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Autore: Connie91    16/01/2014    6 recensioni
Era una fresca notte di fine marzo. La luna splendeva in un cielo terso e rischiarava con i suoi raggi argentei il paesaggio addormentato.
Ron riposava sereno. La pace notturna era accompagnata dal suo respiro pesante ma regolare.
Sembrava una notte tranquilla come le altre.. o almeno fino a che..

Ecco come ho immaginato uno dei momenti più importanti della vita di Hermione e Ron!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Benvenuta Rose Weasley!



Era una fresca notte di fine marzo. La luna splendeva in un cielo terso e rischiarava con i suoi raggi argentei il paesaggio addormentato.
Ron riposava sereno. La pace notturna era accompagnata dal suo respiro pesante ma regolare.
Sembrava una notte tranquilla come le altre.. o almeno fino a che..
“Ron” chiamò Hermione piano, toccandogli delicatamente il braccio per svegliarlo.
Nessuna risposta.
“Ron! Svegliati!” ritentò la donna alzando il tono.
“Mh” grugnì lui senza aprire gli occhi.
“Ancora cinque minuti, Hermione.. abbi pietà, è lunedì..” borbottò.
“Ronald alzati immediatamente da lì” strillò lei esasperata.
Ron sbuffò, voltandosi verso la moglie.
La vedeva appena. Era seduta sul letto, il profilo lievemente illuminato dalla fioca luce dei lampioni, che filtrava tra le persiane.
“Miseriaccia Hermione! Ma è notte fonda! Domani..”
“Dobbiamo andare al San Mungo. Ora.” lo interruppe lei incrociando le braccia al petto.
Il volto di Ron assunse un aria vagamente confusa.
“Cos..?”
“Mi si sono rotte le acque!” annunciò la donna impaziente, coronando il tutto con una smorfia di dolore.
“Le.. le acque?”
Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Sì Ronald, le acque!”
“Ohh.. sì, certo.. le acque.. CHE COSA? MISERIACCIA!” urlò scattando in piedi, il viso bianco come un cencio.
“Vedo che hai colto la criticità della situazione.. “ sibilò lei ironica.
Ron si vestì in tutta fretta e corse al piano terra come una furia.
“Ronald, che stai facendo?” chiese lei cercando di seguirlo, ma a causa dei dolori dovette arrendersi e appoggiarsi al comò. Con non poca fatica si sedette di nuovo sul letto.
“Miseriaccia, dove sono le chiavi della macchina?”
“Ronald Bilius Weasley, che diavolo stai farneticando? Sei un mago o cosa? Torna qui dobbiamo smaterializzarci!”
Ron salì di corsa le scale.
“Sì, giusto! Oh.. ehm.. non penso sia una buona idea.. sono troppo agitato! Rischieremmo di spaccarci!” boccheggiò lui.
“Oh, Ronald! Respira! Andiamo in salotto, useremo la metropolvere..”
“Hermione, come fai ad essere sempre così tranquilla?” sussurrò lui ammirato, aiutandola ad alzarsi dal letto.
“Uno dei due deve pur mantenere la calma in momenti come questi!”
Scesero lentamente le scale. Le contrazioni si facevano sempre più forti e frequenti. Ormai Hermione faticava a reggersi in piedi.
Arrivati in salotto Ron la fece accomodare premurosamente su una poltrona. Prese una manciata di polvere da un sacchetto nero appoggiato su una mensola e lanciandola nel camino urlò: “San Mungo!”.
Le consuete fiamme verdi smeraldo divamparono all’istante. Ombre danzanti riempirono la stanza.
Il mago fece un respiro profondo, cercando di calmarsi.
“Andiamo!” disse con voce tremante.
La aiutò ad alzarsi e insieme varcarono la soglia del camino.
In un batter d’occhio si ritrovarono al San Mungo. Medimaghi in veste bianca gli furono addosso con impressionante rapidità.
“Accio barella!” urlò uno di loro.
“Subito in sala parto!” ordinò la strega che stava aiutando Hermione a coricarsi.
Ron prese la mano della moglie e la strinse con dolcezza.
“Andrà tutto bene, tranquillo.” lo rassicurò lei, ma l’ennesima dolorosa contrazione la fece zittire.
La barella fu fatta volare attraverso i corridoi e l’uomo la seguì senza lasciarle mai la mano.
Arrivati in sala parto, i medimaghi la fecero accomodare sul lettino.
La strega che aveva parlato prima le passò un calice fumante.
Hermione lo scrutò pensosa. Aveva un intenso colore arancione ed emanava piccole spirali di fumo blu scuro.
“Placherà un po’ il dolore. Bevi.” le disse materna.
Di lì a poco il parto entrò nel culmine. I medimaghi spinsero via Ron, in modo che non gli fosse di intralcio.
Il mago fissava la moglie in una sorta di trance, le braccia abbandonate lungo i fianchi.
Sì sentì impotente. Più fissava il volto di Hermione rosso per lo sforzo e imperlato di sudore, peggio si sentiva. Molto presto sarebbe stato lui ad aver bisogno di un medimago.
Un annuncio lo riportò alla realtà.
“Ecco la testa!”
Ron scattò in avanti istintivamente.. e poco dopo, tutto divenne nero.
 
“Ron? Ron! Svegliati!”
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi.
“Harry?” borbottò confuso. “Che è successo?”
“Sei svenuto.. dicono che succede spesso..”
L’uomo si guardò attorno. L’avevano sistemato in una stanzetta piccola e silenziosa e qualcuno aveva evocato una poltrona rossa, sulla quale al momento era seduto Harry Potter, che lo fissava ridacchiando.
“Anche se a me non è successo quando è nato James!” lo canzonò.
Ron sembrava ancora alquanto confuso, così l’amico disse con un sorrisetto: “Vieni, ti presento una persona!”
L’uomo parve ridestarsi e scattò in piedi correndo alla porta. Quando la spalancò per poco non investì la sorella, che teneva tra le braccia il piccolo James profondamente addormentato.
“Ciao Ronald!” lo salutò, trattenendo a stento una risata.
“Non ho ancora detto nulla a mamma e papà, ho pensato che ti avrebbe fatto bene un po’ di tranquillità..”
“Dov’è?” chiese lui ignorandola, voltandosi di scatto a destra e a sinistra.
In quel momento un vagito risuonò nei corridoi.
Gli occhi di Ron si illuminarono come diamanti.
In un batter d’occhio raggiunse la stanza e spalancò la porta che sbatté contro il muro con un tonfo sordo.
“Insomma!” imprecò un medimago che passava in quel momento.
Ma Ron non lo ascoltava.
Aveva occhi solo per la piccola creaturina che se ne stava serenamente tra le braccia di Hermione.
La strega gli sorrise. Il sorriso più largo che le avesse mai illuminato il volto. Quasi non si notavano i segni della faticosa e lunga notte appena affrontata. Era splendida, come sempre.
“Ti presento nostra figlia. Vieni.”
Lui si avvicinò con passo incerto, gli occhi spalancati e la bocca aperta dallo stupore.
Di fronte a lui c’era la bambina più bella che avesse mai visto. Una gioia indescrivibile lo invase.
“Posso.. posso tenerla in braccio?” chiese lentamente, senza smettere di guardarla.
Aveva bisogno di sentirla tra le braccia.. giusto per assicurarsi di non essere in un meraviglioso sogno.. per avere la certezza che quel piccolo miracolo era davvero sua figlia.
“Certo” rispose Hermione con un sorriso ancora più largo.
Ron prese delicatamente la bimba dalle braccia della moglie. Aveva quasi paura di farle del male. Era così piccola.. fragile.. indifesa.
Fu in quel momento che realizzò che era tutto vero. Non era un sogno. Quella cosina minuscola era davvero la sua bambina.
Un immenso sorriso gli si dipinse in volto.
Le accarezzò la testolina e disse dolcemente: “Benvenuta Rose Weasley!”




Angolo dell'Autrice
Eccomi qui! Che dire? L'idea di scrivere questa one shot mi è venuta guardando lo stupendo bimbo di un'amica.. poi non so come la mia testa lo ha collegato ad Harry Potter.. e da li a scrivere questa fic il passo è stato molto breve!
Ho cercato di restare fedele al carattere originale dei vari personaggi e mi sono divertita moltissimo a descrivere la reazione che penso avrebbe avuto Ron in quel momento.
Vi lascio dicendovi che tengo veramente tanto a questa fic, spero che vi piaccia quanto è piaciuto a me scriverla.
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che la leggeranno e soprattutto quelli che decideranno di rendermi estremamente felice lasciando un commento!
Un bacione.
Giulia
  
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