Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |      
Autore: miss_ile    17/01/2014    0 recensioni
Le cose sembrano essersi risolte, ora che la maledizione è spezzata e gli abitanti di Storybrooke sono tornati alla loro amata cittadina. Sembrano, perché occorre ancora far luce su come sia accaduto. è bene che tutti lo tengano a mente: la magia ha sempre prezzo e le streghe non fanno sconti!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

chapter ONE
- spezzata -

 




Emma sbarrò gli occhi. Si guardò attorno e non ebbe dubbi su dove si trovasse.
Henry aveva la stessa espressione dipinta in volto. Erano lì da una buona mezz’ora, ma sembrava essere stata una questione di secondi.
Solo poco prima, si muovevano disorientati in quella cittadina di cui non avevano mai sentito parlare, se non dal misterioso uomo, che aveva a lungo insistito perché lo seguissero.
Emma studiò l’espressione del figlio, fece per parlare, ma lui la precedette. “ sono tornati anche a me “ rispose all’implicita domanda della madre.

 


Emma prese a camminare lentamente lungo la via principale, assaporando ogni singolo momento, quasi nel timore di tornare a dimenticarsi di quei luoghi.
Henry la seguì in un religioso silenzio, la vide fermarsi di fronte alla locanda di Granny, buttare un paio d’occhiate oltre le vetrate, senza entrarvi.
 La donna riportò alla mente tutte le mattinate di cioccolate calde con panna e cannella, gli incontri segreti con Henry, le chiacchiere con quella che avrebbe scoperto essere sua madre, le sfuriate con Regina, la donna che era cambiata, tanto da rinunciare alla persona che più amava, perché potesse vivere felice.


Emma si prese del tempo.
Rimase semplicemente in piedi, a fissare la strada e i negozi ai suoi lati.

D’un tratto, il suo sguardo si fece vispo, iniziò a muoversi da una parte all’altra, da un angolo all’altro, alla ricerca di qualcosa, qualcuno.
“ dov’è Hook? “ prese a dire, interpellando l’aria.
Henry non aveva risposta, e prese a cercare con lei.

Hook li aveva lasciati muovere da soli, nella speranza che i ricordi riaffiorassero in qualche modo.
“ intanto andrò a dare un occhio alla nave “ aveva detto, e ad Emma era parso di non capire.
A dire il vero aveva faticato a credere ad ogni parola che era uscita dalla bocca di quello strano individuo.
Gli era sembrato tutto così assurdo, privo di senso, la convinzione di quell’uomo l’aveva spaventava e l’aveva incuriosita allo stesso tempo. Aveva finito per seguirlo, seguire lui e i suoi folli intenti.
Ma ora capiva.
E ora che capiva, non desidera altro che parlargli. Aveva così da tanto da dire e da scusarsi.

Lo immaginava gongolare, mentre lo ringraziava per ciò che aveva fatto.
Avrebbe fatto una delle sue battute, e usato uno dei nomignoli con cui era solito chiamarla.
Lei invece avrebbe fatto quanto poteva per smorzare il suo entusiasmo e non dare a vedere di apprezzare.
Ma lui non gliel’avrebbe concesso: Killian Jones non si lasciava smontare da un paio di occhiatacce. Ci era abituato da tempo, alla gente che non andava oltre il pirata.
Lo aveva fatto anche lei, più e più volte. Pensarlo la faceva sentire una sciocca. Voleva che lo sapesse, voleva che sapesse che non lo sarebbe più stata.
“ non passerà giorno in cui non penserò a voi “ le aveva detto. Doveva sapere che lei non ne aveva mai dubitato .
Avrebbe voluto abbracciarlo, perché non l’aveva mai fatto, non si erano mai abbracciati.
Avrebbe voluto gettargli le braccia attorno al collo, con forza, abbandonare la testa sulle sue spalle, accanto alla sua e lasciare che lui la stringesse a sè.
Sorrideva pensandoci. Sorrideva senza saperlo ed aumentava il passo, pensando a quando si sarebbero ritrovati, al momento in cui lui avrebbe realizzato che lei ricordava tutto.
Forse lei avrebbe ceduto, questa volta l’avrebbe fatto. Forse semplicemente avrebbe lasciato andare le cose.
L’aveva trovata, era rimasto lì per lei, ancora una volta.
Se lo immaginava allungarle la fiaschetta sorridendole.  “rum, Swan?”. 


Una voce la riportò alla realtà, ma non era quella del figlio.
“ Emmaaaaa “ la sentì urlare da dietro le sue spalle. 
Lei ed Henry si voltarono e la videro.
Mary Margaret correva come una forsennata nella loro direzione, James camminava raggiante, subito dietro di lei.
“ mamma “ “ nonnaaa “ avevano risposto all’unisono madre e figlio.
Si riunirono tutti e tre in un abbraccio. Il principe pretese di farne parte, quando li raggiunse poco dopo visibilmente commosso.

“ c’è l’hai fatta tesoro “ commentò Biancaneve, ancora aggrovigliata a nipote e figlia. Vide mutare l’espressione di quest’ultima.
Emma liberò la testa dall’abbraccio e cercò qualcosa con gli occhi.
Puntò il maggiolino, ma prima che potesse attivarsi, lo vide venirgli incontro.


Provava uno strano disagio, a mano a  mano che Neal le si avvicinava.
Un blocco allo stomaco, un enorme vuoto che aleggiava li da qualche parte, con il peso di un macigno, che non era in grado di reggere.
Lui le venne deciso incontro e la abbracciò senza che lei potesse evitarlo. Aveva voglia di abbracciarla, come non ne aveva mai avuta. Lasciò solo che quella voglia gli uscisse dal corpo e si riversasse su quello di lei.
Ma non li vide, gli occhi inquieti di lei, l’espressione turbata.
“ ti ho ritrovata “ sussurrò all’orecchio della donna che aveva stupidamente perso.
Lei non disse nulla, aveva solo voglia che la lasciasse.


Delle persone che conosceva, si stavano avvicinando a loro volta: riconobbe Ruby, Belle, Granny, Tinkerbell e a poco a poco tutti gli altri.
Emma colse l’occasione per defilarsi dall’abbraccio.


“ Henry! “ madre e figlio si voltarono entrambi sentendola urlare.
Regina correva in un modo incredibilmente simile a quello con cui poco prima Mary Margaret si era fatta strada sino a raggiungerli.
“ mamma “ Henry aveva fatto per correrle incontro, anticipando l’abbraccio.
Emma si perse qualche secondo, osservando la scena commossa, assieme a lei, Mary Margaret e il principe.
Regina era intenta a riempire il figlio di attenzioni, un sorriso enorme le si era aperto in pieno volto e non accennava ad andarsene.
Carezzava Henry e gli faceva domande, poi lo avvicinava e gli sussurrava qualcosa all’orecchio stringendolo tra le braccia.


“ Emma “ Neal poggiò una mano sulla spalla della donna.
“ Emma io, so che è appena successo tutto, ma …., vorrei che parlassimo e ... avevamo un appuntamento in sospeso “  ricordò ad Emma tentennante, accennando un sorriso.
Emma lo guardò in un modo che sembrava parlare da sé, ma volle comunque esserne certa: “ non ora, Neal “ si espresse concisa, e si allontanò senza aggiungere altro.
Neal vide sparire l'auto gialla, in direzione del molo.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: miss_ile