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Autore: fragile come il vetro    16/01/2014    0 recensioni
Innamoriamoci anche questa volta, io di te e te di chiunque altro, poi leghiamoci il collo con i cavi elettrostatici di carezze e parliamo del clima orientale dei miei piedi, antartici se soli, orientali addosso alle tue gambe.
-Flashfic un po' nosense.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buona lettura



A causa del suolo più fertile, coltiverò i buoni propositi sui tuoi occhi, che brillano come le costellazioni di pensieri sui tuoi polsi a pois.
Ricordi quando ti conducevo in una vita che sapeva di acqua frizzante?
Acqua frizzante raccolta da un fiume in piena, acido quanto le mie parole che soffocavano i tuoi, buoni propositi.

Sono allergica al terriccio dei monti in subbuglio dei tuoi organi che vibrano, i polmoni striminziti che soffocano tra le mie grida di disperazione, prendi fiato..., spingono verso la cassa prosciugati dalle lacrime e l'organo protetto in modo quasi materno dallo sterno che invano mi chiede pietà, mentre ti squarto la pelle, prelevando il tuo cuore e scalfendolo con le mie unghie.


Tutta un'illusione la mia. 


Troppa polvere addosso, che quasi mi sento vecchia, troppi pensieri in testa che forse se bevo un goccio di amore selvatico come l'ortica che cresce sul mio cuore pizzicante, cresco velenosa e posso annientarti con un bacio sulle tue labbra liquirizia. Calcoliamoci quanto tempo ci rimane, ero allergica alle menzogne e tu ai miei sentimenti, ma mi senti e menti. 

Dov'eri? 

Quando?

Con chi?

Perchè?

Polvere bianca, quel pesticida che mi avevi suggerito per uccidere l'ortica e per coltivare buoni propositi che sui tuoi occhi crescono troppo amari, ascoltiamoci crudi tra gli ortaggi di un passaparola che tanto alla fine che avevi detto? 

Innamoriamoci anche questa volta, io di te e te di chiunque altro, poi leghiamoci il collo con i cavi elettrostatici di carezze e parliamo del clima orientale dei miei piedi, antartici se soli, orientali addosso alle tue gambe.

Innamoriamoci anche questa volta, ma tu di me ed io di chiunque altro, come un paracadute, che sta così bene nell'alto cielo e che per evenienza si costringe ad innamorarsi della terra ferma che si muove comunque e raggiungerla, ma noi invece restiamo in apnea nel mare dei miei sentimenti dove io nuoto e tu mi senti e menti, ancora e ancora.



 
  
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