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Autore: KuromiAkira    19/01/2014    3 recensioni
[Senyuu]
Ma non fece in tempo a idearne una delle sue che Rchi lo chiamò, avvicinandosi a sua volta.
Tre la mani stringeva un piccolo calendario preso da chissà dove, e che sinceramente non ricordava di aver mai visto. La piccola porse l’oggetto al ragazzo dai capelli neri e puntò il ditino sulla data odierna, contrassegnata da un cerchio rosso accompagnato dalla scritta ‘Compleanno di Alba’.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era sereno e la mattina particolarmente tranquilla, quel giorno. Il luogo in cui avevano deciso di sostare per la notte era una vasta landa desertica, puntellata ogni tanto da bassi e piccoli massi, e non erano passate che poche ore dal sorgere del sole.
Ross, ritirando il proprio giaciglio e preparandosi per continuare il viaggio, lanciò un’occhiata incuriosita in direzione di Alba, poco distante da lui.
L’eroe sedeva sopra una roccia e fissava il cielo con aria malinconica. Sospirò, per la settima volta in un minuto scarso.
A quel punto la guardia si avvicinò a lui.
- Cos’hai oggi, eroe? È da quando ti sei svegliato che te ne stai rintanato lì con quell'espressione patetica - domandò.
Ma Alba rispose con l'ennesimo sospiro, irritando il compagno di viaggio che non sopportava l’idea di essere ignorato.
Ma non fece in tempo a idearne una delle sue che Rchi lo chiamò, avvicinandosi a sua volta.
Tra la mani stringeva un piccolo calendario preso chissà dove, e che lui sinceramente non ricordava di aver mai visto. La piccola porse l’oggetto al ragazzo dai capelli neri e puntò il ditino sulla data odierna, contrassegnata da un cerchio rosso accompagnato dalla scritta ‘Compleanno di Alba’.
- Ah - commentò semplicemente la guardia, ricordandosi che recentemente l’eroe aveva parlato con molto entusiasmo di quel giorno, chiedendo non proprio implicitamente gli auguri.
Ross tornò a volgere l’attenzione verso Alba che, disinteressato di tutto e di tutti, sospirò ancora, circondato da una strana e deprimente aura violacea.

Rchi era tornata a gironzolare nei dintorni già da parecchio tempo, tra l'altro senza preoccuparsi di fare gli auguri ad Alba pur sapendo quanto speciale fosse per il ragazzo quella giornata, e Ross, con finta aria timida, si avvicinò al compagno di viaggio con un gran sorriso e le mani dietro la schiena.
- Eroe - cantilenò.
Il ragazzo dai capelli castani, ormai rannicchiato in un angolo con le ginocchia al petto e le braccia attorno alle gambe, gli lanciò un'occhiataccia con occhi vacui.
- Ho un regalo per te - affermò la guardia, allargando il sorriso.
A quelle parole Alba s’illuminò, passando dalla depressione alla felicità assoluta in un istante.
- Per me? Davvero? - domandò emozionato, balzando in piedi come una molla.
Ross annuì con la testa. - Però prima devi chiudere gli occhi - intimò.
Ma Alba, calmandosi improvvisamente, lo guardò con diffidenza.
- Non stai preparando uno dei tuoi tiri mancini, vero? - domandò, quasi timoroso.
- Come potrei, proprio oggi che è il tuo compleanno? Sei proprio cattivo, eroe - si lamentò il ragazzo dai capelli neri, abbassando la testa per nascondere gli occhi lucidi, in un atteggiamento troppo esagerato e palesemente finto.
E di questo ne era consapevole anche Alba, che tuttavia volle provare a fidarsi e fece come gli era stato detto.
L’attesa, seppur breve, fu insostenibile. Sentì il respiro farsi pesante e la curiosità crescere. Nel caso Ross fosse sincero, cosa mai gli avrebbe potuto regalare?
Perso tra questi pensieri, solo qualche istante dopo si accorse di qualcosa che si muoveva sul suo collo.
Ross non parlava e Alba non era sicuro di poter aprire gli occhi ma, dopo altri attimi, decise di riappropriarsi della vista.
Nel momento in cui sollevò le palpebre, si sentì soffocare. Si portò le mani alla gola, dove qualcosa di grosso e viscido gli stava stringendo il collo, impedendogli persino di vedere cosa fosse.
Immediatamente iniziò a dimenarsi, incapace di parlare.
Non stava facendo caso alla guardia, che tuttavia gli sembrava immobile, forse osservandolo con sadica soddisfazione per quello scherzo riuscito, troppo impegnato a cercare disperatamente ossigeno.
La cosa sul collo strisciò, attorcigliandosi ulteriormente sotto il mento e procurandogli dolore, ed Alba riuscì solo a riflettere sul fatto che Ross, per il suo compleanno, avesse deciso di regalargli la morte.
Quando Alba stava chiaramente per svenire, Ross sospirò e, avvicinandosi velocemente ma tranquillamente, prese il pugnale e lo conficcò tra le squame del serpente, che lasciò la presa e cadde al suolo.
Da qualche parte proruppe un'allegra musichetta, segno che la guardia era salita di livello.
L'eroe si inginocchiò e riprese fiato con profondi respiri per parecchi minuti, durante i quali osservò il rettile ormai senza vita e si rese conto di ciò che era appena successo.
Infine scattò in piedi, rosso in volto.
- Tu sei pazzo! - lo accusò, con voce isterica.
Ross sbuffò e scrollò le spalle, con fare deluso.
- Ti volevo dare l'occasione di fare un po' di esperienza, non è colpa mia se sei un incapace che non sa mantenere il sangue freddo - si giustificò, con una sicurezza tale da far sembrare la cosa persino sensata.
- Come pensi che possa mantenere il sangue freddo quando sto soffocando con un serpente al collo? E dove accidenti l'hai trovato? - domandò il ragazzino dai capelli castani, senza calmarsi.
-Siamo in un deserto, eroe - gli ricordò la guardia.
Alba, consapevole di non poterla spuntare a parole contro di lui, fece un profondo sospiro per calmarsi e ragionare.
Certo, obbiettivamente l'esperienza era un 'regalo' utile, sicuramente meglio delle cianfrusaglie che riceveva in passato dagli amici, ed era anche nello stile di Ross fare un dono del genere, sopratutto per come aveva deciso di regalargli quell'esperienza; eppure sentiva - sapeva - che quella era stata l'ennesima presa in giro.
Sconsolato, Alba tornò a deprimersi sul masso, borbottando qualcosa di incomprensibile; così Ross, apparentemente infastidito dalla mancanza di gratitudine da parte del festeggiato, gli si sedette vicino in malo modo, spintonandolo leggermente con la spalla.
- Ancora a frignare? Non è un comportamento degno di un eroe - lo sfotté.
A quelle parole, Alba sollevò la testa e guardò il compagno di viaggio con gli occhi resi lucidi dalla delusione. - Sei tu che sei crudele! Non credere che ti ringrazierò per un regalo del genere! -
- Allora, sentiamo, cosa vorresti? - chiese con noncuranza il ragazzo dai capelli neri.
L'eroe sembrò spiazzato da quella domanda, e lì per lì non seppe cosa rispondere. Poi sospirò, piegando la testa con rassegnazione. - Mi basterebbe un po' di affetto... - rispose a mezza voce, sentendo la mancanza dell'amore di sua madre e dei suoi amici. Da quando aveva iniziato il viaggio non aveva fatto altro che essere maltrattato, e aveva affrontato una disavventura dopo l'altra.
Almeno quel giorno meritava un po' di gentilezza, no?
Ross rimase in silenzio e, incuriosito da questo, Alba gli lanciò un'occhiata di sbieco, scoprendolo pensieroso.
Gli venne istintivo sollevare completamente la testa e, prima che potesse fare alcunché o formulare un qualsivoglia pensiero, Ross si piegò verso di lui e premette le labbra sulle sue.
Per un primo momento, l'eroe era troppo stordito per reagire; poi realizzò, si pietrificò e avvampò, gemendo dalla sorpresa. Rimase talmente sconvolto che, quando il volto della guardia si allontanò dal suo, scivolò dal masso e cadde seduto sulla sabbia con un leggero tonfo.
Ross lo fissò senza una particolare espressione, poi sbuffò leggermente e si alzò, mettendosi la mano sinistra sul fianco, come se fosse convinto di aver soddisfatto il desiderio dell'eroe.
Alba non riuscì a dire nulla, boccheggiando come un pesce fuori dall'acqua, e alla guardia non rimase altro che voltargli le spalle e accingersi ad andarsene.
- Il mese prossimo dovrai ricambiare con un dono - lo informò.
Alba sbatté le palpebre un paio di volte, registrando bene quelle parole. Poi, dimenticandosi dell'imbarazzo, si alzò in piedi.
- Non è mica San Valentino! - sbottò, confuso. - E poi con cosa dovrei ricambiare a un tentativo di omicidio e un b- -ba... un ba... - concluse, arrossendo nuovamente, senza trovare la forza di pronunciare quella parola.
Senza perdere l'aria indifferente, ormai a un paio di metri da lui, Ross si voltò verso il compagno di viaggio e lo fissò per qualche istante, prima di rispondergli: - La dimostrazione d'affetto, intendi? - domandò. Poi un ghigno divertito increspò le sue labbra. - Sono certo, Eroe, che qualcosa ti verrà in mente. -






Note finali: Era da agosto che questa fiction se ne stava nel mio archivio, in attesa di essere finita. Non l'ho mai fatto solo perché me n'ero totalmente scorata XD Ho provato a concluderla e sistemarla, dato che non avevo nulla da fare e il nuovo capitolo della long di Inazuma non vuole saperne di farsi finire...
Mi ero accorta di non aver ancora scritto una Ross/Alba, e avevo iniziato questa cosa; sono passati molto mesi, ma ora la pubblico lo stesso XD
  
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