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Autore: horanschoice    17/01/2014    5 recensioni
“Mise un braccio sulle spalle di Hazel e uno sulle spalle di Frank. –Andiamo- disse.-voglio presentarvi l’altra mia famiglia.” Così si conclude il secondo libro della saga Eroi dell’Olimpo. Non so cosa succede quando si incontrano Annabeth e Percy, non avendo ancora letto "il marchio di Atena" (anche se un pò mi hanno spoilerato) ho pensato a cosa avrebbe fatto Percy, mi è venuta in mente questa idea e sono fiera di come mi sia riuscita. Questa è la prima one shot che scrivo,spero vi piaccia. CONTIENE SPOILER PER CHI NON AVESSE LETTO I PRIMI DUE LIBRI DI EROI DELL'OLIMPO. (sotto il punto di vista di Percy)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo la nave di metallo scendere appena fuori dal foro e lentamente i motori spegnersi. Non ce la faccio più, ho bisogno dei suoi occhi, del suo viso, ho bisogno di lei.. lei l’unico ricordo che avevo l’unico che mi ha dato la forza di combattere in questi mesi. Lei è tutto ciò di cui ho bisogno. Non mi importa se Era crede che sia lei la causa dei problemi quando andremo a Roma, non mi importa di Era, anzi vorrei tanto fargliela pagare per avermi staccato da lei così bruscamente. I motori spenti, le ali abbassate e le porte aperte. Cominciano a scendere le persone. Per primo un ragazzo con i capelli biondi tendenti al castano, gli occhi azzuri e un taglio sulla guancia che fa urlare di gioia i miei compagni romani, deve essere Jason. Si avvicina a Reyna, vedo scendere alcuni soldati della nave e il ragazzo del video, credo si chiami Leo, che fa strani inchini. La tensione sale. Riesco a toccarla. Scende una ragazza che sembra abbastanza timida che manda strane frecciatine a Jason e Reyna abbracciati. Scende Grover, il mio migliore amico, il satiro con il quale ho il collegamento empatico che mi viene incontro e mi abbraccia. Subito dopo di lui eccola lì, Annabeth, vedo che mi cerca con lo sguardo e sento la mano di Hazel che mi spinge avanti. Mi vede. Rimaniamo così per qualche secondo. Non è come prima, ha le borse sotto gli occhi segno che non dorme da giorni, le guance infossate ed è magrissima. Ma è bella, bella da star male. Comincio a camminare verso lei e lei corre verso di me. Ci raggiungiamo e con le lacrime agli occhi mi stringe forte. Ricambio. Rimaniamo diversi minuti così, ad assaporare la compagnia l’uno dell’altra; non mi importa se tutto il campo mi sta guardando, comincio a piangere silenziosamente. Lei singhiozza forte così mi stacco un po’, giusto per poterle guardare il viso.

–ehi-dico cercando di allontanare il suo viso dal mio petto lentamente, un po’ titubante alza lo sguardo verso di me, mi guarda. I suoi occhi mi riempiono. –mi sei mancata, da morire.- sorride, sorrido di rimando e prendo il suo viso tra le mani. – sai, quando Era mi aveva tolto la memoria, l’unica cosa che ricordavo oltre il mio nome era il tuo viso. Mi hai aiutato ad andare avanti, dovevo ritrovarti, a qualunque costo.- dico fissandola negli occhi.

–avevo paura,-dice dopo essersi calmata un pò-paura di averti perso, paura che ti fossi scordato di me, paura che avessi trovato una persona migliore di me.- davvero crede ci sia qualcuno migliore di lei? Lei è la medicina per ogni mia malattia, la forza che mi tiene attaccato alla terra.

–mai nessuno potrà prendere il tuo posto, non potranno mai portarti via da me. Non hai mai avuto paura che fossi morto?- dico. Scuote la testa, lei ha sempre creduto in me, non ha mai perso la speranza. Come potrei non amarla? Sorrido al pensiero.

–sei uno stupido,testa d’alghe- dice lei dolcemente. Il mio cuore si riempie di felicità. Decido di darle un bacio sulle labbra, lieve. Ma appena poggio le labbra sulle sue so di non volerle più lasciare ed il lieve bacio si tramuta in un bacio passionale che porta con sè tristezza, solitudine ma anche felicità, speranza ed amore. Ci stacchiamo solo per respirare, una o due.. o forse tre volte. Non voglio lasciarla. Non posso lasciarla. Solo quando non ce la facciamo più, ci stacchiamo e ci accorgiamo di essere stati lo spettacolo di circa 200 persone del Campo Giove. Cerco di assumere uno sguardo serio ma, vedendo arrossire Annabeth, riesco solo a ridere. Tutto il campo è in festa per l’arrivo dell’aiuto greco ma mai quanto il mio cuore dopo aver ritrovato il suo amore.










ANGOLO AUTRICE 
sono veramente fiera di questa storia, alle 14 di oggi ho finito il libro 'il figlio di Nettuno' e sono rimasta traumatizzata dal fatto che Percy e Annabeth non si incontravano. Ho cercato su internet e ho scoperto, mio malgrado, che 'il marchio di Atena' uscirà ad aprile. Allora, triste per dover aspettare così tanto, mi sono decisa a scrivere qualcosa ed eccola qui. Fatemi sapere se vi piace o no, se scrivo male o qualcunque cosa vi passi per la testa, anche se sono critiche. Un bacione 
-ila
  
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