Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Miss I    17/01/2014    0 recensioni
La ninna nanna erano le voci dei morti resuscitare e raccontargli storie che lo avrebbero aiutato nella sua vita.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Londra, 12 Gennaio 2010

 

Cara mamma,

 

Ti scrivo da lontano, da quella che tu chiamavi città dei sogni. Non so dove ora tu sia. Spero solo che tu sia felice con papà. Non sapevo perché tu la chiamassi in questo modo ma solo oggi me ne resi conto. Capisco perché tu pensavi questo di un copioso aggroviglio di grattacieli attorno ad un fiume. Il legno di rosa incontrò il pepe di Sichuan e l’aroma intenso del rosmarino, fino ad arrivare al mio olfatto occupato nella cucina del ristorante dove lavoro. Sai che faccio il lavapiatti. Te l’ho detto così tante volte. Te lo ripeto sempre perché non mi rispondi mai e ho paura che ti dimentichi ciò che faccio. Fermai l’acqua che usciva senza fine sulle stoviglie che trattavo e uscii dietro il bancone. Osservai compiaciuto quel ragazzo sorridere tra visi amichevoli che gli cantavano auguri di compleanno. All’inizio pensavo fosse un sogno ma fortunatamente era la pura realtà. Ciò che credetti avrei trovato in una ragazza, lo trovai in lui. I suoi lineamenti composti, i suoi capelli rasati e quell’unica cresta che presto sapevo sarebbe cresciuta, le sue rosee labbra sorridere sornione ed i suoi occhi incrociare i miei. I suoi occhi color caramello incontrare i miei quasi fatti di cioccolato. Mi ricorda tanto quella torta che facevi proprio con il cioccolato, ripieno di caramello. L’avrei protetto come il caramello era nascosto, se solo lo avesse voluto. Il mio stomaco si trovò per una volta dalla parte del mangiato: sentivo una morsa che pian piano mi consumava. Come tutti i sogni pure questo sarebbe finito. Di fatto il capo con un’occhiataccia mi rimandò dentro a continuare il mio lavoro. Non sarei mai cambiato assieme al mio sentimento. Non so se tu mi accetterai. Non so se papà mi accetti ma anche se non lo farete sono così e così rimarrò. Il preside della scuola che frequento mi dice che la vita è breve, che dovrei viverla a pieno ogni giorno ma non è ciò che avrei voluto. Avrei voluto vedervi più a lungo, passare le serate con te e papà davanti a una televisione, ridendo di quei programmi stupidi, invece di dover consumarmi ogni sera con una lettera che leggi ma di cui non dai mai risposta seria. Eppure ti voglio tanto bene, lo sai. Non potrei mai odiarti. Vale anche per te papà, se stai leggendo assieme a lei o ora la stai leggendo da solo. Lo zio con cui mi avete lasciato sta male. A volte si scorda pure chi sono e devo ricordarglielo ma è lui a spronarmi ad uscire, ad avere amici. Dice che devo smettere di scrivere, dice che questa mia passione mi rende un associale. Io dico che continuerò a scrivere, che questa passione mi renderà celebre. Io ho finito per stasera, il lampione mi fa male agli occhi. Mi mancate. Buonanotte.

 

Liam Payne, vostro figlio





 

Il sopracitato piegò in quattro la lettera che aveva appena scritto e la appoggiò sulla tomba della propria madre. Sapeva che durante la notte questa l’avrebbe letta. Sapeva che il padre l’avrebbe consolata lasciandola piangere. La pioggia erano le lacrime di sua madre. Si sarebbe lasciato curare anche questa notte dalle sue calde lacrime. L’avrebbe sentita per un’altra volta vicina. Mise il proprio zaino tra la tomba della madre e del padre e dopodiché lasciò che il suo capo, si rilassasse su di esso. La ninna nanna erano le voci dei morti resuscitare e raccontargli storie che lo avrebbero aiutato nella sua vita.

 

Londra, 12 Gennaio 2015


I suoi capelli erano cresciuti ma ora erano nascosti da un cappello. Il mio sguardo offuscato da un eccesso uso di alcolici mi faceva barcollare, retto per lo più da esso. Pure lui bevve ma non più di me e la sua ragazza Perrie. Il portone del palazzo si avvicinava come ogni suo passo nel trascinarci. Io almeno ero cosciente in confronto alla sua biondina e sarei ancora durato in questa calma notte per quanto riguardava il tempo. I miei genitori non avrebbero versato una lacrima. Questa notte sarei stato curato da qualcosa altro ed ero sicuro che il mio cuore, almeno per questa volta non si sbagliava. Spinse con un piede pieno di forza il portone del palazzo e ci fece entrare.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Miss I