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Autore: Messere Lunastorta    17/01/2014    0 recensioni
E' molto difficile cercar di immaginare l'universo di Harry Potter prima della nascita di quest'ultimo. Maghi, streghe di anni prima delle vicende narrate da J.K. Rowling, han fatto la storia del Mondo Magico, e della conseguente Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nella mia serie a più capitoli, chiamata ''Giuro solennemente di non avere buone intenzioni'', verranno narrate secondo una fattispecie ipotetica, quel che erano le avventure di Remus Lupin, Sirius Black, James Potter e Peter Minus, rispettivamente chiamati con i nomignoli di Lunastorta, Felpato, Ramoso e Codaliscia.
Questi, formarono in passato un gruppetto di giovini alunni, meglio noti come i ''Malandrini''. Come dice lo stesso nome, si divertivano a far scherzetti di ogni genere ai propri compagni di casata (in questo caso Grifondoro), e a quelli di altre casate.
Ma, ovviamente, non è tutt'oro quel che luccica. Le vicende narrate nella serie, parleranno d'intrighi, sparizioni e morti avvenute in modo ignoto. Il tutto racchiuso in una cerchia melodrammatica.
Spero di potervi appassionare!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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Smuovo il capo, cercando in qualche modo di capire dove sono. Le palpebre sono spalancate, le pupille dilatate. Il color marroncino dei miei occhi risalta quest'ultimi.

''M-.. Ma che o-.. o-.. ore sono?'' Borbotto tra me e me, contorcendo il petto verso destra, e poi verso sinistra.
''No-.. Non ho sentito la sveglia, accidenti!'' Esclamo, nei limiti del possibile.

E' tardi, ed io sono ancora nel mio letto, al caldo, con il fuoco lento del camino che riscalda i miei infreddoliti piedi.
Alzo il torace, portando le gambe all'estremità del letto, e poggiando solennemente i piedi sul pavimento.

''Crick, Crock!'' Ecco, il classico e fastidioso scricchiolio del pavimento in legno.
''Oh no! Son già le dieci del mattino, accipicchia!''

Mi dirigo velocemente al mio armadio, spalancandolo.

''Jaaames! Allora!? Sei pronto? Jaaaaames! E' pronta la tua omalat!''
''Omelett, mamma! omelett!''

Afferro gli abiti posti all'interno dell'armadio, indossandoli grossolanamente.
Sotto le scartoffie presenti nell'armadio, vi è una lettera. L'afferro, con fare compiaciuto

''Finalmente.. Finalmente! N-.. non vedo l'ora!'' Dico, spalancando le palpebre dall'entusiasmo.
''Jaaames! Hai capito!? E' pronta l'omalat''
''Sì, mamma! Ho capito, ma si dice omelett, mamma, omelett, per la barba di Merlino!''

Mi dirigo alla fine della mia camera, spalancando la porta ed uscendo.

Con un balzo, scendo velocemente le scale con euforia.

''Doff, doff! Coff coff!'' Il tonfo dei miei passi, mentre scendo velocemente la lunga scalinata di casa.
Ora che ci penso.. dovrei prendere il carrello! Oh, per tutti i gufo, ho dimenticato di prepararlo!

''Jaaames, ci senti?! E' pronta la tua omal.. colazione'
''Sì mamma, arrivo, arrivo! Ma.. il carrello con i miei bauli per andar ad Hogwarts!?''
''Non ti preoccupare. Non saprò dire omalat, ma non ho dimenticato che oggi è il tuo primo giorno ad Hogwarts! - Non immagini che emozione provo per te!''

Mi affretto a correre verso la cucina, con mille pensieri per la testa.

''E Codaliscia? Felpato? Lunastorta? Staranno provando quel che provo io ora?! Entusiasmo?!'' Borbotto tra me e me, cercando di trovar una spiegazione a quanto stava accadendo, ma il tutto era troppo, troppo confuso.

Bene. Spalanco la porta della cucina lentamente; non voglio vedere il volto isterico di mia madre! Oh mio Dio! No, non voglio immaginarlo!
Prendo coraggio. Spalanco bruscamente la porta, e come un avventuriero pronto ad andare nei luoghi peggiori della terra, mi dirigo verso il tavolone. Afferro del pane, un pezzettino di omelett, ed ingoio il tutto in un sol boccone.

''James, attento! Rischi di affogarti!'' Dice l'isterica di mia madre, ma con una faccia sorprendemente benevola.

Non ci faccio tanto caso, ed ingerito il cibo, mi dirigo subito all'atrio d'ingresso.
Attendo con ansia, e questa volta, inverosimilmente son io ad urlare a mia madre.

''Maaaaaamma!?! Allora?! Nemmeno fossi Cosetta Corvonero prima del suo primo Ballo del Ceppo! Quanto ti ci vuole per prepararti!?''
''Son pronta, son pronta! Eccomi, eccomi!''
''Donf donf! Coff coff!'' Riecco il tonfo delle scale.
''Eccomi, son pronta, son pronta! Possiamo andare, forza. Prenderemo il Nottetempo per andar al Paiolo Magico, forza''.
''Oh-ehm.. il Nottetempo? Mamma, sai ch-..'' Mi porta la sua mano sinistra alla bocca, impedendomi di parlare.
''Ho detto che prenderemo il Nottetempo. Forza, trasporta il carrello con il tuo baule''.

Accompagno il mio carrello in avanti. Su di esso, vi sono posti diversi bauli. Camminiamo, fino ad uscire dalla grande casa, situata nei pressi di Godric's Hollow.
Ci dirigiamo al The Hollow Bastion, prendiamo una burrobirra attendendo l'arrivo del Nottetempo e discutiamo, io e mia madre, con i variegati interventi del locandiere.
Tendo ad avvicinare spesso la mano sinistra alla nuca, grattandola. Mia madre è una grande chiacchierona! Dovrei.. fermarla? Sì, sì! Basta domande. Interveniamo. Quì, ho paura che ci caccino a vista, tra poco!

''Biiiiiiiiiiiiibiiiiiiiiiiiiiii'' Eccola! La mia ancora di salvezza; il clacson del Nottetempo.

Ci alziamo di scatto, andando velocemente vicino al bus.

''Salve a tutti sono Prenty Picchetto, e sarò il vostro bigliettaio durante la corsa del Nottetempo'' Esclama una giovane figura, velocemente, aggrappato ad un'asta di ferro, situata sull'entrata del bus.

Annuisco, incredulo e spalanco le palpebre appena entro. Nel frattempo, il bigliettaio afferra i miei bagagli, ed aiuta mia madre a salire.
Cammino nel Nottetempo, portando con me il carrello, osservando con sguardo stupito l'interno del gigantesco bus.

''Ado-.. adoro la magia'' Borbotto nuovamente, osservando ancora l'interno del bus.
''Al Paiolo Magico, stà a Londra'' Esclama mia madre all'autista, che cercavo in tutti i modi di non guardare.
''Hai sentito Ernie? Al Paiolo Magico, stà a Loooondra!'' Dice il bigliettaio.

Poco dopo, con mio immenso dispiacere, inizia la corsa.
Come un gesto quotidiano, mia madre si aggrappa delicatamente ad un'asta di ferro posta all'interno del Bus, mentre parla con il bigliettaio.
Paradossalmente, io sono costretto a mantenermi cauto, non essendomi mai abituato alla corsa velocissima del Nottetempo. Cerco in tutti i modi di non vomitare.
Non ci vuole molto, ed arriviamo con mia gioia, finalmente, al Paiolo Magico. Trasporto velocemente il carrello all'esterno dell'autobus, trascinando bruscamente con me mia madre, per paura che riparta.

''Hey, James! Cos'è, ti vedo un po'.. rintontito!''
''No, mamma, ma figurati!'' Dico barcollando, mentre cammino fino all'entrata del Paiolo.

L'odorino di zuppa di piselli, mi fa passar la nausea. Tutti ci salutano. E' un luogo quotidiano dove io e i miei amici passavamo le giornate!
Il locandiere si avvicina a me, grattandomi la testa.

''E finalmente.. anche tu ad Hogwarts eh!? Son felice di non rivederti per un bel po'!'' Dice con tono ironico, accennando una risatina alla fine.
''Non è detto, non è detto. Mi dica.. ha visto per caso Remus, Sirius e Peter?'' Domando, aggrottando la fronte.
''Sì, stamane alle otto di mattina, per la precisione. Credo che vi rivedrete direttamente ad Hogwarts''.

Ringrazio il locandiere, e con passo felpato, mi dirigo insieme a mia madre nel retrobottega del Paiolo.
Che emozione.. tra poco sarò a Diagon Alley per i miei acquisti magici! Non vedo l'ora.. davvero

  
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