Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Liris    03/06/2008    12 recensioni
Una lettera, una bottiglia e un cuore innamorato e pazzo
Quando il destino si prende gioco dell'esistenza umana, due persone riusciranno a far sapere i propri sentimenti all'altra parte, divisi in due mondi differenti, quando ormai è troppo tardi per vivere insieme...

Una RoyxEd malinconica ma romantica
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vincerò per te le paure che io sento
Quanto bruciano dentro le parole che non ho più detto, sai...






Era pazzo.
Semplicemente il cervello aveva smesso di funzionare correttamente
Il suo unico neurone, aveva dato forfait ed era per questo che si trovava su quella spiaggia, desolata, vuota.

Come la sua anima, in quel momento.

O forse, semplicemente, stava cercando un pretesto per non mollare tutto li, in quel preciso momento.
Perché bisognava dirlo: Roy Mustang era completamente perso da quando lui non c’era più
Non vi era più il sorriso strafottente su quel viso da schiaffi.
Non vi era più una bella bionda, o una mora a profumare le sue lenzuola.
Non vi era più traccia di sentimento, nella meta che si era prefissato di raggiungere.

In una parola?

Morto

Roy Mustang poteva dichiararsi ormai deceduto interiormente, da quando un piccolo essere non era più li a colorare le sue noiose giornate

Un nome, semplice ma complesso nel suo insieme
Edward

Lui non era più li
Vagava chissà dove, in un mondo a lui sconosciuto, insieme al fratello

E per Roy?
Dov’era il suo posto in tutta quella faccenda?
Oh, non c’era spazio per il colonnello di merda, vero?
Alphonse aveva preso la palla al balzo e si era buttato alla cieca in quella macchina infernale, seguendo così di nascosto il suo adorato Nii-san.

E lui?

Per il senso del dovere, per chiudere quel maledetto portale, era rimasto li

Raccolse con poco interesse un sassolino che si era ritrovato sulla sua strada, osservandone le venature, prima di lanciarlo in acqua.

Tu sei rimasto qui, e chi ami è di là.

Bravo Mustang, dieci e lode, per la tua doppia stupidità
Perché doppia?
Suvvia, hai mai esposto i tuoi incasinati sentimenti?

Gli hai mai detto di amarlo?

L’uomo scosse la testa, fermandosi sulla riva, osservando l’alba ormai avanzare con lentezza.
Una bottiglia abbandonata rimane ancorata alla sabbia, dove qualcuno l’ha lasciata mezza sepolta
E tu sei li con quella lettera scritta di getto in un momento della notte che fatichi a ricordare

Forse il Whisky ha fatto il suo dovere, dopotutto.

Allora perché le parole scritte su quel semplice pezzo di carta, sono così lucide?
Parole come ti amo, sei la mia luce, torna da me fanno così male, vero?

Roy si chinò su quella bottiglia, dopo aver arrotolato la lettera.
Tornò eretto, mentre infilava l’inutile pezzo di carta nel beccuccio di vetro, sentendo la sua ragione chiedergli che diamine stesse facendo

Idiota, Mustang…lui non è dall’altra parte del mare.
Ma tu continui imperterrito il tuo lavoro, finendo di sistemare la lettera nella bottiglia, prima di guardare la distesa d’acqua.
L’odore della salsedine ti riempie le vie respiratorie, e tutto quello che riesci a fare, è lanciare la bottiglia, lasciandola al destino che i flutti le daranno.

Magari si è già inabissata, ridendo della tua stupidità

Facendo quattro passi indietro, si lasciò cadere seduto sulla fine sabbia, notando come ormai l’alba era giunta, illuminando perfettamente con i suoi caldi raggi ogni cosa

La tua anima rimane fredda, vero?

Roy chiuse gli occhi, prendendosi la testa fra le mani, mentre poggiava i gomiti sulle ginocchia.

Vivrò per te

È questo che gli hai scritto, vero?


Rialzò il viso, beffandosi dell’alba, mentre sentiva il calore tornare nel cuore.
Le parole che hai trascritto su quel pezzo di carta non erano solo note di un pazzo ubriaco.
Perché:
1, non eri ubriaco
2, non erano insiemi di lettere messe a caso.
3, non sai darti una terza motivazione.

Si portò una mano alla frangia nera, scuotendola leggermente, mentre sbuffava divertito.

Quel gesto che aveva compiuto risultava così infantile…come una ragazzina alla prima, e ultima aggiungerei, cotta.

Ma infondo….cosa ci perdeva?

Nulla.
Chiuse gli occhi, lasciando che il rumore della risacca gli riempisse la testa e l’anima, cullandosi con quel suono piacevole.

Nulla..non ci perdeva nulla…

Aveva già perso tutto quando Edward se ne era andato.

Il suo angelo si era portato via la sua anima intera





Certo che era tardi.
Il cielo stava cambiano nei colori della sera, e lui era ancora fermo su quel piccolo pezzo di spiaggia, con le gambe raccolte al petto, e i lunghi capelli legati in un alta coda

Ma cosa gli importava se erano le tre del pomeriggio, o l’una di notte?
Alphonse l’aveva lasciato andare come ogni giorno, conoscendo ormai il suo continuo peregrinare verso la spiaggia di quel piccolo paese in cui si erano fermati.

Come non capire il suo Nii-san?

Al era proprio bravo, ormai.
Intuiva alla perfezione quando il suo stupido fratellone voleva essere lasciato in pace.
Edward si circondò le gambe, stringendole al petto.

Il suo animo era attanagliato dal rimorso per quello che aveva lasciato.
Ci voleva coraggio a salire su una nave e riattraversare il portale che l’aveva ricondotto a casa, sotto lo sguardo del suo Nii-chan, e di lui…

Roy.

Coraggio, o stupidità?

Forse era la seconda…ma ora come ora cosa gli importava?

Oh, alla sua mente razionale tutto andava bene, ma al suo cuore?


Alla sua anima?


Aveva riacquistato Alphonse…perché aveva sperato ardentemente che anche il Colonnello uscisse da una qualche armatura, sorridendogli con quel suo sorriso derisorio, riprendendolo per la sua stupidità?

Forse perché lui non provava i suoi stessi sentimenti..

Nascose il viso contro le ginocchia, chiudendo gli occhi.
Avrebbe superato anche quella…in fondo era Edward Elric, per la miseria!

Il FullMetal Alchemist

Colui che aveva sfidato Dio, se esisteva, più di una volta


Il più stupido fra gli uomini….


E forse il più innamorato tra questi.



Nel mentre che il tramonto si faceva strada in lontananza, davanti a lui, si alzò risoluto.
Un sospiro uscì dalle sue labbra, mentre si avvicinava alla riva, giocando con le piccole onde che si infrangevano delicatamente sulla spiaggia

Sembrava un bambino.

Forse perché lo sei, Edward?

Annuì, rispondendosi da solo, mentre con il pollice del piede normale scavò di poco nella sabbia bagnata, infischiandosene se l’orlo dei pantaloni si stava inzuppando

Non era più importante niente, arrivati a sto punto.

Alzò gli ambrati occhi, cercando chissà cosa oltre la vasta distesa d’acqua, sentendo poi qualcosa di diverso dal tocco dell’acqua salmastra, toccargli i piedi.
Abbassò lo sguardo, notando divertito come qualche idiota aveva riempito una bottiglia con un pezzo di carta
Forse una mappa del tesoro di qualche isola lontana, per prendersi gioco dei poveri deficienti che l’avrebbero trovata.

Si abbassò, prendendola per il beccuccio, prima di infilare due dita nel buco, nel tentativo di prendere l’insulsa lettera.


Cos’è Edward? Una falsa speranza?

Magari è veramente per te quel pezzo di carta.

Tiri fuori la lettera che si srotola con facilità nelle tue mani, ora che hai lasciato cadere sulla sabbia la bottiglia.

Forse è davvero da parte sua

I tuoi limpidi occhi dorati si aprono ancora di più, rimanendo immobili su quell’unica parola che da via alla lettera

Tutto quello è realmente possibile?

“Edward“


Ehi, prendi fiato angelo.
Non hai ancora imparato a sopravvivere senza aria
Così, bravo, siediti pure sulla sabbia, ma respira.

Potrebbe essere un altro Edward


“Su questo inutile pezzo di carta ti riporto solo ciò che un pazzo in una notte così limpida potrebbe urlarti..

E io sono quel pazzo, Edward.

Lo sto urlando alla luna, che mi ride beffarda, chiedendosi se non ho esagerato con il Whisky.
Ma l’unico bicchiere che ho versato mi attende ancora sul davanzale.
E credo proprio che attenderà tutta la notte, e il giorno successivo
E quello dopo ancora..”


È lui, Edward! Com’è possibile, non lo sai nemmeno tu.
Ma in un momento del genere c’è bisogno della razionalità?

Il giovane chiuse gli occhi, abbassando il viso, mentre sentiva tutto il dolore tornare in un battito d’ali, e scomparire come l’invisibile farfalla, lasciandoti nell’anima solo il tepore che quella lettera ti sta infondendo.


“Sono solo attimi quelli che stanno passando mentre muovo la mano che tiene la penna, trascrivendo forse solo stupidaggini, ma di cui non mi pento.

Edward…..queste sono le parole che non ti ho detto mai..

E sono stato solo un idiota.
Perché me ne rendo conto solo ora che ti ho perso per sempre“



Ehi angelo! Fai andare quei polmoni!
O hai deciso di morire prima di finire di leggere?

Sarebbe stupido, non credi?
Calmo, quindi…prendi fiato, e ritorna con la mente solo a quella calligrafia perfetta.

È la sua.

Ne sei certo.
L’hai vista tante volte.
L’hai amata ogni singolo attimo che i tuoi occhi si soffermavano sulle sinuose lettere


“Oh..
Want you
Baby I want you
And I thought that you should know
That I believe

Starai ridendo, già lo so.
Come posso attaccarmi a certe canzoni sdolcinate?
Lo so solo io, vero?”



Edward sorrise, scuotendo la testa.
È vero…sembrava così strano per quel colonnello di merda attaccarsi a dolci parole di una canzone solo poche volte sentita.

Ma quelle parole erano per lui…
Non gli interessava altro.

Strinse le mani a pugno, artigliando la lettera, mentre una lacrima solitaria scivolava sul suo viso.


“Qui dove cielo e terra si incontrano, lascio questo messaggio…stupido vero?
Avanti Edward, semmai davvero un qualche miracolo farà raggiungere a te questa lettera, voglio che le dica che sono uno stupido…
Sono uno stupido ad amarti troppo, mio mame-chan…”



-Siamo in due, Taisa…- sussurrò il biondino, alzando il viso all’orizzonte, dove il sole stava morendo, al di là del mare.
Tornò poi a guardare le ultime parole riportate su quella lettera.
Il cuore gli si strinse.
Il fiato divenne corto e difficoltoso
Le lacrime tornarono a pizzicargli gli occhi.

Non poteva già essere finita…così corta…


“Mi immagino la tua faccia percorsa dall’irritazione a questo nomignolo…darei tutta la mia vita per vederla, FullMetal.

Darei tutta la mia aria per un tuo bacio
Darei ogni più piccolo granello della mia anima, per poterti soltanto accarezzare


Vivrò per te…sappilo.


Tendi l‘orecchio, Elric.
Perché ogni notte potrai sentire l‘urlo del pazzo uomo.
Che sulla riva dove ora sicuramente si trova
Griderà con tutto il suo cuore, e tutta la sua anima.

Ti Amo Edward!”


Tuo per sempre
Roy




Il biondo chiuse gli occhi, accasciandosi contro le sue stesse ginocchia, mentre stringeva in un pugno la lettera, e nell’altro una manciata di sabbia.

-Anche io….anche io, stupido Taisa..- un sussurro rapito dal vento.
Si alzò il piccolo angelo, guardando ormai gli ultimi bagliori di un tramonto stupendo, sapendo che dall’altra parte di un portale, qualcuno urlava le parole appena lette.

E gli parve di sentirlo.
Uno scherzo del vento, forse….non gli importava

Ti Amo Edward!


-TI AMO ANCHE IO, ROY!!- gridò lui, ridendo poi del suo urlo rapito dalla brezza che aveva spirato, scompigliandogli la coda, facendo così che il laccio nero che la teneva stretta si slegasse, liberando così la cascata dorata che erano i suoi capelli.

Rapito dal vento, seguito da un urlo.

Avrebbe continuato per lui….solo per lui, e per le parole che gli aveva mandato, in un miracolo del destino.



Lampi nel silenzio siamo noi yeah
I belong to you, you belong to me

You're the wind that's underneath my wings
I belong to you, you belong to me
Yeah hey yeah he





Era tempo di andare.
Rimase fermo davanti al mare splendente, grazie al giorno ormai arrivato, mentre il suo urlo aveva risuonato proprio pochi secondi prima dell’alba.
Socchiuse gli occhi, immaginandosi una risposta portata dal vento

Ti amo anche io roy!!

Sarebbe stato bello, se la sua mente non avesse fantasticato così tanto.

Mosse qualche passo, fermandosi poi quando davanti a lui volò qualcosa di nero e sottile, posandosi ai suoi piedi.
Si chinò, prendendo quel piccolo pezzo di stoffa, saggiandone la consistenza fra le dita.

Morbido…leggero…

Profumava dei suoi capelli.

Chiuse gli occhi, portandosi il laccetto al viso, ispirando piano, prima di versare un’unica e solitaria lacrima..

Non era dunque un allucinazione la sua..

Il vento non scherzava, quando aveva un messaggio da portare…
Neanche se i mondi fossero stati differenti…

Era il suo piccolo miracolo.

Ma d’altronde, non era forse di un angelo

che si era innamorato?



Adesso io ti sento
I will belong forever, to you













Ecco qui.
Mi ero ripromessa di non scrivere mai cose tristi,....ç_ç ma alla fine mi son lasciata prendere la mano ._. Ecco cosa succede ad ascoltare una pazza amica, una sera, ad una festa di beneficenza ^^''
Questa cosa è nata così, per qualche battuta, e alla fine ho trovato le giuste idee per metterla giu per iscritto^-^
Le parole messe sono della canzone "I Belong to you" di Anastacia Ft. Eros *-* mi piacevano troppo e stavano bene nel contesto.

Spero nei vostri commenti, e per favore, anche chi legge e scappa via ç-ç un solo piccolo commento, mi basta ç.ç Grassie^-^
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Liris