»Arte
Alle
passioni,
quelle
che ti travolgono e ti rubano
il cuore.
Ai
sentimenti,
fedeli
compagni di vita, o meglio
di viaggio.
All’arte,
e
tutto ciò che racchiude,
per
far parte di me.
A
questa voce sul dizionario troveremo: attività umana svolta
a creare opere di
valore estetico.
Ma l’arte, per chi l’arte la vive, la sente sulla
propria pelle, non è un
valore estetico. E questa diventa solo una descrizione, scritta nero su
bianco,
che perde di significato.
Arte è una parola che non può essere spiegata. Si
usa così, e con solo quattro
lettere esprime molto più di quanto si potrebbe fare con una
frase, tema o
libro.
Cos’è l’Arte?
Arte è tutto ciò che è espressione di
un qualcosa. Un qualcosa che non può
essere detto a parole, allora lo si dice con l’arte.
L’arte è in uno schizzo disegnato su un foglio, ebrezza
di libertà.
L’arte è in una foto scattata seguendo
l’istinto, sensazione resa infinta.
L’arte è in un quadro, eterna
testimonianza.
L’arte è in una scultura, dove a
modellare non sono le mani, ma l’anima.
L’arte è in un edificio, nel quale anche
solo nel mattone sul mattone c’è un
ideale.
L’arte è in uno spartito musicale, in una nota
libera, in un passo di danza, in
una drammatizzazione: espressione dell’essere se
stessi.
L’arte, forse, solo per poche persone, è
vita.
E, allora, non è più uno schizzo, ma un
pezzo d’anima reso pubblico, non
al mondo, ma a noi stessi.
E non è più una foto, ma la magia del fermare il
tempo, di poter essere, anche
solo per uno scatto, padroni di un qualcosa. Un
qualcosa più grande di
noi.
E non è più solo un quadro, ma vita.
Vita di chi l’ha dipinto e l’ho ha
regalato al mondo. Vita di chi lo guarda e lo rende proprio.
E non è solo una scultura, ma materia. Rendere visibile
ciò che si è solo
provato o pensato. Avere coraggio.
E non è un qualunque edifico, è il
sogno di una vita che diventa realtà.
E l’arte non è più solo arte,
ma ciò che occhi vedono al di là di una crepa.
L’infinità di essere qualcuno, anche se minuscolo,
a questo mondo.
L’arte è ciò che arriva al cuore, lo
scuote e lo fa battere velocemente, fino a
farlo desiderare di voler uscire dal petto e essere libero di
contemplarla.
E quando la incontri non c’è età, non
c’è tempo… c’è
solo l’attimo, nel quale
ci si sente vivi, più che mai.
The corner
of silent
words
Care
lettrici,
Per chi segue As Ink On Paper, avrà l’impressione
di averlo già letto. Dovete
sapere che questo è un tema che ho scritto
all’inizio dell’anno sotto richiesta
del mio professore di storia dell’arte. E da questo tema ho
scritto quello che
trovate nella storia.
Voglio condividerlo con voi per due motivi.
Primo, mi piace.
Secondo, dovete sapere che quando l’ho letto in classe
– vi prego non ridete –
ho pianto, non perché mi facesse commuovere, ma
perchè quando leggo qualcosa di
mio agli altri mi sento ridicola e penso che ciò che scrivo
siano sciocchezze.
Quindi ho deciso di condividerlo con voi, ed essere soggetta a critiche
o parei
positivi. Voglio cambiare questo lato di me ed essere più
sicura. E in questo –
care lettrici – già mi aiutate.
Un bacio a tutte voi, quelle che conosco, e quelle anonime. Grazie!
Ditemi cosa ne pensate. Ci tengo molto!
Questa
è un'altra storia che ho pubblicato poco tempo fa,
passate a dare un’occhiata: Ho i tuoi residui tra
le dita. (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2372776&i=1
)
Ho
i
tuoi residui tra le dita.
E
mi odio, in un modo che non puoi neanche
immaginare, perché nonostante tutto vorrei che tu fossi qui.
E
mi odio perché non mi importa del dolore che
mi hai procurato.
E
mi odio perché se, ora, tu, entrassi da
quella porta e mi dicessi un flebile scusa ti perdonerei.
Perché
Ho i tuoi residui tra le dita.
E
preferirei non avere più nulla, di te.
Xx
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