non ci volle molto che il ragazzo si girò, e tutto l’ego e la compostezza di Harold si sgonfiarono. Due zaffiri gli si erano parati davanti e lo fissavano in attesa.
-" Si? "- fece il servo. Appena i polmoni ricominciarono a funzionare Harold cercò di ricomporsi e si schiarì la voce. -"
Come ti chiami, umile servo, e da dove vieni?"-
-"Sono Louis, e vengo dal Doncaster. "-
-" Louis? E poi? Non hai un secondo nome, o un terzo?"-
-"Oh, si, Louis William Tomlinson, ma non mi piace tanto dunque solo Louis, e tu come ti chiami?"- Il principe a quella domanda sbarrò gli occhi, inorridito.
-"Come osi darmi del ‘tu’ ? i tuoi genitori non ti hanno insegnato le buone maniere?"-
-"E,mi permetta, perché tu, o meglio voi se così preferite, potreste darmi del 'tu'? Si vede che siamo coetanei."-
-"Perché io sono il principe Harold Edwards Styles, futuro sovrano di Inghilterra."-
-" Capisco, ed io sono un servo che può essere trattato come uno straccio da cucina. Devo ancora abituarmi a questa vita. Comunque la saluto Principe e continuo a lavorare, con il suo permesso."-
-"Sei arrogante, sai? Gioca poco con il fuoco o ti scotterai, servetto. Dovresti solo ringraziarmi per l’ospitalità e per il tetto che ti offro."-
-"Senza dubbio, grazie mille."- disse Louis, con un sorriso a dir poco meraviglioso sulla bocca. Il principe poteva giurare di non aver mai visto denti così dritti e bianchi, a parte i suoi ovviamente ma lui, beh, era il principe.
E -"con permesso"- il servo si congedò.
-"Oh principe, ma dove si era cacciato ?"- La sua, ai tempi, balia ed ora governante, la signorina Hannah era più di una madre per lui; lo aveva istruito, cullato, coccolato e anche bacchettato quando combinava qualcosa.
-"Hannah, ero qui in cucina a conoscere il nuovo servo"-
-"Ohh l’hai conosciuto! Carino, vero? E’ di una dolcezza e gentilezza infinite, ci voleva proprio una ragazzo così nella servitù."-
-"Gentile? Dolce? Siamo sicuri di aver parlato con la stessa persona?"-
-"Poche chiacchiere piccolino, devi aprire le danze. "- Era tradizione, lì in Inghilterra, che il principe aprisse le danze con la sua promessa sposa, decisa ovviamente dai genitori al fine di suggellare accordi commerciali o di pace. Eleanor ed Harold ballarono magnificamente, come tutte le volte, e la persone si incantavano a guardarli. Tra un volteggio e l’altro, Harold scorse quel servo impertinente appoggiato ad una colonna con un ghigno sulla faccia. Come si permetteva di ridere del principe? Colse l’attimo e passò Eleanor al principe di Irlanda, augurando ad entrambi un buon proseguo e regalando un sorriso alla contessina un po’ titubante. Tutti sapevano che il principe Horan non era proprio un galantuomo, ma era un ragazzo per bene e il principe Harold non fu nemmeno sfiorato dai sensi di colpa. Corse in cucina rosso di rabbia ma nessuna traccia del servo. Attraversò tutto il palazzo: l’ingresso, la lavanderia, la sala secondaria, ma quel Louis non si trovava. In compenso trovò il suo miglior amico Edward.
-"Ed, non sei sceso alla festa oggi?"-
-"Lo sai che le feste con tanta gente non mi piacciono, Harold."-
-"Si lo so, e non smetterò mai di ripeterti: Che festa è senza tanta gente? Di sicuro non una organizzata da me."- risero entrambi.
Edward era più di un amico per il principino, figlio del più fedele cavaliere del padre, era andò vivere a palazzo all’età di sei anni quando, purtroppo, suo padre morì in battaglia. Costernato dal dolore il re, oltre a prenderlo sotto la sua ala lo ribattezzò con il secondo nome del suo primogenito, in modo da sottolineare il legame che li avrebbe accompagnati per sempre.
-" Tu piuttosto, perché non sei ad esibirti come tuo solito?"-
-"Ah tu non sai fratello! Sto cercando un ragazzo arrogante che serve in cucina."-
-"Ma chi, Louis?"-
-"Solo io non ero a conoscenza della sua esistenza?!"-
-"Oh fratello, è un ragazzo fantastico! Stamattina mi ha riaggiustato la cedra in men che non si dica, senza mai smettere di sorridere."-
-"Ma perché tutti lo celebrate come se fosse un’entità superiore?! Con me che sono il principe si è comportato in maniera sgarbata e ha addirittura osato darmi del ‘tu’. "-
-"Harold, siamo ragazzi, non ti sembra di stare esagerando? Non sei ancora re, goditi la spensieratezza della nostra età."-
-"Stai iniziando a parlare come lui, fratello?!"- Il ragazzo dagli occhi di zaffiro uscì da una stanza poco distante da loro.
-"Di nuovo tu,servo!"- nessun risposta.
-"Dico a te, girati al cospetto del principe."- Il ragazzo non smise di camminare.
-"LOUIS!"- Il servo si arrestò.
-"Ohh ma allora ricordate il mio nome."-
-" Sei solo un arrogante, impertinente.."-
-"Quanti anni avreste, mio signore?"- l’ironia che traspariva dalle parole di Louis non fece altro che infastidire ancor di più il principe.
-"Non ti è dato saperlo."- Il fratellastro di Harold si avvicinò ai due.
-"Ciao Ed!"-
-"Ciao a te, Louis."- Harold era a bocca aperta e non riusciva a capacitarsi. Guardò prima Ed, poi Louis .
-"Ma fratello, gli permetti di parlarti in questo modo?!"-
-"Te l’ho detto Harold, per me ormai è un amico, non più un semplice aiutante cuoco."-
-"Servo!!"- Sottolineò il principe.
-"Come vuoi, dovresti calmarti un po’."-
-"Calmarmi un po’?! Se ti sentisse nostro padre.. "-
-"Suvvia Harry, sono meglio di quanto crediate"- Si intromise il servo. Harold girò la testa di scatto.
-"Come mi hai chiamato?!"- Il fratellastro iniziò a ridere.
-"Harry! Anche io ti chiamavo così quando eravamo piccoli ricordi? Non è spiacevole, anzi ti ringiovanisce, fratello caro."-
-"Qui siete tutti impazziti, ma cosa vi prende?! Lui è un servo io sono un principe, io detto gli ordini, lui esegue!"- Una figura femminile e longilinea, in un meraviglioso vestito rosso, fece capolino nel corridoio.
-"Cosa succede qui?"-
-"Oh, madre. "- disse Harry "-Questo servo continua a mancarmi di rispetto!"-
-"Louis?!"-si meravigliò la regina-" Mi chiedo come sia possibile, è un ragazzo così posato ed educato."-
-"Anche lei, madre?! Anche lei è sott’incantesimo di questo servitore?!"- piagnucolò il principino.
-"Piccolo mio, vieni con me, facciamo quattro passi."- La regina e suo figlio si allontanarono verso i giardini del palazzo. Immense distese di verde curate nei minimi dettagli, che infondevano una sensazione di tranquillità infinita.
-"Cos’hai contro quel ragazzo, Harry?"- chiese la regina mentre accarezzava i ricci del figlio.
-"Madre, è così strano, i suoi comportamenti sono insoliti e manca di rispetto a me che sono il principe!"-
-"Sai tesoro, non sempre le differenze di rango sono nocive! Spesso si può imparare molto da chi è più sfortunato di noi, per poi diventare un governatore senza eguali che curi il benessere di tutti senza egoismi! Perché non provi a fare amicizia?"-
-"Ma madre, mio padre non accetterà mai che io trascorra il mio tempo con un servo, lo sapete anche voi!"-
-" Non tutto si deve dire a tuo padre."- sorrise Anne, bella e raggiante. -" Quando non eri ancora nato, una donna paffuta e sorridente si presentò al mio cospetto chiedendo un lavoro per mantenere i suoi figli. Io decisi di comprenderla e la presi a palazzo, col tempo imparai a conoscerla. Mi insegnò a rammendare, cucinare e a vedere le cose non come ‘rotte’, ma ‘aggiustabili’, così quando nascesti decisi di affidarti a lei, perché aveva i valori che volevo ti fossero insegnati."-
-"Hannah? "- Si stupì Harry.
-"Proprio lei! Se sapessi, figlio mio, la miseria e la sofferenza che la gente fuori da queste mura deve affrontare, capiresti il coraggio che hanno. Anche Louis ha dovuto lasciare la sua famiglia, magari i suoi amici, per preservarsi un futuro migliore Tu riusciresti a stare senza la tua famiglia? Affrontare un viaggio da solo? Pensaci mio caro,pensaci. Ora tuo padre mi starà cercando, torna alla festa, 'ché senza di te non è poi così tanto divertente."- Anne accarezzò i capelli ribelli del figlio ancora una volta prima di rientrare. Harry rientrò poco dopo, le danze continuavano e agli ospiti si era unito anche Zayn Javadd Malik principe d’india. Harry rimaneva sempre a dir poco incantato dalla sua persona, amava quelle vesti di seta e quel turbante che lo caratterizzavano, era ammaliato dalla sua pelle scura a confronto della sua bianca latte, e gli invidiava i due occhi duri e scuri, mentre lui li aveva verde smeraldo, ancora da bambino.
-"Zayn, amico mio!"-
-"Harold, quanto tempo è che non ci si vede? Fatti abbracciare."-
-"Vi scambiate effusioni senza di me?"-
-"Liam sei sempre il solito, vieni qui anche tu. "-
-"Non dimenticate qualcuno, o dolci signori?"-
-"Niall! Finalmente siamo di nuovo tutti insieme, in memoria dei vecchi tempi."- Zayn era sempre stato un nostalgico. Ai tempi della guerra i padri di questi quattro giovani combatterono fianco a fianco, difendendosi l’un l’altro, mentre i bambini si rifugiarono, insieme alle madri, nel castello del re Desmonde, e così i bambini stettero insieme per tutto il tempo, facendo amicizia e stringendo un rapporto indistruttibile. La festa era ormai finita, ed il principe non aveva avuto occasione di scusarsi con il servo. In fondo sua madre aveva ragione, come sempre. Un buon sovrano doveva saper accettare tutti i suoi sudditi, ancor di più se essi gli si presentavano a corte con una richiesta d’aiuto. Ma eccolo che usciva dalla cucina.
-"Serv- Louis!"- Questi alzò gli occhi, puntandoli addosso al principe, che subito arrossì ma cerco di ricomporsi. Quei due occhi stanchi continuavano ad essere meravigliosi.
-"Mio signore"- Louis fece un inchino. E rifiondò gli occhi su Harry.
-"No, chiamami Harry.."- Louis sfoderò un sorriso a trentadue denti. Quando sorrideva, il suo viso era come una finestra spalancata. Non si stupì, né domandò. Se lo aspettava. Sapeva che anche lui sarebbe caduto prima o poi nella rete dei suoi oceani.
-"Bene, Harry.. Hai bisogno di qualcosa?"-
-"Volevo scusarmi.. Mi sono comportato davvero male con te senza un motivo ben preciso.."-
-"Forse perché sono più carino di te."- Harry inarcò le sopracciglia e stava per parlare ma.. -"Uohoo, stavo solo scherzando. Non credo esista realmente qualcuno più grazioso di te."- continuò.
-"Smettila di scherzare. "-
Il servo si avvicinò cautamente al principe e -"Stavolta non lo sto facendo."- Poi sorrise di nuovo.
Non ci si trovava, ci si riconosceva. Ed Harold gli rispose in silenzio con un sorriso che diceva anche troppo.

Saaaaalve piiipol , allora è la mia prima Larry per il semplice motivo che ho sempre considerato le ff Larry che consoco troppo perfette per essere eguagliate ! Poi ho sognato Haz vestito da principe e non ho resistito ! Spero che la storia riesca ad appassionarvi e che l'inizio vi sia piaciuto! Adoro le recensioni perchè mi piace sapere cosa ne pensate , se vi aspettavate determinate cose, se siete rimaste malebenescioccate per altre o se semplicemente volete fangirlare io voglio fangirlare con voi lool quindi se volete lasciarmene qualcuna fate felice una scema e vincete un cupcake (?) Anyway vorrei dedicare questo capitolo alla mia musa ispiratrice : Marie,amor mio, grazie per l'aiuto che mi dai ! Beh ora è tardi e non connetto più , spero di aggiornare presto so, alla prossima anime belle ! Peace x
  
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