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Autore: Iokyko    16/01/2014    1 recensioni
La guerra a Panem è finita. I distretti contano le perdite e seppelliscono i propri morti, ma le cose sono cambiate. Un'esistenza migliore è possibile, se si ha il coraggio di ricominciare.
Anche nel Villaggio dei Vincitori, distretto 12.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Spengo la luce mentre la guardo prendere sonno. Mi rigiro su un fianco e torno a posarle il mio braccio attorno alla vita, accarezzandole la schiena e arricciandole le punte dei capelli. Da una settimana mi ha chiesto di dormire con lei, come aveva fatto più di due anni fa, nei giorni che precedevano la nostra seconda edizione dei Giochi. Lei dorme, io la guardo. Se si agita o si risveglia da un incubo la tranquillizzo. Come allora. O quasi.
Il suo respiro regolare mi culla anche questa notte. È tutto quello di cui ho bisogno adesso che è di nuovo con me. Dopo quello che abbiamo passato, dopo quello che tutti i cittadini di Panem hanno passato, questa normalità conquistata sembra irreale. Che lei sia qui sembra irreale.
Guardarla domire è un modo per assicurarmi che sia tutto vero. E che nessuno me la porti via di nuovo. 

Sento il suo respiro farsi incostante adesso, e una smorfia le appare sulle labbra. Trema.
Poi arriva l’urlo, atroce. 

- Katniss… Katniss.. sono qui. È solo un sogno..- le scuoto una spalla, poi le prendo il viso tra le mani e nell’istante in cui apre gli occhi la stringo a me. E sono inondato dal profumo della sua pelle. Quando sembra ridestarsi completamente sento le sue braccia stringersi attorno al mio corpo, e per un momento spero non lo lascino mai.

So cosa prova, il terrore che le scava il cervello come un verme col terriccio. Sussurro di nuovo il suo nome. 
- Peeta - mi chiama, e io allento la presa per guardarla negli occhi.

Ha lo sguardo spaventato degli scoiattoli che portava a mio padre, degli animali che hanno visto la morte. Ma lei è viva, con me. Non per merito mio, ma è viva.
Le accarezzo le guance arrossate, e mi accorgo dei suoi occhi lucidi. Non smetto di passarle le mie dita tra i capelli, sulle palpebre, sul viso. Come se le mie mani possano cancellare i suoi incubi.
- Sono qui..- le sorrido.
Inaspettatamente mi ritrovo la sua mano sul petto, calda, dal lato del cuore, e sento un fremito scorrermi dentro.
Non mi toccava da tanto tempo, da quando ancora non ero totalmente in me, nelle profondità di Capitol City. Neanche in queste notti l’aveva fatto, si era limitata a non uscire dalle mie braccia quando si svegliava tremante dall’inferno. E a me bastava.
La sua mano risale il mio collo e si posa incerta sulla mia guancia destra. Come se stesse reimparando a camminare. E io so che è ciò che sta facendo.

- Resta con me - la sua voce sembra vacillare sull’ultima sillaba. Indifesa, ecco come sembra tra le mie braccia. 
Conosce la mia risposta, conosce il mio cuore... ma quella richiesta deve aver combattuto mille guerre dentro di lei per venire fuori. E non posso fare a meno di rispondere...

Mi avvicino fin quando avverto il suo respiro tiepido sul mio viso. E sono colto da mille pensieri improvvisi. Nei suoi occhi grigi rivedo la fame e la pioggia del giorno in cui bruciai il pane, la perla che presi per lei nella spiaggia dell’arena perchè mi potesse ricordare, se l’avesse voluto. Le mura di pietra della caverna dove mi salvò la vita per la prima volta, le primule che abbiamo piantato attorno alla casa.
Vedo la bambina che cantava in classe e la donna che so di amare da quel giorno. Neanche Capitol City è riuscita a togliermi questo. Una stretta mi prende lo stomaco.
In una frazione di tempo indefinito l’aria tra di noi viene risucchiata da una forza invisibile, e sento le sue labbra premute sulla mia bocca.

Il mio cuore perde un battito e poi sembra voler portarsi avanti di un decennio. 
La bacio a lungo. O e lei a baciare me?
Mi stringe come se avesse solo me al mondo. 

Forse è così… per me lo è. Ma il sapore delle sue labbra e il tumulto del mio corpo cancellano qualsiasi altro pensiero.

  
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