Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Laura_Black    03/06/2008    4 recensioni
Nella vita di Jean Sand sembra procedere tutto alla perfezione. Sì, un pò noioso per certi versi, ma soddisfacente. Però manca qualcosa. E quando quel qualcosa arriva, tutto si sconvolge. ____AGGIUNTO ULTIMO CAPITOLO____
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera a tutti! E rieccomi qua a tentare di scrivere qualcosa di lontanamente decente e che soprattutto vi possa piacere...
Scrivo questa premessa per informarvi di alcune cose: probabilmente troverete delle cose in questa fic leggermente modificate per licenza poetica rispetto a come stavano in origine, ma non sarà nulla di sconvolgente.
In secondo luogo, forse troverete noioso questo capitolo, ma vi prego, è importante e abbiate pazienza. Ho cercato di mettere in questa storia tutte le emozioni possibili e più avanti lo vedrete.
E poi... il rating per ora è verde, ma può capitare che ai protagonisti esca qualche parolina...beh...e poi non so se in futuro ci saranno delle scene un pò più intime. Per il momento non so proprio niente, anche perchè mi si sono cancellati più di tre capitoli e non so come e se potessi butterei il pc dal balcone, ma ancora qualcosa mi trattiene. Potrei addirittura dire che è merito del caffè.
Ok, ok, smetto di delirare! Un bacio a tutti!
Buona lettura!

PS: Volevo ringraziare chi ha commentato le mie ultime due oneshot,Voglio solo piangere e Il Sogno. Della seconda devo dire di essere rimasta molto soddisfatta...almeno per una volta. Grazie ancora, ragazze! Spero di ritrovarvi qua! Baci!


C'è un'unica felicità nella vita: amare ed essere amati.
George Sand



I giorni felici li viviamo senza accorgercene, e solo quando arrivano quelli brutti tentiamo invano di richiamarli indietro.

Arthur Shopenhauer


L'importanza di essere Jean
Ottobre '77 - Musica, disegni e qualcuno in crisi

Ecco, aveva finalmente finito di asciugarsi i capelli ed erano perfetti. Le arrivavano poco più su della vita, erano lisci, di un castano molto scuro. Si guardò meglio allo specchio del bagno e osservò attentamente gli occhi. Erano come quelli di suo nonno, le diceva la madre. Di un castano intenso, l'iride circondata da una sottile aura nera. Ricordava perfettamente il velo grigio degli occhi di suo nonno una settimana prima di morire. Ci pensava ogni volta che si guardava i suoi.
Si sistemò il trucco: matita nera intorno agli occhi, mascara, ombretto leggero, grigio. Con un gesto infastidito aprì la finestra e si rimise davanti allo specchio, sbuffando. C'era troppo caldo per il suo livello di sopportazione. Basso, a dire il vero. In effetti, non era una persona molto tollerante. Soprattutto la mattina, appena svegliata. Avrebbe affatturato volentieri chiunque avesse osato disturbarla. Ed era nervosa per il semplice motivo che non poteva dormire. La professoressa di Babbanologia le aveva detto che aveva la personalità stravagante tipica degli artisti. In pratica era una squilibrata, secondo lei. Almeno Jean riteneva che così fossero la maggior parte degli artisti. Anche se lei non lo era, o non proprio.
In quanto all’arte, c'erano due cose che sapeva fare: disegnare e suonare.

I tratti della matita riuscivano a tracciare forme perfette, esatte. Ritratti precisi. Qualcuno a volte ne approfittava, ma a lei non dava poi così fastidio.
E poi amava suonare. Aveva scoperto il pianoforte al primo anno, durante una passeggiata negli ambienti dove si tenevano gli oggetti babbani per le lezioni. Spinta dalla curiosità aveva provato e si era innamorata di quello strumento così perfetto. E da allora andava nella Stanza delle Necessità, faceva comparire un pianoforte e imparava. Bè, ormai era a buon punto. Dopo sette anni doveva esserlo. Altrimenti sarebbe andata incontro alla devastazione mentale. Non accettava le sconfitte.
Tornò nel dormitorio, prese dal baule una maglietta grigia, più leggera, e se la infilò. Indossò la divisa che aveva appoggiato sul letto, appallottolò la camicia che si era tolta e la mise in un angolo. A quella ci avrebbe pensato dopo. Tornò in bagno e prese tutto il set di spazzole, per metterle nel baule. Mentre le sistemava là, scorse un suo vecchio disegno. Lo prese, si sedette sul letto, sospirò fissando il foglio. C'era disegnato un ragazzo. Aveva dei capelli neri, piuttosto lunghi. I tratti perfetti, gli occhi grigi allegri. Le labbra perfettamente aperte in un sorriso mozzafiato. Quella mano che si teneva i capelli per non farli arrivare sugli occhi, le dita affusolate. Così bello, così troppo perfetto per lei. Eppure non era mai riuscita a controllare i suoi sentimenti. Ad un certo punto, al secondo anno, sentiva che le melodie più belle che suonava, pur nella loro semplicità, le facevano pensare lui. Ma era più che logico che Sirius Black non pensasse a lei.
Perfezione e imperfezione sono troppo opposti perché possano stare bene insieme.
Lui nel frattempo giocava a fare il cascamorto con le altre. Chiaramente tutte quelle ragazze avevano misteriosamente subito qualcosa di scioccante in seguito, come topi nei letti, ragni nei bauli, fatture Furnunculus o Densaugeo e cattiverie così.

Nessuno immaginava che la colpa fosse sua. Nessuno tranne Lily. Ah, come diavolo faceva a rifiutare James! Doveva ammettere che anche lui era un bel ragazzo. Non il suo tipo, ma era davvero affascinante. Con Lily divideva il dormitorio e la conosceva molto bene. Lo stesso valeva per l'amica.
Un pò la invidiava: una bellissima cascata di capelli rossi, occhi verdi, pelle candida e lentiggini. Inoltre, era Prefetto di Grifondoro, una brillante studentessa e una ragazza ammirata e imitata nei suoi modi seri e determinati. E poi James che era cotto di lei.
Piegò il foglio in quattro e lo rimise nel baule, che richiuse con un calcio. Ce l'aveva fatta. Era perfettamente incazzata nera. Si coprì il viso con una mano. I pensieri negativi l'avvilivano.
Non che desiderasse vivere al centro dell'attenzione, ma le dava fastidio che Sirius non le avesse mai rivolto la parola nonostante fossero allo stesso anno, nonostante fossero della stessa casa. Solo James le aveva parlato una volta, per commissionarle un disegno di Lily, naturalmente. E Remus, quando era svenuta al secondo anno. Era stata davvero stupida. Aveva smesso di mangiare. Pensava che se fosse dimagrita un pò, forse Sirius l'avrebbe notata. L'unico risultato era stato una progressiva perdita delle forze. Ora, poteva dire, aveva una linea decente. Non avrebbe mai più smesso di mangiare, neanche per lui!
Si alzò dal letto, sistemò i capelli e uscì dalla stanza. A proposito di cibo, il suo stomaco le fece notare che era ora di cena.


Ecco fatto.
Oddio, ho un pò paura. Cioè, si, è solo una fan fiction, ma ci lavoro da tempo, a volte togliendo ore al sonno e allo studio.
Ripeto, l'inizio potrà essere noioso, o magari lo sarà e basta.
Aspetto dei commenti...^^
Baci a tutti!

Laura_Black


  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Laura_Black