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Autore: Barby_Ettelenie_91    17/01/2014    4 recensioni
Dicono che la rivalità tra James Hunt e Niki Lauda sia nata sulle piste della Formula Tre. E se invece fosse nata molto prima? Quando i piccoli Niki e James erano solo due bambini che ancora non si conoscevano …
Buona lettura!
Genere: Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Hunt, Niki Lauda
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Niki Lauda aveva preparato a lungo quella gara, aveva persino raggiunto la pista alle 5 del mattino, il giorno della corsa, per accertarsi delle sue condizioni. Tutto era andato esattamente come aveva previsto, erano bastati pochi giri per superare gli altri piloti e raggiungere la testa del gruppo, fino a quando quel maledetto inglese aveva azzardato un sorpasso da suicidio, toccando la sua auto e mandandolo fuori gioco immeritatamente. 

Alla fine della gara senza pensarci due volte raggiunse il team dell’inglese a passo di marcia per dirgliene quattro.

“Ehi, stronzo! Quella manovra era da suicidio, se io non avessi frenato, ci saremmo ammazzati!”

“Ma non è successo! Grazie al tuo impeccabile istinto di sopravvivenza!” fu l’ironica risposta che ricevette.

“Vaffanculo! Come ti chiami?”

Il titolare della scuderia precedette il suo pilota.

“James Simon Wallis Hunt, non lo dimenticare, crucco del cazzo!”

“ed è molto semplice, Hunt, altrimenti detto schianto! Termine che oggi ti calza a pennello!” rise il diretto interessato.

Niki, rimangiandosi un’imprecazione, lo osservò. Capelli alle spalle, occhi chiari e quell’aria così strafottente …
chissà perché ma era certo di averlo già visto da qualche parte.

Qualche secondo dopo ebbe l’illuminazione.
 
 

*


L’undicenne Niki, quando non studiava, trascorreva il tempo libero nella grande villa di famiglia e le domeniche al parco, accompagnato dalla governante.

I signori Lauda erano tra i più stimati imprenditori di Vienna ed erano quasi sempre impegnati con il lavoro.

Quella domenica però era un giorno speciale.

Il signor Lauda era riuscito a concludere un’importante trattativa con dei clienti stranieri, così per festeggiare avrebbe trascorso l’intera giornata con la moglie e il piccolo Niki al grande Luna Park, che animava la città di Vienna durante il periodo natalizio.

Le luci delle giostre, le risate dei bambini, l’odore dolciastro dello zucchero filato … pareva un altro mondo.

Niki guardava le montagne russe e il tiro a segno incuriosito, ma non sembrava smanioso di volerli provare. Del resto, nella sua famiglia vigeva un’educazione rigorosa e non era di certo abituato a simili passatempi.

Quando raggiunse la pista dei Go Kart però si fermò.

Aveva da sempre avuto una grande passione per i motori e la meccanica, quella era l’occasione giusta per provarla finalmente sul campo.

Ottenuto il permesso dai genitori, salì sul veicolo più vicino e raggiunse la linea di partenza.

Al via dell’addetto alla pista le piccole auto partirono rombando.
Niki fu scosso da una scarica di adrenalina. Era una sensazione fantastica, altro che la teoria scritta nei libri! In pochi giri acquistò sicurezza e superò gli altri ragazzini fino ad arrivare primo alla fine della corsa.

Soddisfatto dell’ottimo risultato, decise di non scendere dalla macchina e di partecipare a un’altra gara. Anche questa volta arrivò primo. Nel giro di un paio d’ore le corse divennero una decina, seguite da altrettante vittorie. Non c’era verso di schiodarlo dal primo posto, e i ragazzi intorno alla pista, tra il deluso e l’eccitato, tifavano il loro ormai piccolo campione.

Durante l’ultima gara prima di andare via successe però una cosa inaspettata.

Un altro ragazzino, fin dal primo giro, cominciò a stargli addosso, dandogli del filo da torcere. Quando mancava ormai davvero poco al traguardo, il rivale gli tagliò la strada in modo aggressivo e alquanto pericoloso, strappandogli per un soffio il primo posto.

Niki non ci pensò due volte a raggiungerlo per dirgliene quattro.

“Ehi brutto stupido! Quella manovra era pericolosissima, potevamo farci davvero del male!”

“Ma non è successo niente, di cosa ti lamenti! Forse sei arrabbiato perché ti ho rubato il primo posto, eh?”

“Cretino … come ti chiami?”

“Io sono James e tu?”

“Mi chiamo Niki. Spero che se un giorno farò di nuovo qualche gara di auto non dovrò avere a che fare con gente sconsiderata come te!” concluse sbuffando prima di raggiungere i genitori per tornare a casa.
 
 

*


“Ehi ma io e te ci siamo già incontrati!”

“Ah non credo proprio. Se avessi già visto una faccia da topo come la tua, di sicuro me la ricorderei! Ahah”

“Stronzo … ma se io invece ti dicessi pista dei Go Kart, al Luna Park natalizio di Vienna? Una decina di anni fa …”

James lo guardò allibito, prima di fermarsi a riflettere. Poco dopo però realizzò con stupore che Lauda, in effetti, aveva ragione.
 
 


*


Non capitava spesso che la famiglia Hunt andasse in vacanza, con tre figli giovanissimi (*) al seguito, non era semplice spostarsi.

Quell’anno però fu un’eccezione. Durante le vacanze natalizie decisero di lasciare per qualche giorno l’Inghilterra, trascorrendo una settimana di svago in Austria.

La città di Vienna addobbata a festa, sotto i primi fiocchi di neve, era davvero bellissima, ma per dei ragazzini esuberanti come James e i suoi fratelli, dopo poche ore divenne piuttosto noiosa.

L’entusiasmo dei ragazzi però riprese vita quando i genitori decisero che avrebbero trascorso la domenica pomeriggio nel grande Luna Park allestito per le Feste.

James e Peter trascinarono senza tanti complimenti la sorellina sulle montagne russe, seguite poi da un paio di altre giostre altamente adrenaliniche.

La bambina un po’ sconvolta riuscì a convincerli a smettere di salire sulle giostre, per poi trascinarli al tiro a segno, dove aveva adocchiato un bellissimo orsacchiotto tra i premi.

Peter e James, controvoglia, s’impegnarono a centrare tutti i bersagli che potevano, fino a vincere il desiderato premio.

Una volta terminato il gioco, abbandonarono in fretta lo stand per cercare qualche altra giostra, lasciando la sorellina soddisfatta in compagnia dei genitori.

Arrivati alla pista dei Go Kart, James si fermò.

Fin da piccolo amava le auto e sognava di guidare, quella era l’occasione giusta per poter finalmente provare dal vivo la sua grande passione.

Anche se in  quel momento c’era solo un’auto libera, James non ci pensò un attimo a salire a bordo, lasciando Peter, un po’ scontento, a bordo pista.

Raggiunse la linea di partenza aspettando con impazienza il via libera, che non tardò ad arrivare.
Sentì l’adrenalina scorrergli nelle vene come non gli era mai successo, era una sensazione meravigliosa, la realtà superava di gran lunga la sua immaginazione!

In pochissimo tempo prese familiarità con la macchinina e schiacciò sull’acceleratore.
Notò subito un ragazzino che correva più veloce degli altri, così istintivamente cominciò a stargli addosso. Perché doveva vincere lui quella gara?! Provò a superarlo in tutti i modi, ma il rivale sembrava non volerlo farlo passare per nessun motivo.

Quando ormai mancava pochissimo alla fine della corsa, James, stufo di mangiare la polvere, mandò all’aria ogni prudenza superandolo in modo aggressivo e tagliando per primo il traguardo tra gli applausi del pubblico.

Non si aspettava però che l’altro ragazzino lo raggiungesse per dirgliene quattro.

“Ehi brutto stupido! Quella manovra era pericolosissima, potevamo farci davvero del male!”

“Ma non è successo niente, di cosa ti lamenti! Forse sei arrabbiato perché ti ho rubato il primo posto, eh?”

“Cretino … come ti chiami?”

“Io sono James e tu?”

“Mi chiamo Niki. Spero che se un giorno farò di nuovo qualche gara di auto non dovrò avere a che fare con gente sconsiderata come te!”

“Semmai, spero che se un giorno io farò qualche gara non troverò degli antipatici rompiscatole come te!” gli urlò dietro James, ma il ragazzino tedesco si era già allontanato per raggiungere i genitori.
 
 

*

 

“Non ci posso credere … quel ragazzino rompiscatole eri tu?!”

“Direi proprio di si!”

“Allora era destino incontrarsi di nuovo … ed era destino che vincessi di nuovo io!” rise James, raggiungendo i compagni di squadra, prima che Niki trovasse qualcos’altro da ridire.
 
 
 
 
 
 
 













(*) Per la cronaca, mi sono documentata su santa Wikipedia e siti vari, scoprendo che in realtà nella famiglia Hunt erano ben quattro fratelli e due sorelle. Non trovando però altre notizie più precise, mi sono presa la “licenza poetica” che gli altri fratelli ai tempi della storia non fossero ancora nati. Tanto non è un dettaglio rilevante ai fini della trama, e nemmeno nel film vengono citati, a parte Peter che fa da “mediatore” per l’ingaggio di James alla Mc Laren.
 
 
 



Angolino dell’autrice

Buonasera! :)
Bè che dire di questa storia? Da quando ho visto Rush al cinema a settembre la prima volta, me ne sono innamorata … ma l’ispirazione per questa fanfic è nata per caso nei giorni scorsi mentre andavo a sbattere da tutte le parti sugli autoscontri! xD E quale posto migliore per immaginare due giovanissimi “piloti” che si sfidano e si bisticciano?! ;)

   
 
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