We
can learn to love again
Ian
entrò nella grande stanza cercando di non pestare i vestiti
colorati gettati a
caso su ogni superficie libera, non li contò esattamente, ma
facendo una stima
approssimativa doveva essere almeno 50.
C’erano
anche borse, orecchini e tante, tantissime scarpe di ogni forma e
colore che
non riusciva nemmeno ad identificare.
Allungando
un po’ lo sguardo scorse l’angolo riservato a lui,
non che avesse molta libertà
di scelta dato che c’erano un completo nero stirato
elegantemente appeso su cui
erano poggiate due cravatte e al fondo 3 paia di scarpe di diverso
colore.
-Oh
Ian eccoti qui! Avanti che fai lì impalato, scegli la
tonalità di grigio della
cravatta e un paio di scarpe, poi vestiti che devo aggiustare la
lunghezza dei
pantaloni e delle maniche!- la voce di Ilaria fece sobbalzare
lievemente il
ragazzo che si svoltò di scatto.
Sorrise
divertito osservandola, capelli raccolti da cui sfuggivano diverse
ciocche,
aghi di vario tipo appuntati alla camicetta ed un’evidente
agitazione che le
scuoteva il corpo da capo a piedi.
-Agli
ordini signora! Ma cos’è questo casino?- chiese
allargando le braccia.
-È
la capacità di Nina di stare divinamente con ogni cosa che
le venga fatto
indossare, sai rende difficili le cose- commentò prendendo
soddisfatta da terra
un paio di scarpe vertiginose.
-Preparati,
ci vediamo tra pochi minuti e mi raccomando non sbirciare!- la ragazza
lo
ammonì con il dito e uno sguardo che avrebbe ghiacciato
anche il sole.
Ian
scosse la testa iniziando a vestirsi e pensando alla stupida tradizione
della
sua stilista: non aveva il permesso di vedere Nina o il suo abito fino
a quanto
non sarebbe stata pronta, ovviamente aveva preso spunto dalla
tradizione pre
matrimoniale e tutto ciò aveva avuto senso fino a qualche
mese prima, ma ora le
cose erano cambiate e Nina non era più la sua donna.
Nonostante
l’avessero deciso di comune accordo, era stato molto
difficile all’inizio e Ian
ricordava molto bene quella sensazione di amarezza e sconforto che
provava
tornando a casa e non trovare nessuno a cui raccontare la propria
giornata.
Se
fosse stata la mancanza di amore il problema sarebbe stato molto
meglio, ma
purtroppo o per fortuna, dipendeva dai punti di vista, di amore ce ne
era fin
troppo, mentre la tempistica non era stata esattamente a loro favore.
Per
questo motivo erano rimasti molto legati e spesso si erano ritrovati a
rotolarsi nudi fra le lenzuola, perché si amavano.
Ian
scacciò quei pensieri e fissò lo sguardo alla sua
immagine riflessa nello
specchio, soddisfatto: abito nero, scarpe nere laccate e cravatta
grigia scura.
Nina
lo osservò per qualche secondo da dietro la porta, era
estremamente sexy e
l’unica cosa che non era mai cambiata tra i due era il fatto
che il ragazzo
trovava sempre un modo per farla arrossire, come stava accadendo in
quel
momento.
La
giovane prese il coraggio di aprire definitivamente la porta
schiarendosi la
voce.
Ian
si svoltò osservandola stupito da capo a piedi soffermandosi
sulle gambe lasciate
scoperte, gesto che fece abbassare lo sguardo imbarazzato della giovane.
-Ciao-
sussurrò prendendo coraggio.
-Ciao,
sei bellissima, come sempre d’altronde- disse Ian ammaliato
mentre le scoccava
un bacio sulla guancia.
-Oh
ma guardatevi! Siete meravigliosi, ho fatto proprio bene scegliere
vestiti che
fossero coordinati!- esclamò Ilaria entrando improvvisamente.
-Avanti
alla limousine,veloci!- aggiunse per evitare che i giovani potessero
protestare
o avere il tempo di cambiarsi per evitare di essere scambiati per una
coppia.
Ian
seguì Nina fino alla macchina senza dire una parola e una
volta accomodati, il
giovane chiuso con un gesto secco la finestra che divideva loro
dall’autista.
-Allora
ne sei proprio sicura per stasera?- gli chiese per la centesima volta
mentre le
stringeva la mano.
-Sì
Ian, è la cosa migliore da fare, i fans hanno bisogno di
risposte e almeno così
i media si calmeranno- rispose rispondendo alla stretta del ragazzo.
Ian
si fece più vicino iniziando a depositare lievi baci in
quella porzione di
collo che il vestito lasciava libera beandosi dei sospiri di Nina.
-Vieni
da me questa sera- sussurrò lievemente il giovane
concludendo la sua corsa
sulle labbra di lei racchiudendole nelle sue.
Nina
si lasciò andare permettendo alla lingua di Ian di danzare
in sincrono con la
sua.
-Dovremmo
smetterla- esclamò Nina staccandosi leggermente.
-Lo
dici ogni volta- la canzonò Ian ridacchiando.
-Lo
so, non riesco a starti lontana e sto ancora cercando di capire se sia
un bene
o un male-sbuffò lasciandosi cadere sul sedile che
alzò di poco il vestito
scoprendole le cosce.
Ian
si fiondò sulle sue labbra schiacciando la ragazza sul
sedile mentre si
lasciava sfuggire piccoli sospiri di compiacimento nel sentire le mani
di lui
sul suo corpo.
La
macchina si fermò improvvisamente costringendo Ian a
fermarsi per permettere ad
entrambi di sistemarsi i vestiti leggermente scomposti per poi scendere
sul red
carpet.
Da
quel momento iniziava la loro recita: due ex fidanzati che lavorano
insieme
ogni giorno, che si vogliono ancora bene senza imbarazzo.
In
fin dei conti si riduceva sempre ad una recita, loro nella vita reale
non erano
mai stati loro stessi, salvo rare occasioni, ma cosa accadeva quando
mostravano
falsi sorrisi e in realtà stavano morendo dentro?
***
-Sorpresa!-
Nina
si portò le mani alla bocca sobbalzando leggermente nel
vedere la migliore
amica balzare fuori dalla cucina.
-Non
ci posso credere! Cosa fate voi qui?- esclamò posando lo
sguardo sorpreso ai
restanti ospiti che la osservavano sorridendo.
-Tu!
Oddio è opera tua! Ti ho visto mentre parlavi al telefono e
facevi il
misterioso!- urlò fintamente offesa voltandosi verso un
divertito Ian che
ridacchiava osservando la scena.
-Colpevole!
In fondo è il tuo compleanno e pensavo ti facesse piacere
festeggiare mezzo
secolo della tua esistenza- disse il ragazzo raggiungendo il tavolo
della
cucina e aprendo una scatola contenente una torta finemente decorata e
stappando una bottiglia di vino di ottima qualità.
E
Nina era felice, veramente felice, come raramente stava capitando
nell’ultimo
periodo, non le era mai piaciuto rimpiangere le decisioni prese e non
l’avrebbe
mai fatto, però negli ultimi mesi mancava qualcosa.
Eppure
era così libera e rideva tanto, senza nemmeno sforzarsi, ma
ogni volta era come
se ci fosse qualcosa di sbagliato, come una bella fotografia con la
cornice
rotta.
Ora
però non c’era nessuna vena malinconica, mentre
osservava Ian mangiare la sua
fetta di torta chiacchierando allegramente tutto era al suo posto.
-Nina
quanto rimani a LA?- chiese improvvisamente Julianne voltandosi verso
la sua
direzione.
-Solo
pochi giorni, domani ho un altro evento e poi torno ad Atlanta per TVD-
ripose
la giovane sapendo perfettamente dove l’amica volesse andare
a parare.
Quest’estate
Nina e Derek, fratello della bionda, avevano avuto una piccola storia,
nulla di
importante, un paio d’uscite e qualche serata spinta un
po’ oltre a causa
dell’alcool.
Per
la ragazza era tutto finito e dimenticato dopo il ritorno ad Atlanta,
ma Derek
l’aveva presa più seriamente cercando sue
attenzioni continuamente.
Nina
non ne voleva sapere di relazioni a distanza e Derek non le
interessava, era
stato solo un flirt estivo.
-Ragazzi,
noi ce ne andiamo, Non siamo più abituati a fare le ore
piccole- esclamò Julie
prendendo sotto braccio Kevin per dirigersi alla porta
d’uscita.
-Oh
aspettatemi, vado anche io ora, domattina devo alzarmi presto- si
aggiunse
Julianne raccogliendo le proprie cose.
-Ciao
Neens, buon compleanno- la salutò lasciandole un bacio sulla
guancia.
Rimasti
soli Ian e Nina iniziarono a sistemare la cucina silenziosamente bene
attenti a
non incrociare i loro sguardi.
-Ian-
la ragazza lo richiamò rompendo quel silenzio.
Il
ragazzo sollevò lo sguardo osservandola intensamente-
-Grazie,
per questa serata e per tutto quello che fai sempre per me-
-Non
devi ringraziarmi piccola- sussurrò lui marcando dolcemente
sul quel nomignolo
che ormai aveva assunto migliaia di sfaccettature.
Si
avvicinò lentamente cingendole la vita e lasciandole un
dolce bacio a fior di
labbra.
-Resta
questa notte- sussurrò Nina trattenendolo.
-Non
avevi detto che dovevamo smetterla?- la schernì lui con un
ghigno.
-È
il mio compleanno, vuoi veramente dirmi di no?- replicò la
ragazza.
-Non
sia mai principessa, farò ogni cosa che mi chiederai, anche
se sai benissimo
che non serve il tuo compleanno per tale potere- scherzò il
giovane
stringendosela a sé, la cosa non gli era mai dispiaciuta.
-Cosa
ci succederà Ian?- chiese Nina lasciandosi cullare dai dolci
baci di Ian che si
spostò leggermente per osservarla meglio.
-Cosa
ci succederà quando questo non sarà
più abbastanza?- precisò formulando meglio
la domanda.
-Non
lo so, forse non cambieremo mai o forse ci allontaneremo per sempre-
replicò
Ian in totale sincerità.
-Non
voglio pensarci adesso, ho una neo 25enne da soddisfare e
l’unica risposta che
riesco a trovare ora è che sto bene, questo
mi fa stare bene- esclamò rimarcando
sull’ultima frase prima di tuffarsi
sulle sue labbra.
La
loro era una maledizione e lo sarebbe sempre stata, o tutto o niente,
non
avevano potuto nemmeno sfiorarsi in pubblico, ma a casa si erano
toccati così
tanto fino a consumarsi e ora, davanti al mondo erano
un’imbarazzante coppia di
ex, ma in realtà di imbarazzante tra loro non
c’era nulla.
Nessuno
dei due, in realtà, era in grado di definire il loro
rapporto o di fornire
risposte agli amici confusi, ma certi amori fanno giri immensi e poi
ritornano.