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Autore: Pandora2000    17/01/2014    1 recensioni
Fabio e Sofia si amano ancora più di prima se possibile, ma qualcosa, o meglio qualcuno cercherà ancora di dividerli, vorrebbero semplicemente stare l'uno accanto all'altro per sempre, ma per colpa di un viziato malavitoso non possono stare tranquilli. Ma non ci sarà lui per sempre, ci saranno molte vicende, molte sorprese! Leggete e scoprirete siori e siore!
Genere: Azione, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nuovo personaggio, Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passato un po’ di tempo dalla fine della guerra, gli ex draconiani avevano tutti dai 16 anni in su.
Era una timida mattina di primavera, il sole tiepido riscaldava la stanza di Sofia: in cielo nemmeno una nuvola.
-Buongiorno, Sof- disse Fabio entrando dalla porta, -Che ore sono?- chiese lei.
-Sono già le 10, dormigliona, ci aspetta una grande, grande giornata!-.
Da quando avevano sconfitto Nidhogr le cose erano andate molto meglio tra loro anche se il prof. Schlefen non ricordava niente di tutta la battaglia e tutti i Draconiani erano sparsi per il mondo erano riusciti a trovare una soluzione: Georg (anche se nessuno chiamava così il professore) aveva adottato Karl,  che si era inspiegabilmente ritrovato in un orfanotrofio di Baviera, e Fabio, da Roma, Lidja si era trasferita sul Lago di Albano, per stare con Sofia, ma soprattutto con Ewan, il suo ragazzo, del quale era pazzamente innamorata, che era venuto in Italia con sua sorella Chloe e sua madre Gillian dall'Inghilterra.
Sofia scese in cucina con Fabio per fare colazione ed incontrò Lidja e Karl seduti comodamente a parlare con due cornetti in mano.
-Buongiorno Sofi- esclamarono quasi all'unisono; Sofia aveva le sue ragioni per essersi svegliata tardi: tra qualche mese avrebbe dovuto affrontare un esame da privatista. Insieme a Fabio il giorno precedente avevano deciso che sarebbero andati a fare un pic-nic al loro lago, non lontano dalla casa del prof., ma ben nascosto sulle colline; L’avevano trovato mentre facevano una passeggiata: era tutto per loro, sembrava incantato e incontaminato, nel laghetto vi sfociava un ruscello che sembrava formare una piccola cascata ; sulle rive nasceva un'erbetta morbida costellata da fiori viola, bianchi e gialli. Sofia e Fabio arrivarono al lago verso le undici, si distesero sugli asciugamani e un po' sornioni cominciarono a parlare del più e del meno. Quando cominciò a fare caldo Fabio si tolse la maglietta e i pantaloni, rimanendo in costume, Sofia rimaneva ogni volta stupefatta del corpo di Fabio: muscoloso ma non troppo, alto e slanciato; certo, anche lei era cambiata molto, diciamo pure che aveva sviluppato tutto assieme: le era cresciuto il senno, le si era affusolato il viso, era dimagrita e alzata, anche se i capelli rimanevano sempre il solito cespuglio rosso in pettinabile. Si svestì anche lei e rimase in costume a leggere al sole ma Fabio non era dell' intenzione di farla leggere.
-Sof? -
-Dimmi- rispose felice
-Vieni in acqua? - Chiese speranzoso
-No guarda, ho appena iniziato un capitolo che parla di...-si sentì sollevare, Fabio l' aveva presa in braccio e stava andando di corsa nel lago: Sofia rideva, urlava e scalciava e con un salto finirono in acqua: era tiepida per la stagione; appena riemersero Sofia si gettò su Fabio scherzosamente, cercando di affogarlo ma era troppo forte quando lui non fece più resistenza e andò giù di sua volontà: Sofia rimase stranita ma le ci volle un secondo per capire cosa stava per succedere: di colpo si sentì mancare il terreno sotto i piedi e fu tirata verso il basso –Bastardo!- disse con un sorriso e schizzò Fabio, lui la afferrò per i polsi e la tirò a sé, l’abbracciò e –Ciao- le sussurrò dolce e suadente a un orecchio.
-Mm…ciao- rispose Sofia: la faceva impazzire quando si comportava così, era come una bambola con lui, l’avrebbe seguito in capo al mondo; si guardarono negli occhi e si diedero un bacio, lungo, appassionato. –Ma lo sai che ti amo da impazzire?- esordì Fabio.
-No, non quanto ti amo io- disse lei dolcemente
-Io non sarei qui senza di te, non sarei niente se non fosse stato per te- era la verità, si disse: se avesse perso la sua Sofia non avrebbe saputo più vivere, anzi, non l’avrebbe fatto.
Quando il sole cominciò a calare tornarono alla villa sul lago di Albano. Sul divano trovarono Lidja con la testa appoggiata alla spalla di Ewan.
–Che film guardate?- chiese Sofia
-Hunger Games, La Ragazza di Fuoco- rispose Ewan –Ma ormai è finito- aggiunse Lidja; si sedettero in salone ad aspettare la cena: Gillian e Thomas erano efficacissimi in cucina.
-Allora, che avete fatto oggi?- chiese Sof.
-Beh… abbiamo “studiato”, poi abbiamo mangiato e abbiamo visto dei film, a proposito: Jennifer Lawrence ha recitato benissimo, vincerà sicuramente un altro oscar- rispose Ewan
-Oh, si, sono pienamente d’accordo- confermò Fabio. Continuarono a parlare del più e del meno fino a quando fu pronta la cena.
 
ALL’EX ORFANOTROFIO DI SOFIA
-Ei Salvo, a che pensi ancora?- erano passati un po’ di anni da quando Sofia era stata adottata, ma Salvo non aveva mai smesso di pensarla: quella stupida zucca non l’aveva mai considerato; era il più bello dell’orfanotrofio e tutte le ragazze gli venivano dietro. Persino Millicent Bullstrode, che era stata all’orfanotrofio forse quattro mesi, l’avevano subito adottata: boccoli biondi, ciglia lunghe, bocca a cuore, voce d’angelo, occhi smeraldini e furbi, era stata innamorata di lui.
Avevano preso Sofia prima di lui, quanto avrebbe voluto che fosse stato il contrario, almeno avrebbe potuto rinfacciarglielo. Ma ora era il suo momento: era piaciuto ad una ricca famiglia di Roma e a breve sarebbe andato a stare da loro.
*Il giorno dopo* -Salvo! Sono Esmeralda, la tua nuova mamma-
-Oh, salve! Ora andremo nella nostra casa a Roma?-
-Oh, no. Io e tuo padre vorremmo trascorrere le vacanze nella nostra villetta sul Lago di Albano.
Arrivati nella villa Salvo decise di fare una passeggiata nei dintorni e mentre camminava tranquillo alla ricerca di pollastre, ecco che la vide: sulle sponde del lago con i suoi amici: una biondona (bona), e due ragazzi: un grassottello e un ricciolone nero; stavano giocando allegramente in acqua mentre la bionda prendeva il sole sulla battigia: guarda quella spocchiosa di Sofia! Se la passava troppo bene per i suoi gusti.
*Sofia*
-Ahahahaha, Fabio, smettila di schizzarmi- disse Sofia.
-Beh, ma così impari a prendere il mio i-pod!- rispose Fabio scherzando
-Smettetela voi due! Mi state bagnando tutta!- li sgridò ridendo Lidja. Dopo pranzo avevano passato uno splendido pomeriggio sulla riva; purtroppo Ewan e Chloe erano dovuti rimanere a casa: Gill aveva bisogno di loro per sbrigare delle faccende.
-Beh, allora buonanotte amore mio- disse Fabio sull'uscio della camera di Sofia.
-Buonanotte anche a te- disse con gli occhi a cuoricino.
Il giorno dopo Sofia si svegliò presto e andò a passeggiare nel bosco. Nonostante Thuban non fosse più nel suo corpo si sentiva lo stesso a suo agio in mezzo alla natura. Seduta per terra, appoggiata ad un albero pensava a Fabio, non aveva avuto il cuore di svegliarlo, nel suo letto mentre dormiva sembrava un angelo.
*Salvo*
Non era mai stato un bravo ragazzo, già all'orfanotrofio era riuscito entrare in un buon giro, con tutta la pressione che aveva addosso, una canna a fine giornata ci stava; tutto il gruppo si riuniva in un portico dietro l’edificio principale; non veniva mai nessuno: stavano almeno tre ore a passarsi qualcosa da fumare, e in occasioni speciali tagliavano e aspiravano.
Fuori da quel buco non avrebbe saputo resistere senza, perciò aveva portato la sua scorta.
Dopo una notte con la sua nuova cricca, non ci vedeva più molto bene, gli girava la testa e aveva la nausea; non riusciva a trovare la strada di casa e vagava tra i boschi: quell’ultimo barlume di raziocinio gli disse che doveva sbrigarsi perché Esmeralda e Ian erano sicuramente in pensiero. Mentre vagava nei boschi, passò per uno spiazzo, lì assorta nella lettura c’era Zucca, quella smorfiosa non l’aveva mai nemmeno guardato, ma ora che erano solo loro due si sarebbe ricreduta.
*Fabio* Si era svegliato e subito era andato a cercare Sof in camera sua, non c’era, e al suo posto un bigliettino di cartoncino rosa si trovava sul cuscino: “X Fabio”
Amore mio,
se sei venuto a cercarmi e non mi hai trovata, sappi che sono andata a fare una passeggiata per i boschi, il solito percorso,
torno presto, solo per te
tua, Sofia.
E così è andata nei boschi, eh? Si disse fra sé e sé, decise che sarebbe andato a cercarla per farle una sorpresa; bevve il caffè e mangiò un biscotto, fece quasi di corsa il vialetto e si mise a camminare in mezzo agli alberi, nel sentiero che facevano sempre, lì la vide da lontano, stava leggendo un libro, era totalmente assorta infatti non si accorse del ragazzo che le si stava avvicinando.
*Salvo* Mi avvicino cauto, attento a non farmi scoprire, voglio farle una bella sorpresa; quando la mia ombra incombe su di lei alza gli occhi con un sorriso stampato in faccia –Ciao- mi dice, casta.
-Ciao, Zucca, non ti ricordi di me?- lei si era alzata, era abbastanza scomodo parlare con un tipo alto da seduta.
-No, scusa, la memoria non è il mio forte. Ma devi essere dell’orfanotrofio, vero?- “ovvio che lo è, nessuno mi ha mai chiamata così fuori da quelle 4 mura” pensò Sofia.
Perfetto, guarda questa bitch, non si RICORDA nemmeno di me! Ma ora le farò passare tutta questa voglia di fare la strafottente. Mi guardo intorno circospetto, assicurandomi che non ci sia nessuno.
-Ma come, non ti ricordi del ragazzo più bello che tu abbia mai conosciuto?- lei fece una faccia non troppo convinta –Sono io, Salvo! Salvo Firmamento-.
Qualcosa balenò all’improvviso nella mente di Sofia. Qualcosa che aveva rimosso: un dongiovanni, fumato, malavitoso che le era sempre stato antipatico. Ogni tanto lo scovava a fissarla, le dava un certo fastidio.
-Ah, si, Salvo…- disse con un tono deluso. A quell’affermazione lui vuoi per gli alcolici, vuoi per la droga o per la rabbia le saltò addosso, la strinse forte e la baciò, lei faceva resistenza, ma lui era troppo forte e forzava l’accesso della sua bocca con la lingua.
*Fabio* Si stava lentamente avvicinando a Sof, stava tranquillamente parlando con quel tizio quando le vide un’ espressione delusa in faccia e come reazione istantanea il ragazzo si infuriò, lo vide avvicinarsi pericolosamente a Sofia, mentre cercava di respingerlo e non ci vide più dalla rabbia; corse verso il ragazzo e senza chiedere spiegazioni lo caricò e lo buttò a terra; cominciò a tempestargli la faccia di pugni quando Sofia lo chiamò: era sconvolta, con le lacrime agli occhi, non riusciva a credere che fosse successo davvero.


Grazie a tutti quelli che l'hanno letta, siate clementi con me, è la mia prima ff.
Tutte le recensioni sono apprezzate quanto le critiche (costruttive).
Andrò avanti solo se vedrò che almeno ad una persona piace.
Pandora

-Io lo ammazzo quello!- disse Fabio mentre Sofia cercava di trattenerlo come meglio poteva
-Fabio, sta male, non lo vedi!?- Sof non era veramente preoccupata, ma almeno doveva provare a calmare le acque.

 
 
  
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