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Autore: xitsgabs    17/01/2014    4 recensioni
Chi sei tu che, con arroganza, ti diverti a impersonare i miei desideri più segreti?
|Hinny|
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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E fu beato oblio

Esci dalla mia testa, Ginny Weasley! Pensò Harry Potter dandosi un leggero colpo in testa. Sapeva di non poter pensare a lei: doveva dimenticarla, come se non fosse mai entrata nella sua vita. Il semplice fatto che il suo cuore battesse più velocemente quando la pensava poteva metterla in pericolo e Harry non poteva permetterlo. Perché l’amava, davvero. Molto più di quanto quella ragazza potesse credere. Tentò di pensare ad Hogwarts o al Quidditch, tentò di ricordare la Coppa del Mondo a cui aveva assistito nell’estate tra il suo terzo e quarto anno, tentò di tornare con la mente al Ballo del Ceppo, ma niente; qualunque suo pensiero, anche il più stupido, prendeva la forma di una ragazzina di appena sedici anni, coi capelli rossi, gli occhi marroni e il profumo di fiori.

Esci dalla mia testa, Harry Potter! Pensò Ginny Weasley, prendendo a pugni il suo cuscino e trattenendo un urlo di rabbia. Sapeva che non le era concesso anche solo pensare al suo amato, poiché quest’ultimo aveva ben pensato di piantarla in asso dopo essersi accorto di essere un pericolo per la sua incolumità. Ma chi se ne frega, per mille Ippogrifi! Urlò una voce nella testa della giovane e lei sbuffò, buttandosi il mal capitato cuscino in faccia. Voleva pensare ad altro: ai vestiti, al Quidditch, ad altri ragazzi, ai combattimenti. Ma ogni suo pensiero prendeva la forma di un ragazzo di quasi diciassette anni, con i capelli neri che sembravano non aver mai visto un pettine, gli occhi color verde smeraldo, l’animo da Grifondoro e quella cicatrice, quella dannata cicatrice a forma di saetta che – per quanto potesse essere bella anch’essa per quell’innamorata di Ginny – aveva rovinato la loro vita.

Ginny sistemò il cuscino sotto di lei e, senza nemmeno curarsi di infilarsi il pigiama, cadde nelle braccia di Morfeo.

Per Harry, invece, dormire non fu così semplice. Oh, no. Non era certo colpa del russare di Ron. Magari fosse stato così. La realtà era che non riusciva a smettere di pensare a quella ragazza.

Chi sei tu che, con arroganza, ti diverti a impersonare i miei desideri più segreti?

Sbuffò, fissando il paesaggio che si poteva intravedere dalla finestra. Non che si vedesse un granché, sia chiaro. Ormai era notte, Harry suppose che fossero le due o le tre. Il tempo era volato mentre la sua mente si rifiutava di elaborare qualsiasi cosa che non c’entrasse con Ginny, con le sue mani morbide, i suoi occhi penetranti e lo sguardo duro ma raggiante.

Ripensò al loro primo bacio, nella Sala Comune: davanti al fratello della ragazza che, felicissimo, innalzava la Coppa e al suo ex ragazzo, Dean, che sembrava voler spaccare qualcosa. Non si rese conto di niente in quel momento, semplicemente la creatura che aveva nel petto prese il sopravvento e lo spinse a poggiare le labbra secche su quelle umide e morbide di Ginny.

Ricordò con un sorriso amaro tutte le volte in cui l’aveva trovata a baciare ininterrottamente i suoi ragazzi, tutte le volte in cui voleva prenderli e lanciar loro dei Cruciatus.

Si passò una mano fra i capelli in disordine mentre, con un tuffo al cuore, ricordava il funerale di Silente quando, fra il dolore e il buon senso, lasciò andare l’unica cosa che aveva davvero voluto in vita sua.

Verso le 03:20 Ginny Weasley si svegliò di soprassalto. Aveva la sensazione d’angoscia e di pesantezza nello stomaco che si sente sempre dopo aver avuto un incubo. Ma non ricordava nemmeno cos’avesse sognato. Ricordava il nulla, come se nel suo sogno non ci fosse stato niente. Nemmeno Harry. Forse era quello il motivo che l’aveva reso un incubo.

Si alzò a mezzo busto e si scostò, silenziosamente, le coperte da dosso. Si alzò in punta di piedi ed entrò nella camera di suo fratello Ron, dove dormiva anche Harry. Il suono della porta che si apriva fu quasi impercettibile e nessuno dei due ragazzi se ne accorsero. Perlomeno, Ron era preso completamente dal suo sonno.

Invece, nell’altro letto, Harry non c’era. La ragazza alzò lo sguardo, riuscendo a notare una figura appostata davanti alla finestra e lo riconobbe. Si avvicinò al Prescelto e, silenziosamente, gli prese la mano e la strinse.

Harry non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi fosse: il tocco fragile e delicato di Ginny Weasley era ben riconoscibile, per non parlare del profumo di fiori che lo inebriava ogni qualvolta che si trovava accanto a lei.

Le lasciò la mano, solo per poggiarla sulla sua spalla e stringerla a sé. Nascose il viso fra i suoi capelli rossi ed inspirò l’odore fresco di essi, chiedendosi se – dopo quella volta – avrebbe potuto farlo nuovamente. Avrebbe vinto contro Voldemort? Sarebbe riuscito a condurre una vita normale  con la sua bella Ginevra? Gli sarebbe piaciuto sposarsi, avere tre figli: magari con i capelli rossi e costantemente in disordine. Magari con gli occhi verdi, con il carattere dei Malandrini. O forse sarebbero stati tranquilli, diversi da lui. Non avrebbero avuto nessun peso sulle spalle, nessuna missione, nessuna ricerca. Niente di niente.

Voltò leggermente lo sguardo per guardare la ragazza che, ad occhi chiusi, si impegnava ad accarezzare i capelli neri del suo amato. Poi, come risvegliatasi da un sogno, avvicinò di più il suo viso e baciò il ragazzo con una dolcezza quasi sconosciuta.

Ti amo, Harry. Pensò Ginny con una nota di tristezza, cosciente che quello sarebbe potuto essere l’ultimo bacio che si sarebbe scambiata con Harry prima della fine della guerra, o anche l’ultimo e basta.

Ti amo, Ginny. Pensò Harry, senza il minimo desiderio di allontanarsi dalla rossa. Continuarono a baciarsi per quelli che potevano essere minuti, ore. A loro non importava. Il tempo, il mondo intorno a loro si era fermato.

E fu beato oblio.

LUMOS!

Fanfiction nata così, di getto. Si è scritta praticamente da sola. So che può sembrarvi smielata, lo è anche per me. Ma mi piace così. L’amore tra Harry e Ginny è stupendo così, smielato e tormentato. Un amore quasi impossibile, ma pur sempre un amore. Per questo li amo così tanto e ho amato scrivere questa one-shot. Spero piaccia anche a voi.

  
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