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Autore: Irene Adler    03/06/2008    2 recensioni
Fin da quando hai varcato l’ingresso hai avvertito una ventata gelida, un non so ché d’inquietante che ti ha fatto rabbrividire, ma l’hai ignorato, pensando ingenuamente che fosse solo una mera sensazione, nulla che valesse la pena di essere considerato.
[...]Solo ora ti rendi conto di quanto l’ignorare quegli impercettibili segnali ti sia costato caro.
(Lenalee centric)
E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lenalee Lee
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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In the end

By Irene Adler

 

 

 

 

Freddo e buio.

Tutto ciò che ti circonda, ciò che un tempo era la tua casa, la gabbia dorata che ti proteggeva dal mondo esterno crudele e brutale, ora ti suscita emozioni opposte.

Fin da quando hai varcato l’ingresso hai avvertito una ventata gelida, un non so ché d’inquietante che ti ha fatto rabbrividire, ma l’hai ignorato, pensando ingenuamente che fosse solo una mera sensazione, nulla che valesse la pena di essere considerato.

Che sciocca, solo ora ti rendi conto di quanto l’ignorare quegli impercettibili segnali ti sia costato caro.

Ora non sono i semplici segnali ad allarmarti, ma ciò che i tuoi occhi scorgono.

L’Ordine è tetro, silenzioso, ma ciò che più inquieta, ciò che più atterrisce, è quel colore vermiglio che macchia la terra, che ti colpisce con una tale forza da sconquassarti fin nel profondo.

Tutto ad un tratto ti trovi a correre su per le scale e una volta in cima ad esse scorgi i primi.

Corpi immobili, grotteschi, corpi privi di vita.

Quei corpi hanno i volti dei ragazzi della sezione scientifica.

Ti senti morire, il fiato ti si mozza in gola.

Sono morti, tutti morti.

Cominci a correre, corri terrorizzata e dalle tue labbra escono parole insensate, richiami i nomi delle persone a te care, li cerchi con foga, mentre corri fra corpi martoriati di persone con cui hai scambiato sguardi e saluti cortesi, persone con cui hai condiviso la tua quotidianità.

 

“Il Conte del Millennio sta cercando…”

 

Per primo trovi Bookman e lo sorpassi sempre più terrorizzata; ad una prima occhiata ti sei resa conto che non c’è nulla da fare, ha il collo rotto, gli occhi vitrei e vuoti.

Poco più in là vedi Crowley e Miranda e distogli lo sguardo: il corpo dell’esorcista vampiro è trapassato da un’asta di ferro, la stessa che ha privato della vita la ragazza.

A mala pena scorgi Marie riverso a terra e poco più in là “Maker of Eden” giace a terra come un comune e del tutto trascurabile oggetto. 

Corri con più foga, inciampi e ti rialzi, ignorando quei battiti così irregolari del tuo cuore e quel nodo allo stomaco che non ti dà tregua.

 

“…Sta cercando un cuore prezioso…”

 

Poi vedi Kanda; è in piedi, muove qualche passo, comparendo da un corridoio secondario.

Corri verso di lui e lo vedi accasciarsi contro il muro, scivolando verso terra, lasciando una scia di liquido rosso sul muro di pietra.

Solo allora ti rendi conto che dalla sua schiena, fra le scapole, sporge una grossa scheggia di vetro; è gravemente ferito.

Lo chiami terrorizzata e in un attimo sei al suo fianco, le lacrime prendono a scendere dai tuoi occhi, inarrestabili, mentre stringi debolmente a te l’unica persona che, in quel mare di sangue e morte, sei in grado di proteggere da quel qualcosa o quel qualcuno che è autore di quella carneficina.

Chiedi fra un singhiozzo convulso e l’altro cos’è accaduto, che ne è stato degli altri, ma lui non ha forza di risponderti e porta lo sguardo al corridoio da dove proviene.

Fai lo stesso, temendo ciò che il tuo sguardo incontrerà.

Vedi Lavi a terra, immobile.

Della sua innocence vi rimangono solo un cumulo di frammenti e una leggera polvere luminescente.

Distogli lo sguardo, gemi lacerata dal dolore.

Le sue iridi smeraldine sono vuote, la vita lo ha abbandonato; perfide creature dalla leggiadra apparenza gli hanno divorato il cuore.

“…Vediamo se sei tu quel cuore…”

E in quel mentre senti un urlo, un grido di mortale terrore che ti gela il sangue nelle vene.

E capisci.

Capisci che è lui.

Kanda ti guarda, ti dice di andare, che lui se la caverà; tu non ci credi, ma fingi per quella volta e lo lasci ripromettendoti che tornerai per medicare le sue ferite e con te ci saranno anche gli altri, quei pochi altri che non hai riconosciuto fra gli innumerevoli cadaveri.

Illusa, illusa piccola lady.

Corri e arrivi al centro dell’Ordine e lì, sospeso a mezz’aria, il Costruttore ciondola sinistramente, stringendo nella mano guantata la sua antitesi, il cui bianco è macchiato, la sua purezza irrimediabilmente profanata da quel liquido scarlatto che sa di morte.

Nonostante sia fra le grinfie del suo acerrimo nemico, nonostante la sua vita sia appesa ad un filo, il suo sguardo riesce a rincontrare il tuo.

Manca poco e la sua innocence non sarà che una leggera e luminescente polvere acquamarina.

Sembra saperlo.

E sorride, ti sorride.

Il Crown Clown, per l’ultima volta, sfoggia quel bagliore caldo e rassicurante, t’avvolge e ti allontana da lì.

Fissi i suoi occhi grigi, tenti di sfuggire inutilmente a quella presa ferrea e decisa, le tue labbra articolano il suo nome, ma nulla, nessun suono riesce ad uscire.

Vivi Linalee, vivi, sembra dirti quello sguardo pieno d’amore e la muta risposta arriva con le tue lacrime, che lo supplicano di non lasciarti sola.

Vivi anche la mia parte, Linalee.

E ti ripeti inconsciamente che quello non può essere Allen, semplicemente perché lui mai si è arreso, mai ha rinunciato a vivere.

E ti ripeti inconsciamente che quello è Allen, semplicemente perché lui ama tutti di un amore potente, terribile e incondizionato, semplicemente perché Allen, se è costretto a decide, si sacrifica sempre per salvare chi ama senza remore, a qualunque prezzo.

Forse quel ragazzo è amato da Dio, aveva detto una volta il tuo Ge Ge e tu, ricordando quelle parole, più e più volte hai detto a te stessa che quello più che amore pareva una maledizione.

Sacrificarsi continuamente per gli altri, trascurando se stessi.

Lascia che sia io ha salvare te, questa volta, pensi osservando quegli occhi grigio screziato.

Il suo viso all’improvviso scompare.

Ormai sei  troppo lontana per scorgerlo, l’oscurità di quel piccolo corridoio ti avvolge e all’improvviso quelle braccia simili a ragnatele si contraggono in uno spasmo, si ritraggono.

Una luce.

Un grido.

Un’altra vita si è spenta.

“A quanto pare non eri tu il cuore, Allen Walker”

“…Se non lo sei, chi sarà il prossimo?”

Un grido frustrato preme sulle labbra per liberarsi nell’aria, ma una mano impedisce ciò, un braccio forte ti blocca, stringendoti contro un corpo caldo, vivo, conosciuto.

Sai che è lui, realizzi che è vivo, ma per la prima volta vuoi scappare dalla sua stretta così protettiva, che è sempre stata una costante nella tua vita.

“Fratello, lasciami!”

Sei un’esorcista, vuoi combattere, devi farlo per proteggere il tuo mondo, quello per cui vale la pena vivere, lottare e morire.

Quello per cui le persone che ami hanno dato la vita.

“E’ una pazzia, Linalee!”

Ti dibatti e lo respingi. Sai perfettamente che è folle, ma vuoi farlo lo stesso.

L’hanno fatto i tuoi compagni prima di te, perché non farlo a tua volta? C’è forse qualche differenza fra te e loro?

Siete esorcisti, null’altro conta.

E’ tuo dovere.

E’ tuo volere.

“Lasciami!”

All’improvviso si sentono passi, regolari e quasi silenziosi s’odono in tutto l’Ordine, così vuoto e tetro.

Tap.

Tap.

Tap.

Trattieni il fiato.

“Il conte del millennio sta cercando…”

Tap.

Tap.

Tap.

Un’ombra appare.

“…sta cercando un cuore prezioso”

Un sorriso felino.

“ Alla fine ti ho trovato, piccola Lady

 

 

 

 

 

 

 

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Giuro, non so nemmeno come mi sia uscita una cosa simile… Non mi convince del tutto, ma non ho potuto far a meno di scriverla (della serie, quando l’ispirazione chiama, o rispondi o rispondi)

Spero di ricevere recensioni per capire se vi è piaciuta o, eventualmente, commenti che mi permettano di migliorare lo stile e identificare eventuali errori.

Ringrazio chi ha letto e commentato le altre mie fan fic.

Alla prossima,

Irene Adler

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